TERMOLI _ Mi rivolgo a Lei, Eccellenza,non come esponente di Partito o amministratore locale, ma semplicemente come molisano che in questa “bella d’erbe famiglia e d’animali” e’ nato, vive e lavora ed a questa terra e’ legato da vincoli di sangue, di affetto, di cuore. E mi rivolgo a Lei, che molisano certamente non e’, ma che ha mostrato con la concretezza dei suoi atti nell’esercizio del Suo alto Ufficio, di essere vicino alla nostra Regione ed alla nostra gente,ai suoi problemi, al suo presente ed al suo futuro. Ho avuto modo di leggere i Suoi puntuali interventi a tutela dei deboli , dei lavoratori, ed ho conosciuto in Lei un apprezzabile profilo, francamente inusuale per un pastore di anime nella comune considerazione, allorquando ha indicato e sollecitato con forza interventi in favore della sanita’ pubblica o delle strutture produttive di questa Regione ( ricordo la funzione religiosa officiata con i lavoratori dello zuccherificio che manifestavano davanti alla sede del consiglio regionale o il documento sottoscritto con gli altri Vescovi delle diocesi molisane sulla sanita’).

Sono segnali che vanno interpretati e raccolti come volonta’ di collaborazione tra Istituzioni politiche e religiose, in un momento storico ed economico delicato che, per cio’ stesso, impone serenita’ e condivisione. Ed e’ a questa Sua particolare sensibilita’, anche culturale, che mi rivolgo inviandoLe una mia brevissima riflessione su una questione, quella della realizzazione di una centrale nucleare a Termoli,che riveste carattere di interesse collettivo e che investe evidentemente anche profili di carattere etico, se e’ vero come e’ vero che lo sfruttamento delle risorse e in genere l’utilizzazione del territorio non puo’ rispondere solo a criteri di economicita’ o di mera produttivita’.

Si comprendera’ facilmente che questa Regione vedrebbe preclusa ogni prospettiva di sviluppo socio economico per piu’ generazioni e su tale prospettiva bisognera’ aprire un dibattito affinche’ nessuno possa nascondersi dietro un silenzio colpevole. Perche’ diversamente la nostra indifferenza o il nostro silenzio non ci saranno perdonati dai nostri figli,per la ipoteca che colpevolmente abbiamo iscritto sul loro futuro. Al piacere di incontrarLa colgo l’occasione per porgerLe deferenti ossequi.

                                                                                                                                        Oreste Campopiano Termoli

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