La conferenza stampa
TERMOLI – Il centro storico di Termoli trascurato da troppi anni: piano di recupero inapplicato, occupazione suolo pubblico da regolamentare meglio, pattume gettato davanti porte e fineste, ristoratori “vittime” di sciacallaggio, il faro, uno dei pochi in Italia situato in un borgo abitato abbandonato con impalcatura compresa da decenni. “È arrivato il momento di dire basta», hanno dichiarato i titolari degli esercizi commerciali della cittadella entro le mura riunitisi nell’associazione Termoli Medioevale.

“Questo borgo è stato troppo trascurato, la verità è che è stato utilizzato per soli slogan elettorali e poi lasciato a se stesso. Dal ’93 allorquando furono dati i contributi per la ristrutturazione delle case, non è stato fatto più nulla per questa zona. Ora vogliamo dare una svolta alla cittadella antica di Termoli che merita molto di più». L’associazione chiede, tra le altre cose, l’apertura dei monumenti tra cui il Castello Svevo e la Cattedrale, la maggior parte del tempo chiusi ed inaccessibili ai turisti che vengono a soggiornare nel Borgo.

Termoli Medioevale è intenzionata a partecipare al bando delle associazioni pubblicato dal Comune di Termoli ed illustrato ieri in conferenza stampa dal sindaco Antoni Di Brino per poter ottenere una sede all’interno del borgo e mantenere aperti uno dei due più rilevanti monumenti della zona. Sono venti attualmente i soci ed hanno tutti le idee chiare.

In “primis” sono intenzionati a chiedere l’installazione di una segnaletica turistica sul borgo antico alle uscite dell’A/14 in Abruzzo, lungo la Statale 16 anche a San Salvo e a Vasto. Tra i primi progetti, quello di far tornare a nuova vita il faro e la richiesta di rimozione della palma in Piazza Duomo dilaniata dal punteruolo rosso.

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