La cassaforte scassinata
La cassaforte scassinata
TERMOLI _ Comune di Termoli devastato da una banda di malviventi “armati” di fiamma ossidrica e piede di porco. I ladri si sono intrufolati all’alba all’interno del Municipio di via Sannitica forzando le serrature. Una volta dentro, hanno girato per i vari uffici rovistando e gettando all’aria archivi e documenti. I ladri hanno sfondato la porta dell’ufficio del Sindaco, della Presidenza del Consiglio e della Ragioneria dove, con la fiamma ossidrica, hanno oscurato i vetri ed aperto la cassaforte.

In altri locali hanno divelto le serrature ed aperto armadietti alla ricerca di denaro. Fortunatamente non hanno portato via alcuna carta d’identita’. La scoperta e’ avvenuta intorno alle 8 di oggi da parte di una operatrice dell’ufficio anagrafe la quale, come d’abitudine, ha aperto l’ufficio scoprendo la baraonda. La dipendente, a dir poco scioccata, davanti ai locali al piano terra completamente a soqquadra è rimasta senza parole.

Immediatamente si è recata in alcuni locali ed ha scoperto la stessa devastazione: le porte sfondate con le serrature forzate, fascicoli sul pavimenti con i documenti sparsi tra un ufficio ed un altro, le finestre della ragioneria oscurate con la fiamma ossidrica e la cassaforte asperta. 

Immediato a questo punto la denuncia e l’allerta agli amministratori comunali. Sul posto in pochi minuti si sono recati gli agenti del Commissariato ed i Carabinieri. In breve tempo in Comune è sopraggiunta anche la Scientifica che ha dato il via ai rilievi per la rilevazione di eventuali impronte diitali o altri indizi utili alla identificazione della banda di ladri.

Secondo gli inquirenti si tratta di un gruppo di “professionisti” bene organizzati che erano a conoscenza di dove cercare. Inoltre una volta entrati in Municipio sono rimasti all’interno diverso tempo prima di fuggire. Il “bottino” non è rilevante ma il danno arrecato al Comune è grosso. Secondo una prima stima supera i 5 mila euro.

”Hanno lasciato il Comune a soqquadro – hanno dichiarato alcuni dipendenti -. Per creare una tale baraonda sono rimasti a lungo all’interno ed hanno agito indisturbati”. Sul caso e’ stata aperta un’inchiesta coordinata dalla Procura di Larino.

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