Il direttore Poggiali: “L’Arte sublime nasce dall’empatia tra attori e spettatori“.
Il Teatro Savoia
CAMPOBASSO _ La Fondazione Teatro Savoia ha presentato la stagione teatrale 2009/10 , alla presenza del Presidente della Provincia Nicola D’Ascanio, del vicesindaco del Comune Giuseppe Cimino , del CDA ed il direttore artistico della Fondazione Fabio Poggiali. Il Presidente D’Ascanio ed il vicesindaco hanno elogiato l’attività della Fondazione, e gli straordinari risultati ottenuti nelle due precedenti stagioni con record di affluenze e di abbonamenti. La stagione si caratterizza dalla partecipazione, anche quest’anno, di prestigiosi nomi del teatro italiano e spettacoli di qualità, classici e contemporanei: da “Filumena Marturano” con Luca De Filippo e Lina Sastri, a “La Tempesta” di Shakespeare con Umberto Orsini; da “Il giuoco delle parti” con Geppy Glejesees, a “La strada ” di Federico Fellini con Tosca e Massimo Venturiello; da “La fortuna con la effe maiuscola” con Luigi De Filippo, per arrivare al musical “Grease” e ad “Italiani si nasce…” con l’inedita coppia Tullio Solenghi e Maurizio Micheli.

In cartellone anche “To be or not to be” con Giuseppe Pambieri e la soprano Daniela Mazzuccato, “La badante” di Cesare Lievi, che ha ricevuto importanti riconoscimenti: premio UBU come migliore novità italiana, Premio Flaiano per la regia e Premio della critica quale migliore attrice dell’anno a Ludovica Modugno.

Il direttore artistico Poggiali sarà impegnato nel reading multimediale “Storia di un astronauta: Umberto Guidoni”, che descriverà l’avventura nello spazio di Umberto Guidoni, il primo astronauta europeo ad arrivare a bordo della “Stazione Spaziale Internazionale”. L’apertura della stagione, il 24 ottobre, è affidata al Maestro Fred Bongusto, che per la prima volta della sua carriera si esibisce sul palco del Savoia, dopo una straordinaria carriera densa di successi in Italia ed all’estero.

Ecco come il direttore artistico ha illustrato la stagione 2009-2010: “Nell’illustrare il cartellone di questa stagione, desidero anzitutto ringraziare il pubblico molisano per la sua partecipazione, indispensabile affinché il sipario del Teatro Savoia si apra, il palco si animi e si realizzi quella sublime forma d’arte che nasce dall’empatia, “hic et nunc”, tra attori e spettatori. Il teatro, come luogo di diffusione della cultura, è un’attività fondamentale di una “polis”, a cui rivolgere passione ed attenzione.
 
In qualità di direttore artistico della Fondazione Teatro Savoia, il mio obiettivo principale è quello di trasmettere questa passione, attraverso eventi culturali e spettacoli di qualità che coinvolgano il pubblico, sviluppino l’idea di un teatro vivo, aperto alla città, e rappresentino un elemento qualificante per la formazione e la crescita socio-culturale dei giovani. Sulla base di questo assioma, nasce la programmazione 2009-2010, realizzata intrecciando poetiche, generi, storie e percorsi, in linea con l’identità unica ed eterogenea della Fondazione Teatro Savoia, una “casa della cultura” che accoglie, oltre al repertorio tradizionale, stimoli, fermenti e novità dall’Italia e dall’estero, con immersioni nella poesia, nella musica, nei nuovi linguaggi espressivi.

Facendo una rapida analisi delle precedenti stagioni, il riscontro del pubblico a questa nostra impostazione si è rivelato molto lusinghiero e sostenuto da record di affluenze. Una strategica rotazione di artisti consente, anche quest’anno, di applaudirne alcuni per la prima volta sul palco del Savoia, in una serie di appuntamenti che compongono un ampio repertorio di testi classici e proposte contemporanee. Il concerto di apertura della stagione è affidato al carisma ed al timbro inconfondibile di Fred Bongusto, molisano doc, che per la prima volta si esibisce sul palcoscenico del Teatro Savoia, dopo una lunga carriera costellata di successi in Italia ed all’estero, soprattutto in Sud America ed in Brasile: intenso il rapporto con artisti del calibro di Toquinho e Vinicius de Moraes.

Particolare attenzione è stata riservata alla drammaturgia napoletana e alla memoria della storica famiglia De Filippo, che attraverso lo humour grottesco e amaro di Eduardo e la comicità esilarante e gagliarda di Peppino, hanno dato vita alla più celebre dinastia del teatro italiano del Novecento. I due grandi attori continuano ancora oggi ad emozionarci, grazie alle versioni televisive delle loro commedie e agli allestimenti dei loro testi. I “figli d’arte”, Luca e Luigi, saranno entrambi ospiti a Campobasso con due spettacoli di grande richiamo. Rivivremo in scena due capolavori della scrittura scenica: “Il giuoco delle parti” di Pirandello e “La tempesta”, di Shakespeare che, intorno ai misteri dell’eros e al “naufragio” dell’uomo, costituiscono metafore del nostro tempo burrascoso e difficile.

I temi chiave della contemporaneità, sviluppati attraverso una drammaturgia originale sono affrontati da Cesare Lievi ne “La badante”, oltre che da Maurizio Micheli e Tullio Solenghi in “Italiani si nasce”; mentre la matrice cinematografica è riconoscibile negli spettacoli: “La strada” tratto dal film di Federico Fellini e “To be or not to be”, soggetto divenuto nel 1942 un film di successo del grande Ernst Lubitsch (“Vogliamo Vivere”).

In cartellone dieci spettacoli con centinaia di attori che ci condurranno in un affascinante viaggio condotto da diverse generazioni di artisti: Luca De Filippo, Lina Sastri, Geppy Gleijeses, Umberto Orsini, Luigi de Filippo, Giuseppe Pambieri, Daniela Mazzucato, Maurizio Micheli, Tullio Solenghi, Lodovica Modugno, Tosca, Massimo Venturiello.

Gli allestimenti sono firmati da Maestri della scena quali: Francesco Rosi, Antonio Calenda, Luigi De Filippo, Cesare Lievi, Geppy Gleijeses e da registi della nuova generazione: Andrea De Rosa, Elisabetta Courir, Marcello Cotugno, Federico Bellone, Massimo Venturiello. Luigi De Filippo, con “La Fortuna con la effe maiuscola”, commedia scritta a quattro mani da Armando Curcio ed Eduardo De Filippo, ed ambientata nella Napoli post-bellica, festeggia i sessant’anni di attività raccontandoci la miseria, e l’arte di arrangiarsi, cardine della filosofia di vita napoletana, attraverso uno spaccato di vita familiare denso di comicità, risate ed equivoci.Bis

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