LARINO _ “Quando ti metti le scarpe prima dei pantaloni, quando ti sveglierai alle otto e ti accorgerai di non avere niente da fare, quando ti scenderà una lacrima alla parola “mare“…vuol dire che sei appena tornato da una vacanza a Larino, di cui non ti dimenticherai mai più. Quando gli emiliani ritorneranno stanchi da un’uscita, si ricorderanno di Aqualand, delle isole Tremiti, delle grotte di Stiffe, dei laboratori del Gran sasso. Ti accorgerai di aver scoperto che le persone non sono come te le raccontano: egoiste, cattive…Ti renderai conto che andando in un paesino di 7000 abitanti, avrai tutto l’amore di cui hai sempre avuto bisogno. Scoprirai che dal distacco si può sapere quanto hai voluto bene a una persona per 15 giorni e scoprirai QUANTO E’ FACILE VOLER BENE A UNA PERSONA che fino a una settimana fa, ti era sconosciuta. Per questo non mi dimenticherò mai delle colline,del mare…ma sopratutto delle famiglie che ci sono state vicine”.

Sono le parole scritte sul suo profilo facebook da Shawn Onuchuku, il giorno dopo il ritorno a casa, nelle tendopoli di Finale Emilia, insieme agli altri nove ragazzi emiliani che, per due settimane, sono stati ospiti di altrettante famiglie larinesi, nell’ambito del progetto “Lontani dalle preoccupazioni… giochiamo insieme” attivato dal Centro Sociale “il Melograno”. Quattordici giorni importanti non solo per loro, provenienti dalle difficoltà e dalle ansie che solo chi ha conosciuto gli effetti devastanti di un terremoto può comprendere. Ma anche per tutti coloro che li hanno accolti, nelle proprie case genitori e figli coetanei di Larino, nelle attività diurne assistenti e volontari dell’Associazione. Dedicando loro tempo e disponibilità, imparando a conoscerli dopo giorno, vivendo tutti insieme, per un po’, spensierati e lontani dai problemi. Coltivando un’amicizia sincera, che ha reso indimenticabile questa esperienza di solidarietà appena conclusa.

L’intento de “il Melograno” era proprio questo: accogliere un gruppo di ragazzi tra i dieci ed i quindici anni di età, offrendo loro per due settimane la possibilità di scrollarsi di dosso la preoccupazione delle scosse e le difficoltà di una vita nelle tendopoli, tornando ad una vita ‘normale’, accolti da famiglie con ragazzi della loro età, per godere insieme di una serie di opportunità di divertimento, di svago e di nuove conoscenze. Tutto questo, nel solco della memoria che, nel 2003, pochi mesi dopo il terremoto che colpì Larino ed altri tredici Comuni del Basso Molise, mise in moto diversi progetti di solidarietà, tra i quali quello che portò dieci ragazzi di Larino ospiti, anche loro dal 9 al 21 luglio, di altrettante famiglie sarde. Un’esperienza apprezzata ed utile per i giovani larinesi che, a distanza di quasi dieci anni, ha mantenuto vivo il ricordo di una piacevole vacanza “lontani dalle preoccupazioni”. La stessa, che “il Melograno” ed un gruppo di famiglie che da anni orbita intorno all’associazione di volontariato, hanno voluto regalare ai ragazzi di Finale Emilia, uno dei centri più colpiti dal sisma dello scorso maggio, che ancora vivono tra le difficoltà ed i disagi dei campi di prima accoglienza allestiti dopo il terremoto. Con la certezza di aver trovato nuovi amici, a Larino e a Finale Emilia, con la speranza di aver regalato un sorriso in più, a chi ne aveva più bisogno.

Articolo precedenteRomano risponde a Di Pietro e rilancia l’asse dei Non Allineati in Molise
Articolo successivoVince 10 mila euro con grattino in ricevitoria Fioriti a Termoli