LARINO _ Si dice che l’assise civica sia l’espressione più alta della democrazia di un paese o di una città, ma assistere di questi tempi ad una seduta monotematica sulla sanità a Larino o a Termoli fa venire molti dubbi in merito alla veridicità di un tale assunto. Sarà per la difficoltà a mantenere le promesse fatte in campagna elettorale, quei miracoli che sarebbero derivati dalla cosiddetta filiera tanto cara al “re della bufala”, il Presidente Iorio, sarà che il “pantano” sanità, in cui l’attuale governo regionale ci sta infognando tutti, è troppo scandaloso da affrontare per amministrazioni dello stesso colore politico, sta di fatto che il dibattito su un argomento di tale importanza viene ignobilmente blindato impedendo una sana e democratica dialettica tra cittadini ed Amministrazione, forse dimentica di essere stata da questi eletta a rappresentarli.

Ma se a Larino quanto meno è stato consentito a diversi cittadini di intervenire nel dibattito (salvo poi negare loro la facoltà di replica alle falsità profferite da taluni assessori, costretti ad arrampicarsi sugli specchi per nascondere la totale assenza di “attributi” nel rassegnare le proprie dimissioni, così come promesso, in conseguenza dello smantellamento dell’ospedale “Vietri”), al Consiglio Comunale di Termoli si è respirato un clima da “regime fascista”.

Il Presidente Montano, in particolare, ha incarnato tutta l’arroganza di una politica incapace di dialogare con la società di cui dovrebbe essere umile servitrice, arroccandosi dietro regolamenti usati come scudo alla propria mancanza di sostanza politica ed umana. Ha impedito agli operatori sanitari, presenti in aula, di esporre l’emergenza in cui si trovano ad operare in seguito all’esecuzione di un atto aziendale illogico ed irrazionale che insegue solo numeri, parametri e tabelle senza tenere nella minima considerazione le esigenze della popolazione e di chi deve prestarle assistenza. Ha negato ad associazioni e comitati civici di affrontare in aula le problematiche vere con cui si confronta la povera gente a causa dei tagli ai reparti, al personale ed ai servizi, non consentendo, peraltro, la formulazione di proposte che possano contribuire a migliorare una situazione divenuta, ormai, esplosiva come evidenziato anche nella relazione fatta dal Direttore Sanitario del “S. Timoteo”, dott. Vitale.

E’ stato per tutti evidente che lo scopo di Montano fosse quello di imbavagliare opposizioni e società civile per impedire che in quell’aula si indicassero chiaramente i responsabili dello sfascio, quegli stessi che, invitati al dibattito, se ne sono tenuti codardamente lontano. Loro, il confronto lo accettano solo con la “Tele … camera” amica! Sta di fatto che, anche tra i banchi della maggioranza dell’Amministrazione termolese, qualcuno si sta accorgendo delle “rapine” che Iorio continua a perpetrare a danno del nostro territorio ed a fortificazione del suo feudo isernino. Speriamo che finalmente aprano gli occhi! La leadership va riconosciuta a chi dimostra di saper amministrare secondo principi di democrazia, trasparenza, economicità ed efficacia e non certo a chi si sta rivelando sempre più un “pifferaio magico”. Del resto sono state poco convincenti le tesi della dott.ssa Testa, intervenuta in rappresentanza dei “convitati di pietra”, la quale non ha fatto altro che ripetere la solita “tiritera” infarcita di: dobbiamo fare …; faremo …; porte di accesso; prese in carico; etc. etc. ma che, ad un tratto, ha fatto saltare molti dei presenti sulle sedie allorquando, gettando finalmente la maschera, si è lasciata sfuggire più di una volta l’espressione “ospedali dismessi di Agnone, Larino e Venafro la cui funzione sarà quella di guardare al territorio”.

Così come sono stati ridotti, infatti, non potranno fare altro che guardare il territorio … che muore! Deludente, ma quanto mai sintomatico dei veri motivi del fare politica di certi soggetti, l’intervento di uno dei tanti medici eletti nella maggioranza il quale, invece di chiedere che ai cittadini siano garantiti servizi efficienti e di qualità, non ha saputo far altro che lamentare il mancato riconoscimento professionale ad alcuni medici: non è stato difficile intuire che gli fosse stato negato il primariato. E la chiamano politica! Sempre più motivatamente il Comitato per la difesa dell’Ospedale “Vietri” di Larino chiede ai cittadini di riconsegnare la tessera elettorale in segno di protesta contro una politica concentrata ogni giorno di più solo su se stessa, sulle proprie beghe e sugli interessi dei singoli e sempre meno dedita alla soluzione dei problemi ed al benessere dell’intera collettività. Si vuole, qui inoltre, precisare che il dott. Pino Puchetti, sebbene anche validissimo componente il Comitato per la difesa dell’Ospedale “Vietri” di Larino, ha partecipato alla conferenza stampa indetta dai consiglieri di minoranza al Comune di Termoli, nella sua qualità di consigliere di minoranza al Comune di Larino fermo restando che il Comitato sarà comunque ben lieto e disponibile a collaborare con tutti coloro i quali vorranno con tenacia e spirito costruttivo perseguire l’obiettivo principe di una sanità migliore e meno costosa per tutti i molisani.

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