CAMPOBASSO _ Mentre ieri i cosiddetti precari della scuola erano ancora “incatenati” davanti alla Prefettura di Campobasso per manifestare la ferma opposizione alla politica scolastica del governo Berlusconi, che solo nel Molise ha già prodotto lo scorso anno la riduzione negli organici di 487 posti di lavoro e che per l’anno che va ad iniziare provocherà un ulteriore taglio di 350 posti tra docenti e personale ATA, il Presidente della Regione Iorio diffondeva un comunicato che sembrava provenire da un altro pianeta e da un’altra epoca.

Come se fossero inventate di sana pianta le conseguenze della “riforma” Gelmini, che sta distruggendo dalle fondamenta la scuola italiana e molisana, impoverendone l’offerta formativa, diminuendone il tempo scuola, riducendone progressivamente le risorse ad essa destinate, tranciando di netto ogni legittima aspirazione professionale di tanti giovani titolari di competenze scientifiche e didattiche frutto di percorsi di studio faticosi e costosi che ora sui vedono spinti nel baratro di una disoccupazione senza uscite, Iorio si è impegnato – seguendo il trito copione del gioco delle parti – a diffondere frasi suadenti su un protocollo d’intesa siglato con la ministra Gelmini che, alla fine di un “percorso” virtuoso, sarebbe anche in grado di risolvere “in tempi brevi” le problematiche occupazionali delle centinaia di insegnanti e impiegati ridandogli d’incanto “una stabilità occupazionale definitiva”.

Sulla situazione dei precari della scuola e sul momento politico il Presidente della Provincia Nicola D’Ascanio prende posizione in maniera chiara: “Di fronte ad uno dei più massicci licenziamenti di massa mai avvenuti nel nostro Paese e nella nostra regione – afferma D’Ascanio – Iorio e la Giunta regionale fanno finta di nulla, come se l’azione distruttiva che il governo Berlusconi sta portando avanti nei confronti della scuola pubblica non fosse frutto di politiche sinora entusiasticamente condivise. Ma, ad un certo punto, anche i tentativi di mimetizzarsi e di confondere le proprie posizioni nell’incessante e insensato rumore di fondo con cui gli italiani sono costretti a convivere da troppo tempo vengono a cadere. Così sta accadendo e così è venuta al pettine la strage dei diritti dei nostri ragazzi ad avere una istruzione di qualità che li possa rendere competitivi rispetto ai loro coetanei in ogni dove del mondo globalizzato, come la speranza di poter dare il proprio contributo di intelligenza, capacità e lavoro alla società in cui hanno il pieno diritto a vivere e realizzarsi.

C’è bisogno – conclude il Presidente D’Ascanio – della presa di coscienza di tutta la società molisana e del pronto risveglio della politica di fronte alla gravità di una situazione che, nel compromettere il diritto allo studio di tanti giovani ed il futuro di vita e di lavoro di tanti insegnanti, fa nascere il legittimo dubbio del venir meno delle ragioni stesse per cui continua ad esistere una istituzione regionale resa vuota di ogni prospettiva economica e ancor più svuotata del proprio diritto a preservare la propria cultura e la propria identità. Non è più tempo di divisioni sterili, ma è ora di rimboccarsi le maniche per cercare soluzioni condivise e positive che ci aiutino ad invertire la deprecabile direzione di marcia nella quale una destra rissosa e incapace ci spinge ogni giorno che passa”.

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