Alberto Montano
TERMOLI _ Alberto Montano, vice-segratario politico nazionale dell’ ADC e il prof. Giuseppe Quartieri, responsabile nazionale per le politiche energetiche, intervengono “a quattro mani” nel dibattito sulla politica energetica nazionale e sulle polemiche recenti sul nucleare in Molise.

Recentemente nel Molise, dopo il varo della legge che ha permesso la ripresa in Italia di una politica energetica nucleare così come in tutti i paesi dell’occidente e dell’oriente più progrediti ed avanzati, è partito il dibattito sulla possibilità di una eventuale localizzazione di una centrale nucleare nel territorio del Basso Molise.

Sottolineiamo intanto l’aspetto surreale di tale accesa discussione che non è basata su nessuna dato concreto, tranne l’esternazione un po’ particolare di un assessore regionale che ci ricorda un po’ quella di qualche anno fa di un altro assessore regionale che fantasiosamente parlò di armi chimiche prodotte negli stabilimenti del consorzio industriale di Termoli e che determinò inutilmente l’intervento del Ministero della Difesa, di quello degli Interni, dei servizi segreti italiani e della CIA, oltre che creare un gravissimo danno di immagine per la città. Ad ogni modo, come gruppo politico abbiamo già espresso in modo chiaro ed inequivocabile, nelle istituzioni e pubblicamente, le ragioni di un nostro totale dissenso rispetto ad una eventuale futura decisione di tale localizzazione nel territorio regionale e basso molisano in particolare.

Tali ragioni sono legate al contributo significativo già offerto dal territorio alla produzione energetica nazionale, a problemi di sicurezza per eventuali atti di sabotaggio che potrebbero interessare più impianti di produzione energetica localizzati nello stesso sito, a problemi di incompatibilità territoriale e di economia locale legati allo sviluppo anche turistico della costa molisana. Sgombrato il campo da equivoci sulla posizione politica assunta, vogliamo però chiarire che non apparteniamo alla schiera degli “ignoranti scientifici”, di coloro cioè che per posizioni preconcette, illogiche e di stampo medioevale e pre–illuministico, avversano la scelta dell’energia nucleare come fonte di produzione elettrica. Tornando al recente dibattito politico locale, di primo acchito si nota che tutti coloro che sono intervenuti in Molise dichiarandosi genericamente contrari alla scelta del Governo Nazionale sulla politica energetica nucleare non hanno alcuna competenza specifica di fisica ed ingegneria nucleare, né hanno competenza specifica della teoria e della prassi della sicurezza di una centrale nucleare e in generale della teoria della sicurezza dei sistemi. Si deduce quindi che essi, sostanzialmente, si limitano a ripetere le solite frasi fatte che appartengono alla vecchia retorica posizione che negli anni ’70 il vecchio Partito Comunista Italiano propinava a tutto spiano.

Neppure Realacci, onorevole psuedo-ecologo verde apparentemente anti-nuclearista così come Gianni Mattioli, fisico, professore di meccanica quantistica, già onorevole verde, già Ministro con il Governo D’Alema, riescono a dire tante inesattezze specifiche e dicerie senza alcun senso fisico e sistemico sulla sicurezza delle centrali nucleari come quelle messe assieme dagli anti-nuclearisti in salsa nostrana, da Petraroia all’Onorevole Astore per intenderci. In primo luogo consigliamo vivamente loro di leggere con attenzione articoli tecnici e scientifici in materia e di studiare con passione e convinzione l’argomento delle centrali nucleari senza mettersi a dire delle inesattezze scientifiche e tecnologiche perché spinti da sacro terrore medioevale, improprio, che ricorda quello legato alla paura per le streghe beneventane o per le fattucchiere dell’antico Molise.

Queste persone sembrano non conoscere affatto la definizione di “sicurezza e insicurezza”, non hanno il benché minimo livello di conoscenza delle tecniche, sia deterministe che probabilistiche e statistiche, che vengono impiegate dagli specialisti progettisti di sicurezza dei grandi sistemi complessi (aerei, sistemi di satelliti, sistemi di lancio di navicelle spaziali e/o missili, e sistemi di telecomunicazioni complessi, centrali nucleari, sottomarini nucleari, ecc.). Queste persone appaiono come tipiche persone impaurite, simili agli uomini primitivi, dai fulmini e dalle saette, sono impauriti dalle streghe e dagli imbonitori di turno, credono forse negli esorcisti e considerano le centrali nucleari come dei Molok oppure come un sacro orribile orco mitologico.

I “taboo” di questo tipo di persone li mettono in condizioni di avere una visione distorta della Natura e dei manufatti, soprattutto di quelli di elevato livello tecnologico e di grande impatto sociale. In fondo, per questi uomini tornare al medioevo senza energia elettrica e con cultura basata sui pregiudizi e prevenzioni sociali è una evento accettato e forse anche propugnato con la forte volontà di ritorno ai metodi dispotici e tirannici del Medioevo, dato che il libero accesso all’energia a costi bassi e popolari ha rappresentato nel mondo occidentale (e rappresenta nei paesi in via di sviluppo) una grande conquista democratica, con la liberazione dall’asservimento del potente che ne dispone comunque.

Lo stesso Ing. Roberto Vacca, autore del famoso libro: “II Medioevo prossimo venturo” segue il problema del ritorno e rilancio del nucleare con amore e passione, razionalità e conoscenza scientifica e tecnologica che lo allontanano enormemente dalla posizione medioevale assunta dai nostri militanti anti-nucleare. Nella loro visione oscura, la politica degli gli emissari della sinistra locale e del partito IDV contro il nucleare è ispirata dalla furbizia di potere governare il timore e l’ignoranza e così raccogliere i voti di coloro che hanno contribuito a mantenere nell’ignoranza e nella superstizione, disegnando il nucleare come un Molok. Sotto il sole invece c’è la nuova politica energetica del Governo: una politica energetica a tutto campo che vuole realizzare, a livello nazionale, un 25% di produzione energetica da nucleare da fissione di terza generazione avanzata (3+), un 25% da fonti di energetica alternativa rinnovabile quale solare, eolica, geotermica ecc. Contemporaneamente, l’approccio armonizzato di sistema prevede la produzione di 25% da carbone e 25% da petrolio e gas naturale.

Diviene quindi d’obbligo ricordare, qui di seguito, gli elementi essenziali della legge in questione. Innanzitutto, va ricordato che tale legge è stata definitivamente approvata dalla Camera e dal Senato come legge 1441 recante disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione, diventando la legge sullo “Sviluppo”. Questa nuova legge definisce una nuova strategia energetica nazionale che comporta il potenziamento delle infrastrutture, lo sviluppo delle fonti rinnovabili e la promozione dell’efficienza accanto al rilancio del nucleare. Inoltre, questo disegno di legge risolve un annoso problema: quello della localizzazione dei siti energetici. Secondo detta legge, il Governo ha la delega a rilanciare la fonte nucleare di energia. Così, entro un semestre dalla sua approvazione, il Governo stesso farà definire, in modo esecutivo, i criteri per localizzare i siti delle centrali, le norme di sicurezza, le modalità di stoccaggio dei rifiuti radioattivi e le misure che compensano le popolazioni più vicine agli impianti. La procedura operativa che verrà adottata è dedotta dalla emanazione dei decreti attuativi e dall’istituzione dell’Agenzia per la Sicurezza Nucleare.

I progetti delle società costruttrici di centrali nucleari verranno approvati dalla stessa Agenzia per il Nucleare, prima di essere sottoposti ai Ministeri competenti e alle Amministrazioni locali interessate per la necessaria valutazione di impatto ambientale. Secondo la suddetta legge sullo sviluppo, gli aspetti tecnologici per la scelta dei siti dove localizzare le centrali nucleari saranno studiati da un Comitato di 10 nuclearisti. Entro sei mesi, questo Comitato dovrà scegliere e decidere su i siti migliori. Il Comitato dei Dieci sarà tenuto a rispettare le regole dettate dalle direttive internazionali (IAEA, MEA, DOE ecc.). Detto questo, appare evidente che tutte le decisioni sono ancora da assumere e da vagliare e da sottoporre ad eventuale critica o opposizione. Per quanto ci riguarda siamo abituati a rispettale le leggi che questo Parlamento in carica promulga così come abbiamo fatto quando a governare era una maggioranza di centro-sinistra. Nel frattempo rinnoviamo l’invito a tutti, ma in particolare a coloro che pontificano senza conoscere, a studiare con metodo e sagacia la problematica e a non dire frasi del tutto gratuite.

Dott. Alberto Montano
(Vice-segretario politico nazionale di Alleanza di Centro)
Prof. Giuseppe Quartieri
(Responsabile Nazionale delle Politiche Energetiche
di ricerca e sviluppo di Alleanza di Centro)
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1 commento

  1. No al Nucleare, si al futuro fatto di energia pulita
    Al Signor Montano consiglio di andare a vivere a Chernobil (PERCHE’ NON CI VAI?), a noi ci lasci in pace senza nucleare. Il popolo italiano DEMOCRATICAMENTE ha già scelto, con referendum, che NON vuole il nucleare, ma energia pulita. Lo sai cosa significa la parola “DEMOCRAZIA”?. Termoli è già piena di gente che si ammala di tumori, non dobbiamo peggiorare la situazione. Lasciamo ai nostri figli un mondo migliore e più pulito…