La fiction sulla figura del santo riporta all’attenzione del pubblico la speranza per la Verità

SANTACROCE DI MAGLIANO _ Un viaggio spirituale per scoprire che la Verità è più forte di ogni sconvolgimento umano. Così Benedetto XVI ha definito il film su Sant’Agostino proiettato in anteprima a Castel Gandolfo a settembre 2009, domenica 31 gennaio e lunedì sugli schermi di Raiuno per il grande pubblico una produzione Lux Vide, con Alessandro Preziosi nei panni del protagonista, Monica Guerritore nelle vesti della madre del vescovo di Ippona, Monica, Andrea Giordana, Serena Rossi, diretti dal regista canadese Christiane Duguay Dalle dissolutezze della gioventù all’incontro con Cristo che cambiò la sua vita per sempre la fiction di Raiuno vuole presentare uno dei più grandi pensatori dell’Occidente cristiano. Missione impossibile sintetizzare la vita di Agostino vescovo d’Ippona un gigante della fede, oratore impareggiabile e pastore con i piedi per terra.
La vita di Agostino richiama il dramma di tante vite di uomini e donne attraverso tristezze, insuccessi, sbagli, errori, prese di posizione, amicizie sbagliate, in questo dramma vi è la presenza di Dio, del suo Amore, la sua presenza non è un’invasione della libertà ma piuttosto un rivelazione della Carità. La Verità è più forte e trova l’uomo, questa è la grande speranza che rimane alla fine che noi non possiamo trovare la Verità ma la Verità ci trova. Il messaggio di Agostino nonostante i secoli è rimasto e oggi diventa prezioso per dare valore e senso alla vita, alla fede, al futuro dell’uomo.

Agostino è stato cercatore di Dio, lo ha prima disprezzato, sottovalutato, cercandolo in modo sbagliato, confuso con il prestigio, la ricchezza, le passioni mondane, poi lo ha amato con tutto se stesso, l’Amore di Dio trovato e amato ha realizzato il senso della sua vita, così Agostino amava ripetere: Dilige et quod vis fac (Ama e fa’ ciò che vuoi) nel senso che chi Ama perché si sente amato e ha trovato il Dio Amore non può far altro che amare.

Molti oggi hanno bisogno di modelli forti, di uomini concreti che hanno fatto scelte, si sono messi in discussione per arrivare ad una vita buona, tranquilla, serena come Agostino intrepido cercatore di Dio. Sulla soglia della morte, mentre vedeva l’impero romano dissolversi per le invasioni barbariche invitava tutti ad avere fiducia in Cristo e rinnovare la propria vita in Lui: “Non rifiutare di ringiovanire unito a Cristo, anche nel mondo vecchio. Egli ti dice: Non temere, la tua gioventù si rinnoverà come quella dell’aquila” (Sermone 81,8).

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2 Commenti

  1. Film su S. Agostino: promosso, ma non con 10 e lode
    Ho visto il film su S. Agostino e, come suora agostiniana, non posso che essere contenta che finalmente si sia presentata la figura di questo santo così importante per il pensiero occidentale e così attuale nel suo cammino umano. Capisco che in poche ore non si possa condensare una vita e un pensiero così intensi come quelli di S. Agostino, però sono stati trascurati nel film alcuni aspetti essenziali del suo carattere e del suo pensiero, come il forte senso dell’amicizia che lo ha accompagnato “prima” e “dopo” e che è una componente basilare per la la forma di vita religiosa che lui ha avviato. Dal film si deduce che Agostino fosse un solitario, nel bene e nel male, mentre era un uomo che non sapeva vivere senza amici e che ha fondato monasteri maschili e femminili e una regola di vita che è messa in pratica da 1600 anni.
    Un errore grossolano che c’è nel film è quello dell’età del piccolo Adeodato, che in realtà aveva una decina di anni di più ed era per Agostino un ragazzo più intelligente dei suoi coetanei, mentre nel film è solo un bambino piagnucoloso.
    Infine penso che non si sarebbe allungato troppo il film se per qualche minuto si fosse visto Agostino scrivere le sue opere o predicare nella sua basilica. Ne sarebbe uscita la figura di un uomo che non faceva solo politica (come sembra dal film) ma che trasmetteva un pensiero di grande umanità e spiritualità. L’ideale sarebbe stata una fiction in tre puntate, per dedicarne una alla sua nuova vita in Africa, dopo la conversione; mancano, infatti, ben quarant’anni della sua vita!
    Le due righe che appaiono in chiusura sembrano le parole di uno studente che non abbia preparato bene la lezione: “alcuni anni dopo…”, “le sue opere…”. Ci sarebbero voluti dati più precisi, ad esempio: “S. Agostino morì ad Ippona il 28 agosto 430. Intorno all’anno 725 i suoi resti mortali vennero trasportati a Pavia, dove riposano nella basilica di S. Pietro in Cieldoro. S. Agostino scrisse più di cento opere, tradotte in quasi tutte le lingue del mondo”.
    Non sono disfattista e il film lo promuovo lo stesso, ma non con un 10 e lode, bensì con un 8 1/2. Il mio augurio è che la fiction di Rai 1 stimoli molte persone a conoscere meglio S. Agostino e che, ora che il ghiaccio è rotto, seguano presto nuovi film su questo grande santo.

  2. film su Sant’Agostino
    sono stato lieto del film di Agostino,tuttavia,prima ancora di leggere il commento della suora,ho espresso ad amico che occoreva un altra puntata in modo da far comprendere meglio la grandezza di Agostino dopo la conversione.