SAN MARTINO IN PENSILIS _ L’improvvisa e perdurante interdizione all’uso dell’acqua che sgorga dai rubinetti di circa sessantamila cittadini molisani ha evidenziato tante falle e carenze su cui la Regione dovrebbe riferire in Consiglio in merito all’organizzazione di certe emergenze. Anzitutto si è assistito a una campagna informativa che non ha certo coperto a tappeto le comunità interessate, come invece richiesto dalla gravità dell’alterazione dell’acqua. Quindi non si è avuto modo di avere acqua se non alla mattina successiva alle ordinanze che vietavano l’uso di acqua in casa.

Ma anche le operazioni di ripristino si stanno prolungando per giorni, quando invece i disagi per la cittadinanza in un periodo come quello della vigilia di Natale dovrebbero essere limitati al massimo. Da notizie di stampa, invece, si apprende che la normalità potrà tornare solo dopo Natale, con tutti i disagi che questo comporta. Il presidente della Regione dovrà riferire in aula di questa situazione che si è venuta a creare in nove centri del basso Molise.

Com’è possibile intanto aver aspettato qualche giorno prima di aver agito ? E com’è possibile che per il ripristino della situazione ex ante, vista la laboriosità delle operazioni, non si sia pensato a qualcos’altro che non siano poche autobotti per poche ore al giorno ? Lo stesso Iorio dovrà impegnarsi affinché anche quest’ennesima iattura non ricada sui cittadini, in questi giorni costretti a comprare litri e litri di acqua per poter mangiare. Occorre perciò prevedere la possibilità che questo disagio sia defalcato dalla bolletta dell’acqua, in maniera da risarcire il disagio arrecato ai cittadini durante le feste natalizie.

Francesco Totaro Vice segretario Pd Molise

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