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TERMOLI _ Il rapporto tra creazione ed evoluzione ha costituito uno dei maggiori terreni di confronto fra visione scientifica del mondo e fede cristiana, negli ultimi decenni. Alla fine dell’Ottocento sorsero due correnti ideologiche: creazionismo e evoluzionismo (ben altra cosa dall’idea della creazione e dalle scienze dell’evoluzione). Il creazionismo si attiene alla comprensione letterale del testo biblico, disinteressandosi della validità dei risultati scientifici; riguardo l’origine delle specie sosterrebbe il “fissismo”, cioè la creazione immediata di ogni singola specie da parte di Dio, e l’immutabilità di ciascuna specie nel trascorrere del tempo. Ma una interpretazione letterale della narrazione biblica (sulle origini della specie umana e della terra) è decisamente sbagliata.

La Bibbia non ha finalità scientifiche, quanto piuttosto religiose, per cui non sarebbe corretto tirare fuori delle conseguenze che possano coinvolgere la scienza, né riguardo la dottrina dell’origine dell’universo, né riguardo l’origine biologica dell’uomo. Bisogna, dunque, fare una corretta esegesi dei testi biblici. Il termine “evoluzionismo” non indica la teoria dell’evoluzione in senso stretto, ma quella visione filosofica del mondo che fa dell’intera natura un grande processo storico in continua mutazione, in cui non c’è posto per un soggetto stabile, né per l’esistenza di un fine. L’evoluzionismo come ideologia, che nega dunque il finalismo e sostiene che tutto è dovuto a caso e necessità, è pressoché impossibile da ammettere perché non è sostenibile né come verità scientifica né come conseguenza necessaria della teoria scientifica dell’evoluzione.

La questione è molto dibattuta in ambito filosofico-naturalistico, con accenti molto diversificati. Ma l’assunzione della dimensione storico-evolutiva della natura non contrasta con la fede nella creazione; questa non si oppone ad una visione evolutiva del mondo e della vita, anche se nello stesso tempio afferma alcune verità religiose contenute nel messaggio biblico. La relazione tra Creatore e creatura, inaugurata dall’atto creativo, si presenta come un’azione continua (creatio continua) e quindi immersa nella storia. Se al termine ‘evoluzione’ si attribuisse in prima istanza il significato di crescita, sviluppo, distensione nel tempo di ciò che è implicato nelle premesse, non vi sarebbe difficoltà ad affermare che l’evoluzione è in un certo qual modo il ‘metodo’ con cui Dio crea: l’evoluzione cosmica, biologica, e quella culturale, sono, in ultima istanza, parti di un singolo processo creativo. Già alcuni Padri della Chiesa (IV –V secolo) parlavano della creazione come di un atto divino che si dispiega nel tempo, ma possiede in sé tutto il progetto del mondo.

La visione scientifica contemporanea è irrinunciabilmente quella di un universo in evoluzione; la teoria scientifica dell’evoluzione, fondata su dati empirici, è abbastanza ben affermata, sebbene non è del tutto vero che ormai non ci sia niente da aggiungere o completare, soprattutto riguardo ai meccanismi che regolano l’evoluzione stessa. Esiste dunque lo spazio per la fede cristiana di tener conto dei risultati delle scienze dell’evoluzione. Giovanni Paolo II scrisse nel 1985: “non creano ostacoli una fede rettamente compresa nella creazione e un insegnamento rettamente inteso dell’evoluzione; l’evoluzione infatti presuppone la creazione; la creazione si pone nella luce dell’evoluzione come un avvenimento che si estende nel tempo – come una creatio continua -, in cui Dio diventa visibile agli occhi del credente come Creatore del cielo e della terra”. (fine prima parte) L’anima umana, però, da cui dipende in definitiva l’umanità dell’uomo, essendo spirituale, non può essere emersa dalla materia”. L’evoluzione biologica, anche per la Chiesa dunque, non è più una semplice ipotesi, ma la si può considerare una teoria interpretativa ormai impostasi all’attenzione dei ricercatori “grazie alla convergenza di molti risultati indipendenti”. (A dire il vero, più che della teoria dell’evoluzione, conviene parlare delle teorie dell’evoluzione). Molte supposte conflittualità dipendono da assunzioni a priori o da pregiudizi ideologici, come per es. attribuire al caso il ruolo di una “causa” nell’evoluzione cosmica o in quella biologica. Le scienze naturali oggi stanno progressivamente accantonando la nozione di “evoluzione casuale”; vanno imponendosi gradatamente approcci più attenti al coordinamento delle cause, all’azione di teleonomie, etc.

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7 Commenti

  1. domanda
    Una domanda facile facile:
    Qualè la differenza in termini di evoluzione tra una umanità che possiede l’anima ed una che si è venduta l’anima. La bibbia dice che la differenza sta tra la vita eterna e la morte; la scienza cosa dice?

  2. PER ROBESPIREE
    NOI SIAMO PIù VICINE ALLA CRAZIONE E TU TUO MALGRADO SEI SOLO IL FRUTTO DELLA NOSTRA EVOLUZIONE E TI VERGOGNI DEI TUOI AVI, LA CHIESA HA ORMAI SUPERATO I QUALUQUISTI COME TE . NON TI SALUTIAMO PERCHE SO NON LO GRADISCI IL NOSTRO SALUTO TARZAN, MA TI COMMISERIAMO