TERMOLI _ Entrano in casa di un pensionato di Termoli spacciandosi per operai dell’Enel presentandosi con una tuta ed uno stemma dell’azienda fasullo, imbrogliano l’anziano ed approfittando della sua disponibilità rovistando in casa fino a riuscire a scovare il “gruzzolo” di risparmi ammontanti ad 8 mila euro. Una volta arraffato il denaro, con uno stratagemma, se la filano in gran fretta. Il vecchietto termolese, dopo aver scoperto la sparizione dei risparmi di una vita, denuncia immediatamente l’accaduto ed i tre rom, marito, moglie e figlio vengono ammanettati dalla Polizia di Stato per furto aggravato.
Ora, dopo un mese al “fresco” nel Carcere di Larino, la famiglia di zingari arrivata da Vasto potrebbe tornare in libertà. Il Gip del Tribunale di Larino ha, infatti, accolto l’istanza di scarcerazione presentata dal suo legale difensore, il penalista termolese Roberto D’Aloisio e, dunque, per la famiglia truffaldina dalle “mani di velluto” si riaprono le porte dell’Istituto di Pena frentano. La coppia di coniugi era riuscita a creare un “sodalizio” affiatato avendo studiato più volte la propria parte nella truffa con furto ai danni di ignari pensionati. Questi venivano prima individuati dal capofamiglia il quale studiava a tavolino di volta in volta la “vittima” del momento per poi avvicinarla in casa abbigliati come tecnici dell’Enel.
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