Sting con Giovanni PollastriTERMOLI _ «The Police&Sting-Shape of my heart. Testi commentati», questo il titolo dell’ultimo libro di Giovanni Pollastri, uscito nel Settembre 2011. Abbiamo intervistato per myNews l’autore del volume, curatore del sito italiano dei Police e Sting ‘Illegal Tales’,consulente musicale e autore di numerosi articoli su Sting, Andy Summers e Stewart Copeland sulle più importanti riviste di musica.

Cosa ti ha spinto a scrivere il tuo ultimo libro “The Police & Sting – Shape of my heart :Testi commentati”?
Purtroppo non sono una persona che legge molto, spesso il tempo libero lo dedico a suonare, essendo principalmente un musicista e produttore; non ho quindi mai pensato di scrivere libri, credendo di non avere comunque le carte in regola per farlo, ma alla richiesta da parte di un editore di scrivere un libro sui Police già nel 2005 non mi sono tirato indietro e ho accettato la sfida. Il destino ha fatto il resto, e con i buoni risultati del primo libro (‘Illegal Tales – The Police 1977-2005’ Editori Riuniti) un secondo editore, Arcana, mi ha chiesto di realizzarne uno nuovo dedicato questa volta ai testi scritti da Sting, da pubblicare in occasione del suo sessantesimo compleanno; ho accettato anche questa nuova sfida. Entrambi gli editori hanno ovviamente puntato il dito su di me sapendo che la mia conoscenza della materia è adatta alla situazione (sono stato definito il Piero Angela dei Police); io ero leggermente spaventato, soprattutto da questo secondo libro. Ma mi piace accettare sfide come queste, e grazie in particolar modo alla collaborazione con lo staff di Arcana Edizioni che mi è stato molto vicino, siamo riusciti a fare un buon lavoro.

“Shape of my heart”, perchè questa scelta?
E’ una scelta editoriale; ogni libro di questa serie dedicata ai commenti dei testi ha come titolo un brano dell’autore; tra gli altri brani che avrebbero potuto diventare il titolo del libro avevo scelto ‘…All This Time’ (tutto questo tempo) che si avvicina al tema del libro essendo una raccolta completa di tutto ciò che Sting ha scritto nella sua lunga carriera, e sarebbe stato adatto anche al momento della pubblicazione, il sessantesimo compleanno; c’erano anche altre alternative ma alla fine, con l’editore, abbiamo deciso per questa canzone, che ben rappresenta la carriera artistica di Sting.

Ai Police è piaciuto il libro?
L’ho presentato a Sting in occasione della sua visita in Italia prima di Natale; gli è piaciuto molto, considerando che è l’unico libro al mondo che tratta questa materia, ossia l’analisi dei testi. Non ci sono altri libri del genere, ed essendo un collezionista, lo so bene. Sting è rimasto colpito, è un bel librone di oltre 400 pagine, non passa inosservato. Anzi, mi ha detto che vorrebbe leggerlo…Al tempo stesso Stewart Copeland mi ha aiutato nel capire meglio alcuni brani. Con Andy Summers non ho ancora avuto occasione di parlare in merito al libro, ma so che me ne chiederà una copia.

Cenni storici, aneddoti, citazioni, riflessioni personali: che peso hanno nell’economia del libro?
Oltre ad una serie di citazioni prese da varie interviste a Sting, Andy Summers e Stewart Copeland, ho voluto arricchire il libro con alcuni racconti che loro stessi mi hanno fatto in merito ai momenti in cui erano in fase di scrittura; Stewart, ad esempio, mi ha raccontato che quando lui scriveva un testo e lo faceva vedere a Sting per capire se lo voleva interpretare, magari anche modificandolo, la risposta era sempre ‘Io l’avrei fatto molto meglio!’.  Ci sono molti aneddoti di questo tipo, che entrano nel cuore del rapporto tra Sting e i testi e tra i vari membri dei Police in merito a ciò che Sting ha scritto e proposto alla band. Ho fatto poi numerose ricerche sulle fonti di ispirazione che hanno portato l’autore a scrivere un determinato testo: parlo dei tanti libri da cui Sting ha presto spunto (‘Ghost In The Machine’ di Koestler, o ‘Synchronicity’ di Karl Jung, ma ce ne sono tanti altri, tra cui i sonetti di Shakespeare, molto presenti in tanti testi, così come la Bibbia, presente soprattutto nell’album ‘Soul Cages’). Unito a tutto questo ci sono poi una serie di considerazioni che prendono spunto dalla mia personale conoscenza di Sting, con cui ho parlato parecchie volte, non solo di musica, ma un po’ di tutto, della nostra vita quotidiana, delle nostre famiglie; questo mi ha fatto conoscere meglio la persona che esiste dietro al personaggio ‘Sting’, ed è molto importante perché rappresenta una importantissima fonte nel ‘leggere tra le righe’ di ciò che scrive. Alla fine, tutto sommato, leggendo il libro si capisce molto bene che buona parte dei testi sono autobiografici, e seguendo questo percorso di brano in brano, si segue molto bene anche la vita di un artista che ha raggiunto una grande notorietà.

Che rapporto c’è tra questo libro e il precedente ‘The Police & Sting 1977 – 2005 Illegal Tales’?
Sono ben differenti; nell’altro libro analizzo molto di più il lato musicale e il lavoro che c’è stato dietro ad ogni album; una visione della discografia della band più da un punto di vista biografico, entrando in profondità nel rapporto tra i tre musicisti in studio. Questo non tocca molto quell’argomento, anche se ovviamente ci sono alcuni punti di incontro.

Che peso ha il testo nelle canzoni di Sting e Police?
Scrivendo questo libro ho ulteriormente scoperto l’importanza dei testi; nei primi due album dei Police si sente uno Sting ancora non troppo maturo, come autore, ma si intuisce già che in ‘Reggatta De Blanc’ sente il bisogno di crescere da questo punto di vista; i testi iniziano ad essere più ragionati, e si sente la consapevolezza di essere responsabile di un prodotto che deve essere interessante sotto tutti i punti di vista, non solo musicalmente parlando. Con ‘Zenyatta Mondatta’ si intuisce subito che ogni testo acquisisce più importanza rispetto al passato, è molto più ragionato; il tour mondiale che ha visto la band esibirsi in quasi tutti i continenti ha portato i tre musicisti a visitare località come l’India, l’Egitto, ed entrare in contatto con culture dalle problematiche ben differenti rispetto alla nativa Inghilterra, e si riflette nella composizione dei testi (brani come ‘Driven To Tears’ è l’esempio più lampante). Andando avanti di album in album questa attitudine cresce sempre di più e in tutti gli album da solista, in particolar modo in ‘Soul Cages’, i testi diventano molto più importanti della musica.

Che cosa hai provato all’uscita del libro?
Quando scrivi un libro devi sempre tenere conto di un elemento fondamentale: il pubblico che lo leggerà. Quando ho visto il primo libro nei negozi, a fianco a quello di Sting intitolato ‘Broken Music’, mi sono detto: ‘Hey, la gente lo vedrà facilmente essendo vicino al suo, e spenderà dei soldi per leggere ciò che ho scritto; spero di aver fatto un buon lavoro così saranno contenti e soddisfatti di come hanno speso i loro soldi, ma soprattutto di aver appreso nuove nozioni su uno dei loro artisti preferiti’. Cerco sempre di pensare che ciò che sto scrivendo viene letto da persone che cercano informazioni, risposte e spiegazioni. Un’altra importante riflessione che si ha quando si scrive un libro è che le informazioni che inserisci diventano ‘storia’, per cui se tra un secolo qualcuno vorrà sapere qualche cosa in merito a questo artista che ha vissuto a cavallo tra il Novecento e il secondo Millennio, non avrà Sting o altre persone che lo hanno conosciuto a cui chiedere, ma avranno dei libri, e se recupereranno il mio, automaticamente, ciò che ho scritto sarà preso come verità. E’ una delle tante sensazioni che mi vengono in mente quando vedo il libro esposto.

Conosci i Police personalmente. Un aggettivo per descriverli lontano dalle luci del palco.
Sting: gentleman
Stewart: energia pura, anche nella vita privata
Andy Summers: Experienced…le ha provate tutte ma rimane una persona con i piedi per terra.

Come è nata la tua passione per i Police?
Quando ho visto il primo video trasmesso con una certa frequenza in tv, ossia ‘Message In A Bottle’; sono rimasto colpito dalla musica e dall’immagine della band; ascoltavo già parecchia musica rock, sono cresciuto con Led Zeppelin, Deep Purple, Beatles, Rolling Stones, David Bowie, li ascoltavo quando avevo tre, quattro anni, e ho avuto in regalo la mia prima batteria a cinque anni…poi ho visto i Police un po’ di anni dopo e mi sembra di averli conosciuti da sempre.

Il tuo nome è legato a Illegal Tales, sito italiano dei Police.
Si; il tutto proviene dalla fanzine cartacea Sting’s Magazine creata da Cristina Triola e Gianfranco Facchini nel 1988, a cui mi sono unito dal secondo numero; nel giro di pochi numeri ho curato in prima persona un po’ tutto il progetto, rimanendo comunque in ottimi rapporti di amicizia con entrambi i creatori che cito sempre in questi casi. Con il computer ho deciso di aprire il sito della fanzine, che nel frattempo aveva cambiato il nome in Illegal Tales (Illegal come la prima etichetta creata da Stewart Copeland, Tales come riferimento all’album ‘Ten Summone’s Tales’ di Sting, se poi prendi le due iniziali hai IT, come Italia). E’ un punto di riferimento per molti fans italiani.

…ed anche a stewartcopeland.net.
Si, è un regalo che gli ho fatto quando ha compiuto 50 anni, nel 2002; non esisteva un sito su di lui; ne aveva creato uno lui direttamente ma lo aveva abbandonato, poco curato oltretutto, e definitivamente non aggiornato. E’ rimasto così contento che ha iniziato a mandarmi lui un po’ di materiale per farlo diventare sempre più interessante, e funziona a gonfie vele, molto visitato, soprattutto durante il tour della reunion dei Police.

Dove possiamo acquistare il libro?
E’ distribuito da Arcana Edizioni, lo si trova facilmente in tutte le librerie che hanno anche libri musicali; oppure on line sul sito www.arcanaedizioni.com

Un tuo saluto per i lettori di myNews
Sono onorato di essere ospitato sul vostro sito, quindi il ringraziamento va ad ogni visitatore che leggerà questa intervista e in particolar modo saluto e ringrazio Aurora per le domande in merito al libro; come dicevo prima, è a persone come lei, che stimano Sting, che viene dedicato il mio libro, sperando di aver fatto un buon lavoro. Giudicherete voi. Per me è stata una bellissima esperienza.

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