TERMOLI _ Ammetto che solo per seguire un consiglio sono andata a vedere il film ‘Ti stimo fratello’ con Giovanni Vernia,personaggio noto agli estimatori di Zelig nella sua comica interpretazione di un discotecaro demenziale,pulito e folle. Non guardando neanche Zelig-penso che a questo punto però inizierò a seguirlo-sinceramente non ero per nulla entusiasta,ed entravo dunque nella sala a vedere il film per fare un piacere e non per convinzione. Un film ti ispira magari anche dalla locandina, ma neanche quella aveva sortito su di me nessuna emozione… Anche le prime battute del film all’inizio un pò banali mi lasciano indifferente, quando poi il film prende quota mi lascio travolgere dalle vicende della pellicola belle,pulite,divertenti davvero,comiche e genuine.

Per farla breve, esco dopo la visione del film dal cinema felice ed entusiasta, davvero meravigliata della pellicola, provando proprio ciò che Giovanni Vernia in una intervista dichiarava, quello di voler stupire in positivo gli spettatori andando ben oltre lo spettacolo breve a Zelig del suo originale personaggio,raccontandone la storia,gli antefatti,la psicologia e soprattutto gli effetti positivi nella sua folle e demenziale esistenza,sugli altri. Nel film Giovanni Vernia,oltre ad essere co-regista, interpreta due ruoli: Giovanni-che in realtà è se stesso nella sua vera storia personale,un ingegnere elettronico con padre finanziere e varie spassose gag familiari-e Jonny, suo fratello gemello, il suo opposto,demenziale e totalmente dedito nella sua vita all’idea della discoteca,personaggio noto a Zelig come Jonny Groove. Giovanni pur volendo essere ingegnere elettronico dati i suoi studi,nel film si deve accontentare di lavorare nel marketing pubblicitario di un’azienda,accontentandosi anche nella vita sentimentale di legarsi alla dispotica e arrogante, insensibile figlia del capo, con cui convive a Milano.

In realtà Giovanni inizia ad innamorarsi lentamente di una semplice cameriera nel locale dove va con gli altri in pausa pranzo, e sente infatti emozioni come un adolescente,imbarazzo e balbettii quando parla con la dolce e bella ragazza,anche se nella sua triste realtà si trova affiancato dalla burbera e vuota, compagna nella vita e in azienda. A portare scompiglio nella routine sempre uguale,triste e sfigata di Giovanni è l’arrivo del gemello Jonny,il suo opposto,giunto a Milano per tentare di entrare in Guardia di Finanza per ordine del padre,privo però come un bambino di senso di responsabilità e dedito solo alla passione irrefrenabile per la discoteca. Il personaggio di Zelig che con dispiacere ho letto viene descritto in molte recensioni come vuoto,senza spessore e inesistente,in realtà proprio in quelle battute e in quelle canzoni-slang che canta in disco rivela la sua purezza ed il suo messaggio:con la sua ingenuità e follia egli riesce a guardare la vita da un’altra prospettiva,dicendo sempre la verità,ciò che sente e ciò che prova e coltivando l’unica cosa che gli piace,in assoluta onestà,purezza,ingenuità e sincerità,senza vizi nè corruzioni di alcun tipo.

Finalmente un personaggio che al di là delle apparenze, davvero, ci vuole comunicare un ‘Viva la spontaneità’,che si commuove e lotta per l’amicizia anche verso i diversi,che vuole amare il fratello e le ragazze col suo cuore in mano,isolato nel suo mondo puro,anche,in fondo,solo contro tutti.Jonny alla fine innamorandosi della stessa ragazza per cui ha un debole Giovanni,attraverso una storia fatta di irresistibili gag in cui si ride in maniera autentica senza fermarsi mai,riesce a irrompere nella patina dorata e cristallizzata in cui pare intrappolato il fratello, all’apparenza perfetta-una laurea,un lavoro,una fidanzata sistemata- dandogli la forza di rompere gli schemi e in maniera quasi pirandelliana di riappropriarsi di quei valori e di ciò che più vuole al di là delle convenzioni vuote e valide solo per gli altri, ma non per se stesso. Giovanni butta all’aria la sua apparente ma triste normalità proprio grazie alla anormalità del ‘Gemello fratello’,buttando all’aria lavoro,fidanzata e tutto il resto per inseguire il lavoro che ama,la donna che ama come un bambino e quella scanzonata ironia e autoironia che è la chiave di volta per una vita vera,vissuta semplicemente,ma essendo solo e soltanto se stessi,dediti alle proprie passioni irrefrenabili e al proprio vero sentire. 

Il film oltre a spronarci a svuotare secondo me le convenzioni aride in cui siamo intrappolati senza sentimento, grazie al sorriso di Jonny e alla nuova consapevolezza di Giovanni, ci motiva a prendere le redini della esistenza che più desideriamo, magari con un pizzico di follia, ancorata però a quei sentimenti puri e spontanei che avevamo perso. Il tutto…con grosse risate davvero senza fine. Giovanni Vernia, continua così, abbiamo(e soprattutto ho) conosciuto davvero un mito!!! E siamo noi,e siamo noi,e siamo noi…

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