TERMOLI _ La nuova società alla guida dello zuccherificio del Molise non sembra perdere tempo, velocissima quando si tratta di operare un cambio che rischia di avere conseguenze pesantissime. Mi riferisco alla rimozione di tutte le ditte esterne di fornitura di vari servizi, come la manutenzione o le pulizie, allo zuccherificio. Ditte che sono state estromesse per lasciare posto a una sola società, alla quale sono stati affidati tutti quei compiti un tempo divisi tra più operatori. La nuova società, stando alle risultanze di alcuni dei lavoratori impegnati nelle ditte esterne, impiegherebbe propri dipendenti per l’assolvimento delle funzioni richieste.

Un problema grave se pensiamo che in questo modo sono rimaste senza lavoro decine di persone che da anni lavoravano presso le ditte esterne, che non sono stati riassorbiti dalla nuova società. In questo modo si è palesemente violato lo spirito che ha animato il Consiglio regionale nell’avallare il piano di salvataggio dello zuccherificio. La condivisione bipartisan della necessità di salvare l’impianto, infatti, si fondava e si fonda sull’assoluta necessità di salvaguardare i livelli occupazionali dello zuccherificio.

Un criterio, però, che viene ignorato nei confronti dei lavoratori delle ditte esterne, che pure caratterizzano l’indotto della lavorazione dello zucchero. In molti casi si tratta di persone precarie anche da otto anni, che si ritrovano senza un lavoro e in molti casi con una possibilità quasi nulla di reintegro nel mondo del lavoro. Per questo ho presentato un’interrogazione urgente al presidente della Regione Iorio e all’assessore alle Politiche agricole Cavaliere affinchè si rendano conto del danno che questa scelta sta provocando, e da soci di maggioranza intervengano per scongiurare di gettare nella disperazione decine di famiglie.

Francesco Totaro Vice segretario Pd Molise

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