LARINO _ Erano già note le bibliche “Lamentazioni di Geremia” ma da qualche mese se ne stanno scrivendo di nuove a Termoli: “le lamentazioni dal S. Timoteo”. Quasi tutti i giorni i quotidiani riportano episodi di ingolfamento dell’ospedale termolese: un giorno è il Pronto Soccorso che non regge l’afflusso di pazienti, al punto che, tra questi, scoppiano addirittura delle risse; un altro giorno ad ostetricia e ginecologia denunciano di non avere neppure i pannolini per poter cambiare i neonati al nido. L’apparecchiatura per eseguire la TAC al “S. Timoteo” è fuori uso: bisogna usare quella del nosocomio larinese. C’è assoluto bisogno di un pediatra! è l’allarme lanciato un altro giorno. Poi è la volta dell’ortopedia al collasso dalla quale si son dovuti trasferire alcuni pazienti al reparto di riabilitazione del “Vietri” a Larino, mentre la figlia di un’anziana signora, ricoverata al “S. Timoteo” con il femore fratturato, testimonia dell’attesa lunghissima per eseguire l’intervento sulla madre, a rischio di un’embolia.

A questo quadro mancava giusto una cornice: gliel’ha messa il Direttore della Medicina quando, il 23 gennaio scorso, durante la riunione con i Sindaci del Basso- Molise, ha tuonato: “Chiudetelo questo ospedale, così è un pericolo!” Come non considerare profetiche le previsioni che tre anni orsono faceva il Comitato per la difesa del “Vietri” (oggi Associazione “Comitato Civico Frentano”) quando affermava: “Se il “Vietri” chiude, il “S. Timoteo” scoppia! Ora siamo a questo! E tanta parte di responsabilità ce l’hanno proprio quei termolesi che da sempre hanno “tramato” per strappare al “Vietri” tutto quello che hanno potuto, piuttosto che lavorare per realizzare quella complementarietà che avrebbe garantito un eccellente servizio sanitario a tutti gli abitanti del Basso-Molise, magari risultando attrattivo anche per le regioni limitrofe. Sarà che la salsedine acceca, forse per questo ancora oggi a Termoli vi è qualche “Salomè” che contorcendosi sulle rovine di quel che resta della nostra sanità, si ostina a chiedere la “testa del Vietri”.

Nelle “lamentazioni dal S. Timoteo”, infatti, si punta l’indice sul “gettone” corrisposto agli anestesisti che svolgono i propri turni su Campobasso e Larino. Può darsi che sia stata proprio la nostalgia di quel “gettone” ad ispirare chi ha scritto di quanto sia inutile la presenza di anestesisti nell’ospedale frentano perché già smantellato, evidentemente ignorando che un’ordinanza del TAR ne ha bloccato l’auspicata chiusura. Al “Vietri”, anche se con un numero ridotto di posti letto, i reparti funzionano a pieno regime proprio grazie alla professionalità degli anestesisti provenienti da Campobasso, i quali consentono ai medici, sia di Chirurgia che di Oculistica, di operare in un clima sereno e permettono altresì il funzionamento della Camera Iperbarica e del Pronto Soccorso h24.

A Termoli, invece, ci si duole di una carenza di anestesisti tutta da accertare. Il sospetto è che taluni siano come le macchinine dell’autoscontro: senza “gettone” non funzionano! L’Associazione “Comitato Civico Frentano”, che si sta battendo da anni perché a tutti i cittadini del Basso-Molise siano garantiti i Livelli Essenziali di Assistenza, è profondamente amareggiato da questo continuo sciacallaggio ai danni dell’ospedale “Vietri” ed esprime tutto il proprio sdegno nei confronti di chi si perpetua in bassezze invece di individuare e condannare alle proprie responsabilità coloro i quali ci hanno portati a queste miserevoli condizioni.

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