Totò e Peppino De Filippo
Totò e Peppino De Filippo
TERMOLI _ Spopola tra i termolesi ed i residenti della costa molisana il caffè «inquinato». Forse per l'”aroma” del tutto particolare, il gusto “forte e rubusto”, il profumo assolutamente inedito.

Certo è che la miscela del caffè tostato con l’acqua non potabile ha conquistato i più. La prova ne è il considerevole consumo della bevanda insieme a cappuccini, orzo e marocchini “sfornati” sotto le feste natalizie dai bar di Termoli e paesi limitrofi.

Pur conoscendo l’ordinanza emessa da 9 comuni del Basso Molise tra cui Termoli, Campomarino, Larino, Petacciato, Montenero di Bisaccia, Ururi, San Martino in Pensilis e Portocannone, in tanti si sono recati al bar chiedendo le bevande “proibite”. I locali, dotati di macchine professionali collegate direttamente alla rete idrica, non hanno potuto utilizzare l’acqua imbottigliata per la preparazione dei caffè eppure i termolesi ma anche a Campomarino e nei centri commerciali tutti hanno lavorato senza problemi.

Ma a destare sconcerto sono i tanti consumatori che, conoscendo i rischi di bere l’acqua del rubinetto in questi giorni, non hanno voluto rinunciare al “goccio” di tostato quotidiano. Anzi. E se qualche residente ha osato ricordare ad alcuni baristi l’ordinanza dei sindaci, in cambio ha anche ottenuto uno sguardo truce e minaccioso seguìto da un prolungato silenzio nel mentre serviva due o tre caffè a persone vicine.

Dunque, la parola d’ordine è: silenzio. La conclusione, a questo punto, è una soltanto: il caffè “inquinato piace”. Ed anche tanto. Della serie alcune “brodaglie” servite con l’acqua potabile, normalmente, sono meno gustose di quella “corretta” con l’inquinamento compreso nel prezzo. Quindi, come ovvia conseguenza, il “coffee” locale lascerebbe molto a desiderare se i termolesi trovano così gustoso quello “inquinato”.

Peccato che molti di questi consumatori delle bevande incriminate si lascino andare poi ad accuse contro i vari enti locali circa i mancati controlli preventivi sull’acqua fino a parlare dell’aumento dei tumori sulla costa.  Gli stessi, però, davanti all’evidenza preferiscono non rinunciare a nulla, nemmeno ad un gesto semplice di rispetto per la propria di salute.

E allora, la prevenzione aleggia sulle nostre “teste” ma evidentemente “penetra” solo in qualcuna. Il caffè «corretto», invece, permea tutti.

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Antonella Salvatore
Giornalista professionista, Direttrice di myTermoli.iT e myNews.iT e collaboratrice AnSa

5 Commenti

  1. La verità è che doveva essere vietato ai bar di fare caffè,solo che in quel caso sarebbero stati sommersi di richieste risarcitorie da parte di bar ,ristoranti panifici…ecco,all’ autore dell’articolo chiedo se in questi gg ha mangiato pane,pizze o si è recato in un ristorante…pensa davvero che abbiano usato acqua di bottiglia per impastare o per cucinare per decine e decine di persone?io dubito.L’ordinanza è stata volutamente “monca” per non creare un disastro economico di cui non si sa chi avrebbe risposto

  2. Niente ordinanza a Montenero
    A Montenero di Bisaccia non c’è stata alcuna ordinanza di divieto all’uso di acqua della rete idrica per usi alimentari. Il Sindaco Nicola Travaglini afferma che la rete di Montenero non eroga acqua non potabile e che personalmente ha ricevuto rassicurazioni in merito. Invita dunque la cittadinanza a mantenere la calma e non lasciarsi trasportare da falsi allarmismi.