CAMPOBASSO _ Antonio Cocco, Sindaco di Ururi, ha ritenuto di inviare un messaggio, tramite la stampa locale, al Presidente della Provincia di Campobasso, Nicola D’Ascanio. Il Presidente dell’Ente che io stesso rappresento come consigliere di maggioranza, secondo il signor Cocco, dovrebbe “punirmi”. Temo che, per ragioni che mi sfuggono, che davvero abbia perso il senso della misura e della responsabilità. Il Signor Sindaco mi accusa di non informarlo sugli interventi che la Provincia di Campobasso ha messo in atto ma omette di raccontare che avrebbe invece il dovere di informarsi, di promuovere ogni buona iniziativa a vantaggio del suo comune e dei suoi cittadini piuttosto che assumere atteggiamenti inutilmente ostruzionistici. Né lui né io abbiamo più l’età per litigare come a scuola e lui invece si rivolge al Presidente D’Ascanio come uno scolaretto che chiede alla maestra di punire un compagno di banco. Se non si trattasse di questioni serie, da cui dipende il destino dei miei concittadini e del nostro territorio, ci sarebbe solo da ridere. Il Sindaco di una comunità non deve mai agire d’impulso e Cocco lo fa sempre più spesso. Peraltro, questa volta, ha decisamente superato i limiti rigorosi che il dialogo istituzionale imporrebbe ad un amministratore. La comunicazione, soprattutto fra esponenti delle Istituzioni, dovrebbe sempre essere formale e rispettosa del protocollo, oltre che trasparente. Io ho assunto numerose iniziative, per esempio in occasione della Festa per la Carrese, sia ad Ururi che negli altri paesi in cui la storica manifestazione si svolge. Iniziative che non andavano comunicate “all’orecchio” del Sindaco ma, come è stato fatto, andavano registrate, protocollate e rese pubbliche attraverso tutti i canali ufficiali e i mezzi di informazione. Come consigliere provinciale, mi prodigo costantemente perché Ururi possa cogliere ogni opportunità, ogni possibilità di miglioramento e di sviluppo, culturale o finanziario che provenga dall’Ente Provincia. Il Signor Cocco passa tutto il suo tempo a mettersi di traverso, per ragioni misteriose, dimenticando che non può decidere come fosse proprietario del Comune di Ururi.

Qualche esempio? Su mia proposta la Provincia di Campobasso ha sponsorizzato le nuove casacche per i carrieri e o cavalieri delle carresi di Ururi, San Martino in Pensilis e Portocannone. La comunicazione, come sempre, è stata data anche attraverso la bacheca in cui espongo puntualmente tutte le iniziative della Provincia. Peraltro, io stesso ho voluto chiedere un finanziamento per le Associazioni dei Carri scegliendo, per la prima volta, l’erogazione diretta. Evitando il passaggio dalle casse comunali l’iter è risultato molto più semplice ed i tempi si sono notevolmente ridotti. Le Associazioni dei carri hanno, in pratica, ottenuto somme maggiori in minor tempo.

E questo è stato ben compreso e condiviso dai cittadini e dai componenti dei Carri. Di questo si tratta, in effetti: il Sindaco di Ururi piuttosto che condividere, da ururese, il mio sforzo di fare avere alle associazioni dei carri il maggior contributo possibile ha reagito chiudendo ogni comunicazione con me, di fatto, cercando di impedirmi di portare ad Ururi finanziamenti importanti, necessari. Le nuove divise dei Nonni Vigili, il gruppo di artisti da strada “Festa Fun Day”, la Polizia provinciale che ha presieduto la manifestazione del 3 Maggio sono tutte opportunità da me promosse e finanziate dalla Provincia.

La festa della Carrese del 3 Maggio è stata organizzata dalla Pro Loco, dalle Associazioni dei carri, soprattutto, con un merito speciale dei comitati femminili della Carrese, il Comitato Feste; associazioni a cui ho prestato il mio “umile” supporto come tramite con l’Ente che rappresento. Fosse dipeso dal Sindaco di Ururi, non avremmo avuto nessuna festa, non avendo mostrato alcuna particolare volontà di coordinare utilmente le attese dei cittadini. Pretende di comportarsi come un capo assoluto e non ne ha, presumo, le qualità, visto che un capo diventa tale quando sa condurre i suoi cittadini anche nei momenti di difficoltà e sa trovare soluzioni utili, dignitose, serie e a lungo termine. Ad Ururi , semmai, abbiamo assistito ad un evidente peggioramento e chiunque cerchi di fare cose utili alla comunità è considerato un nemico del signor Sindaco. Questo attacco sferrato di sguincio contro la Provincia di Campobasso mi sembra, peraltro, politicamente aberrante.

Si decida, il signor Cocco, chi vuole essere e cosa vuole fare. Ha condotto una Amministrazione senza alcuna idea chiara di pianificazione territoriale e continua a tentare di sbarrare la strada ad ogni piccola possibilità di crescita, che un Sindaco, invece, dovrebbe cercare, non impedire. Si sono cercati finanziamenti che non hanno risolto, pare, un bel nulla e si sminuiscono le piccole iniziative concrete, che però sono davvero assunte nell’interesse della gente e soltanto della gente di Ururi. Ora, la novità, è che il Sindaco, che evidentemente non ha altro da fare, si mette a parlar male della Provincia, come fosse una questione privata tra persone e non come se si rivolgesse ad una Istituzione pubblica.

Ed è questo che, seriamente, mi preoccupa: lo scarso senso delle Istituzioni non è mai un buon segnale per chi amministra un comune che ha grandi problemi da risolvere. Faccia meno guerre inutili e personali e si ricordi, il sindaco di Ururi, che questa comunità non ha tempo da perdere con le sue battaglie interessate e tutt’altro che utili alla Cosa Pubblica (non Cosa sua) che rappresenta.

                                                                                                                                                               Carmine Perugini
                                                                                                                                               Consigliere della Provincia di Campobasso

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