CAMPOBASSO _ Si è appena discusso il bilancio previsionale di spesa della Regione Molise e come volevasi dimostrare, il tecnicismo con cui è stato redatto, pieno di contenuti sterili e non organici al vero sviluppo economico della regione, hanno determinato la presa di posizione netta ed il voto contrario di parte dei consiglieri regionali. Tra essi Massimiliano Scarabeo che già in sede di commissione, ha espresso la sua contrarietà al documento contabile presentato dall’Assessore Vitagliano. Il Consigliere Scarabeo, motiva così la scelta di non approvare il bilancio di previsione, nel modo in cui è stato presentato in Consiglio Regionale.

“Un documento predisposto in un quadro politico particolare, salvato da un maxi-emendamento che sa tanto di operazione politico-elettorale, sterile nei contenuti, senza pensare minimamente alle risorse necessarie per favorire, finalmente, lo sviluppo di questa regione e discusso nelle stesse condizioni di sempre: con la cronica mancanza di confronto politico e quello con le parti sociali ed economico-produttive. Un bilancio il quale, data l’imminenza della tornata elettorale che potrebbe ridefinire i nuovi assetti politici, verrà sicuramente visto come un ulteriore momento negativo, nel giudizio degli elettori sull’azione portata avanti da questa legislatura e conferma quanto di peggio è stato perpetrato nel corso di questi cinque anni.

Ma se anche non si volesse polemizzare, sono proprio i numeri che lo caratterizzano, ad evidenziare la scarsa attenzione che è stata riservata allo sviluppo del nostro territorio, ai giovani, alla scuola, all’economia in generale e, per l’ennesima volta, si è costretti a ripetere che le cifre dicono che siamo una regione senza un futuro! Qualcuno vorrebbe farlo passare come un documento virtuoso, capace di tagliare gli sprechi riducendo i costi della politica e, contemporaneamente, in grado di aiutare le piccole imprese attraverso l’associazionismo tra artigiani che consentirebbe l’erogazione di finanziamenti in pochi giorni.

Intanto si continuano ad elargire risorse attraverso interventi cospicui sempre ai soliti noti, senza prevedere se i risultati sono il fallimento e la chiusura delle aziende finanziate, vedi Geomeccanica per esempio! Voglio sperare che ciò non accada per lo Zuccherificio di Termoli, l’Ittierre, la Solagrital, visto il fiume di denaro che le sta alimentando! E’ sufficiente tutto questo? E’ questo lo sviluppo a cui il Molise ambisce? E il futuro vero di questa regione, con quali risorse lo affrontiamo?

Voglio dire: l’occupazione va salvaguardata, ci mancherebbe altro, forse costa meno finanziarla attraverso l’aiuto diretto alle imprese che pagare gli ammortizzatori sociali, ma se molte delle risorse vanno verso un’unica direzione, il resto dell’attività imprenditoriale, la piccola e media impresa, il terziario per esempio, di quali risorse, aiuti e benefici potranno giovarsi? E dove sono i grossi investimenti per le infrastrutture? Se lo chiediamo all’Associazione delle imprese edili molisane, ci dirà, delle difficoltà che gli associati hanno a tirare avanti, e che molti di loro vivacchiano grazie agli appalti ottenuti fuori dal Molise. La regione ha anche altre emergenze che devono essere salvaguardate e potenziate: le zone interne, con tutte le problematiche annesse ma con peculiarità che potrebbero, anzi dovrebbero essere maggiormente sfruttate.

I giovani, che potrebbero essere imprenditori, seppur piccoli, di se stessi in Molise, invece di emigrare a fare gli operai e i dipendenti per altri. Le poche iniziative private che non trovano risorse ed assistenza per riuscire ad esprimere le capacità imprenditoriali che hanno. L’agricoltura, il turismo e l’ambiente che continua ad essere deturpato e dove il bilancio di previsione non assicura i finanziamenti che potrebbero servire alla sua salvaguardia». E conclude «Come ultimo documento contabile di previsione di questa legislatura, questo bilancio, molto di più poteva lasciare in eredità, invece lascia una sola verità: quella che purtroppo non contempla la rinascita di un territorio che ha davvero molto da offrire e al quale, questa classe politica dirigente non è stata in grado di dare le giuste risposte e non ha l’onestà intellettuale di confessarlo”.

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