TERMOLI _ Dopo il lodevole intervento del segretario territoriale Antonella Occhionero ed adesso il comunicato del gruppo comunale DS a Termoli, che comunque è “facente capo al PD”, pensiamo di azzardare che il congresso di circolo nella nostra città si sta avviando. Il comunicato DS pone una serie di problemi. È evidente che chiede la costituzione del circolo cittadino, non prendendo atto che in questi anni un circolo ha già operato. La cosa curiosa è che già da ora si definiscono in questo comunicato le caratteristiche e la funzione che un “nuovo” circolo dovrebbe essere, praticamente, una “officina politica e necessario supporto degli amministratori”.
Ora se “officina politica” anche se suggestivamente richiama la parola lavoro e significa tutto o niente, il termine “supporto” evoca la funzione di sostegno, quindi di subordine, all’attività degli amministratori, una specie di supporter calcistici. Se si vuole veramente formare un circolo di un partito bisogna prima di tutto definire i ruoli nelle sue parti attraverso una discussione serena che porti alla sintesi di un programma politico locale, visto che le linee guida sono definite dall’intero corpo nazionale del partito con tutte le sue svariate articolazioni. In questo è implicito che il circolo cittadino più che un ruolo di supporto debba, invece, avere una funzione di guida e di controllo della sua rappresentanza istituzionale, proprio a partire dal programma condiviso.

I comportamenti virtuosi, le autonomie specifiche che pure esistono non possono prescindere da questo patto. E’ sotto gli occhi di tutti che a Termoli esistono quattro gruppi consiliari del PD (già denunciato dalla segretaria A. Occhionero), visto che i consiglieri che ne fanno parte e i loro assessori di riferimento sono iscritti al PD. In un vero dibattito politico si dovrebbe esplicitare con chiarezza del perchè questa divisione e da cosa dipende. Non credo che i problemi attengano a programmi politici diversi, visto che nessuno di loro ha mai sollecitato un dibattito su questo punto. Sembrerebbe, invece, che si siano innestate nei rappresentanti istituzionali pratiche di personalismi esasperasti e inconcludenti, se non di appartenenza non già ad una corrente politica, pur disdicevole, ma ad un “aggancio” con qualche referente locale o regionale.

Queste pratiche non solo non hanno portato alla funzione di controllo e di deliberazione responsabile dei consiglieri e degli assessori del PD nell’amministrazione Greco (non estraneo a questa frammentazione), ma soprattutto sono state le cause delle frizioni tra la rappresentanza istituzionale e il circolo di Termoli del PD, che pure in questi anni ha cercato di svolgere il proprio ruolo. Inoltre, non so se i consiglieri iscritti al PD ne siano consapevoli, ma l’organizzazione seria dell’attività politica e del congresso di circolo con annesso dibattito e pre-congresso ha bisogno di fondi, affitto sala per assemblea, materiale di propaganda, ecc, nonché di una sede stabile ed unica. È chiaro che un partito veramente organizzato e con la “pretesa” di radicamento sul territorio ha bisogno di questi fondi. Comincino, quindi, i quattro gruppi del PD al comune di Termoli a dare il buon esempio e a dar vita finalmente a comportamenti virtuosi versando al circolo le quote del 10 %, come da statuto, dei loro proventi derivati dalla carica istituzionale che ricoprono. Faccio presente che a tutt’oggi, dalla nascita del PD, nessuno dei rappresentanti di Termoli ha versato nessuna quota. Chiaramente posso essere sempre smentito.

In ultimo, ma non meno importante, la rappresentanza istituzionale non può solipsisticamente dare conto solo a se stessa, ma deve realmente garantire il programma politico non solo del circolo ma anche il programma elettorale e politico pattuito con tutta la cittadinanza. Il centro sinistra non si definisce in modo nominalistico ma solo attraverso un progetto di società e di etica di comportamento, come da nostro statuto. Purtroppo fino ad ora tutto questo non è stato fatto.

Luigino Vitulli (PD)
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