CAMPOBASSO _ “L’attuale momento politico impone a tutti una seria riflessione. Ci si avvia verso una fase federalista che porterà ad un nuovo concetto di Paese, in cui le esigenze del territorio saranno più incisive rispetto a quanto lo siano adesso. Questo processo deve essere governato con intelligenza, coniugando il superiore interesse dell’unità nazionale con la crescita e la valorizzazione delle singole realtà, che sono la vera risorsa dell’Italia del XXI secolo”.

Il coordinatore dei Popolari-UDEUR per il Molise, Vincenzo Niro, anticipa così uno dei temi più importanti del Consiglio Nazionale del partito che si svolgerà domani a Roma a partire dalle ore 15,00. Ai lavori del massimo organismo della formazione politica Niro prenderà parte insieme ad altri 22 delegati regionali. Il dibattito sarà incentrato principalmente, dunque, sul futuro istituzionale del Paese, che ne determinerà anche le linee direttrici di sviluppo. “Libertà ed autonomia sono i due pre-requisiti per risolvere i problemi politici, economici e sociali. Tuttavia, il federalismo non può negare il principio di nazionalità.

Tanto deve essere rigoroso nel promuovere l’efficacia amministrativa delle autonomie locali – prosegue Niro nella sua analisi – tanto deve essere puntuale nel ribadire la necessità di un’unità che colleghi economicamente le Regioni e dia omogeneità legislativa, giudiziaria, militare nonché, sulla politica estera”. In questo quadro assumono grande rilevanza le peculiarità del Mezzogiorno. “Siamo consapevoli che il centro-sud ha bisogno di un soggetto che sia in grado di esserne autentico portatore delle istanze e dei bisogni, propulsore per la crescita economica, che sia capace di far uscire il territorio meridionale da quella spirale assistenzialista in cui, per troppi anni, è stato ingessato. Un soggetto politico, in sintesi, che riesca a dare una nuova speranza alle generazioni future.

L’attuazione del principio di sussidiarietà e il recupero del gap fra nord e sud sono le condizioni che permetteranno all’Italia di divenire più unita e competitiva sullo scenario europeo e mondiale. Per questo – è la proposta del coordinatore dei Popolari-UDEUR – auspico la nascita di una nuova formazione Popolare per il Sud che ha come obiettivi principali la volontà di rappresentare in modo stabile, diretto ed inequivocabile le ragioni fondamentali, la cultura ed i punti di vista dell’Italia meridionale al Parlamento italiano ed europeo e di assicurare la sua diretta presenza nei passaggi salienti della vita politica del Paese, nel solco della tradizione dei cattolici democratici e dei principi ispiratori del pensiero di don Sturzo”.

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