TERMOLI _ Sta arrivando l’estate e tutti ne sentono il richiamo nel comune adriatico: fervore dappertutto ed eventi mondani e in discoteca che abbondano,inoltre qualcuno già fa capolino sulla spiaggia, che con il suo panorama splendido inizia a regalarci emozioni indimenticabili sotto la cornice del Borgo Antico ed il suggestivo Castello Svevo.

Eppure Termoli, si dice da sempre, avrebbe tanto da offrire di più ai suoi abitanti e ai turisti per realizzare quel turismo sostenibile desiderato dai più,sfruttando la posizione geografica favorevole per il mare e lo spot per il windsurf, l’industria sviluppata e in crescita, ed un potenziale enorme a livello di attrattive come il Paese Vecchio ed i trabucchi adagiati sul mare.

Ma non si decolla, come accade in altre città, ad esempio Vasto, dove il lungomare è più sfruttato e la vicina Pescara, dove i turisti vengono richiamati ad ondate dai lidi e dal ballo in spiaggia organizzato in maniera perfetta e mirabile. Perchè ciò non accade, ci si chiede, anche a Termoli?

Il lungomare c’è, la “stoffa” per diventare meta di turismo anche, eppure gli stessi abitanti d’estate fuggono ed il turismo non va come sperato. Perchè allora non applicare anche nel comune adriatico strategie di marketing territoriale per vendere il “prodotto” Termoli fuori, rendendolo appetibile dai turisti in Molise e in Italia e in Europa? Il marketing territoriale potrebbe essere una valida soluzione alla situazione di stasi creatasi con gli anni e divenire volano di una nuova economia cittadina,se si pensa alla città come prodotto da vendere e da proporre all’esterno, creando delle sinergie tra tutti gli attori presenti sul territorio:comune, enti,università, associazioni, e chi piu’ ne ha ne metta.

Suggeriva l’implementazione di strategie mirate e studiate di marketing territoriale con innovativi progetti turistici  anche il prof.Riccardo Varaldo, rettore della scuola S.Anna di Pisa in perfezionamento di studi economici, quando, in occasione di un importante convegno di marketing territoriale alla Federico II di Napoli, interrogato sul futuro in Molise e a Termoli, lanciava l’idea di sfruttare diversamente l’enorme potenziale presente sul territorio attraverso sinergie intelligenti ed una nuova mentalità manageriale ed imprenditoriale.

Ad esempio Melfi o altre città sono rinate proprio grazie al marketing del territorio, teoria economica sempre piu’ in auge e diffusa per il rilancio di zone un po’ “ferme” e comunque di tutta l’Italia, per rendere la nazione appetibile e competitiva in un’ottica di economia dei vasi comunicanti, di internazionalizzazione dell’imprese e quindi globalizzazione.

Si potrebbe anche per Termoli creare delle sinergie con i paesi dell’entroterra, ad esempio, proprio per l’imminente estate predisponendo dei bus navetta che colleghino il comune adriatico con le belle zone di Civitacampomarano piene di bellezze storiche ed iniziative culturali, per offrire al turista un efficiente piano di comunicazione del territorio a 360°, unendo il nostro mare con altre risorse. Basta essere un po’ audaci e provare e coinvolgere tutti con una nuova consapevolezza, per un rilancio della nostra economia e soprattutto del turismo, perchè no, proprio in vista della imminente stagione estiva con l’ausilio a buon diritto, proprio del marketing territoriale così fortunato in altre zone.

Articolo precedenteIl 3 giugno conferenza sul nuovo Piano industriale dello Zuccherificio del Molise
Articolo successivoLo Zucchero (De) Filato

2 Commenti

  1. turismo?
    Col termine turismo si può intendere anche, a seconda del contesto, il settore industriale e commerciale che si occupa di fornire (vendere) servizi tangibili come trasporti (in aereo, treno, nave, pullman e così via), servizi di ospitalità (presso alberghi, pensioni, villaggi turistici), strutture ricettive e altri servizi correlati (guide turistiche; ingresso in musei, fiere, parchi naturali e altre attrazioni turistiche; servizi di assicurazione per il viaggiatore; servizi di ristorazione e intrattenimento; e via dicendo). A questo settore appartengono i fornitori ultimi di servizi e gli intermediatori come operatori turistici e agenzie turistiche. Si tratta di un settore economico estremamente ricco, che finanzia grandi manifestazioni (in Italia, si pensi alle fiere annuali della B.I.T. a Milano e del T.T.G a Rimini) e il cui volume d’affari ha vissuto una crescita quasi costante dal dopoguerra in poi (con momenti di riflusso legati a contingenze internazionali come gli attentati dell’11 settembre 2001).
    Il turismo è una importante fonte di entrate per molti paesi del mondo e porta denaro alle casse dello stato attraverso la tassazione dei servizi correlati al turismo (per esempio le tasse di soggiorno o le tasse aeroportuali), oltre che indirettamente attraverso gli incassi dei fornitori di servizi. Recentemente, molte organizzazioni non governative hanno iniziato a occuparsi di turismo come mezzo per favorire lo sviluppo di nazioni povere; in genere, il turismo in questo contesto viene configurato come turismo responsabile (ovvero vincolato a requisiti di rispetto per l’ambiente e le culture locali). In questo contesto è nata la Carta sull’etica del turismo e dell’ambiente, che definisce il turismo come diritto dell’uomo e importante strumento di pace e di giustizia sociale.