Simone Coscia
Simone Coscia
TERMOLI _ Lo spunto lanciato dal segretario del nuovo Partito Socialista Oreste Campopiano, in merito alla proposta di vendita delle quote private dello zuccherificio di Termoli da parte della Soc. G.&B. di Remo Perna, mi è parso molto interessante e degno di un’ulteriore riflessione.
Si perché questa è un’occasione ghiotta per riportare in ambito basso-molisano la direzione e la politica industriale della società saccarifera regionale.
Chiederei quindi allo stesso avv. Campopiano di porsi quale capofila dei nuovi azionisti privati ponendo anche mano al portafoglio e di aderire alla proposta  di  Perna,  con adesione contributiva proporzionale anche del sottoscritto.
Assieme a lui potrebbero contribuire tutti quei politici del Basso Molise, di qualsiasi schieramento, che grazie ai loro emolumenti mensili possono agevolmente contribuire facendo in modo che le loro continue richieste di riportare in zona le decisioni sul futuro dello stabilimento, diventino fatti concreti e non restino vacui proclami.
Sarebbe gradita anche la attiva partecipazione degli imprenditori locali e di tutti coloro che hanno ribadito fino alla nausea la loro “termolesità” nelle recenti battaglie elettorali.
Terminata questa fase di necessaria emergenza dovuta alla ristrettezza dei tempi, si potrà successivamente favorire l’ingresso degli stessi operatori del settore bieticolo nella compagine azionaria, perché nessuno più di chi ci lavora attivamente può avere a cuore il futuro dello zuccherificio.
Personalmente, come ho più volte manifestato, non sono soddisfatto di come la Regione Molise utilizzi il denaro pubblico: dalla poca trasparenza, alle scelte di politica economica marcatamente dirigiste-tribali, i cui risultati evidenti sono il completo disequilibrio dei conti pubblici ed il conseguente impoverimento dei cittadini sia in termini di servizi che di possibilità di sviluppo.
Però,  mi trovo in netta antitesi anche nei cofronti dei “professionisti della critica”che disprezzano qualsiasi cosa dell’altro solo perché ambiscono ad occuparne la posizione di predominio, senza alcuna idea alternativa, ma sopratutto senza rischiare nulla di proprio.
Ritengo per questo che un intervento diretto delle forze economico-politiche locali, libero da ogni preclusione ideologica, sia necessario nella vicenda dello zuccherificio per ribadire alla dirigenza regionale il ruolo che la società basso-molisana vuole avere nelle decisioni che riguardano il futuro ed il tipo di sviluppo di questo territorio.  

Simone Coscia

 

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1 commento

  1. Siamo alle solite
    Attesa la scarsa utilità pratica di quanto ho letto…La commistione tra politica ed imprenditoria è quanto di peggio si possa augurare ad una attività economica…Il campanilismo ed il patriottismo paesano poi ne sono il colpo di grazia, lo vediamo ogni giorno!!! Lo zuccherificio è oramai un fantasmone tenuto inpiedi da denari pubblici, un tentativo di tenere in vita una realtà produttiva da tempo in verità destinata a perire… Con quali soldi Perna ha acquisito la proprietà dello Zuccherificio??? E per quale ragione mai un politico dovrebbe entrare con soldi propri nella compagine societaria??? Siamo alle solite…Se invece i Politici, nessuno escluso, nemmeno quelli NON RICONFERMATI, avessero fatto, facessero, e faranno un giorno il loro lavoro, ossia quello di creare le condizioni perchè un’impresa possa produrre utilità vere, non drogate da finanziamenti pubblici… allora non staremmo a discutere di aria fritta!!! PERCHE’ QUESTA E’ SOLO ARIA FRITTA!!! Mentre invece da qualche altra parte del territorio Molte altre fabbriche chiudono…cosa si fa per queste??? Ne abbiamo abbastanza dei Pensatori della domenica, abbiamo un livello culturale sufficiente per capire la consistenza di quanto leggiamo!