myNews.iT - Per spazio Pubblicitario chiama il 393.5496623 “Elezioni

RICCIA _ “Oggi il Governo presenta all’Anci, all’Upi e alle Regioni le proposte di tagli per anticipare il pareggio di bilancio. In sostanza, si prevede la cancellazione delle Province con popolazione inferiore ai 300mila abitanti. Soppresse Campobasso e Isernia, ci chiediamo se avremo una cancellazione totale e quali le conseguenze su competenze, servizi e personale. Così, per la soppressione di giunte e Consigli dei comuni con meno di mille persone. Che ne sarà della rappresentanza nella maggior parte dei nostri centri? Molti amministratori lavorano senza compensi, come fossero dipendenti, supplendo a tutte le carenze. Per il Molise si tratterebbe di perdere rappresentanza politica, ma soprattutto volontari.

Altra cosa sono i ‘costi’, che potrebbero essere azzerati non prevedendo indennità. La classe politica del Molise dovrebbe insorgere contro il Governo. Sono favorevolissima alla riduzione dei costi e delle caste, lo dimostro coi fatti degli emolumenti al ‘mio’ comune (zero euro, alcuni, come me; altri a rimborsi spese bassissimi). Ma questa è un’altra storia. E’ la cancellazione di un’identità. Il compenso per gli enti, soprattutto per i comuni, sarebbe la possibilità di alzare l’irpef, le tasse? Si potrebbe andare oltre quanto previsto dal Dlgs 23/2011, che già concedeva la possibilità da quest’anno in termini limitati. Ma chi ha utilizzato di noi molisani questa possibilità? Nessuno o pochissimi. Il senso di responsabilità ci induce a non aumentare le tasse in un momento di crisi come questo. Comprendiamo, così, che lo scenario macro richieda rigore, che ognuno deve fare la sua parte, condividiamo l’obbligo di pareggio imposto dall’Europa per contribuire a calmare i mercati, ma il conto non lo possono pagare i più poveri. Cittadini o enti che siano. E nel nostro caso praticamente è la stessa cosa. Ci vuole equità e solidarietà soprattutto nel momento del bisogno.

Altre ‘mazzate’ il Molise non ci pare possa sopportale. I soldi promessi dal Cipe (e tutti lontani ancora dall’essere efficacemente liquidi) non possono colmare il disastro di una scure così pesante che si verrebbe a infliggere sulla nostra identità. Il governo di centrodestra regionale e quelli provinciali sono chiamati a una battaglia fortissima contro le scelte di quello nazionale. Attenderemo fiduciosi che possano vincerla. Non è un fatto elettorale, ma epocale”.

Micaela Fanelli

Articolo precedenteInaugurati i Murales della Corfiati a Montecilfone
Articolo successivoLega Sannita: O la Regione Sannio o le forche in piazza