CAMPOBASSO _ Nella conferenza stampa tenuta oggi dalla FLC CGIL Molise si sono illustrate le conseguenze derivanti dalla manovra economica per la scuola. Ancora una volta i settori della conoscenza, i lavoratori pubblici e le donne pagano a caro prezzo gli sprechi e gli sperperi fatti dal governo. Di nuovo solo tagli senza sviluppo. I salari dei pubblici dipendenti vengono bloccati fino al 2014. E cioè un anno in più rispetto al blocco triennale operato da Tremonti con la manovra del 2010. L’età pensionabile delle donne, anche nel privato, si innalza progressivamente fino ad arrivare a 65 anni e si anticipa al 2014 la revisione dei parametri per i pensionamenti di anzianità. Sterilizzate le dotazioni organiche del personale docente ed Ata per vanificare le numerose sentenze della magistratura che sempre più spesso accoglie i ricorsi presentati dalla FLC contro i tagli agli organici di docenti e Ata.

Si vuole abolire l’organico del personale docente di sostegno ed, in presenza di disabili, le classi non saranno più di 20 alunni ma arriveranno a 30 alunni. Viene interrotto il comando del personale della scuola utilizzato presso l’Indire e l’Invalsi con perdita di un patrimonio enorme di professionalità. Nella manovra economica tolta l’esenzione per le cause di lavoro. Difendersi non è più un diritto, ma un privilegio. Il ricorrente dovrà pagare addirittura 600 euro per un ricorso al Capo dello Stato finora completamente gratuito. Nella scuola del primo ciclo le attuali direzioni didattiche e scuole medie vengono aggregate tutte in istituti comprensivi che mantengono l’autonomia solo se hanno almeno 1000 alunni, ridotti a 500 nelle zone più disagiate. Nel caso in cui il numero di alunni dovesse essere inferiore a 500 la scuola anche se autonoma sarà affidata ad un reggente.

Riduzione degli esoneri e dei semi esoneri per i collaboratori del dirigente nelle scuole complesse. Continua la scia delle riduzioni clamorose che si sono abbattute sui nostri settori a partire dal 2008. E cioè con la prima manovra finanziaria di Tremonti (L. 133/2008): riduzione degli investimenti pubblici all’offerta formativa, riduzione dei diritti dei lavoratori, della contrattazione (vedi riduzioni del salario in caso di malattia, determinazione per legge di materie che prima erano riservate all’ambito contrattuale). Proseguire nell’iniziativa per contrastare questi disegni, diventa un imperativo per evitare la devastazione dell’istruzione e della formazione nel Molise. La FLC CGIL ha chiesto un incontro urgente con l’Assessore regionale all’istruzione e con i Prefetti delle province di Campobasso e Isernia. Intanto il Coordinamento precari della FLC CGIL Molise sarà in presidio al Senato il 6 luglio dalle ore 11.30 contro il Decreto sviluppo.

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