CAMPOBASSO _ Registriamo con soddisfazione che Il futuro Ministro dell’Istruzione, università e ricerca sarà Francesco Profumo. Si tratta di un segnale importante di discontinuità perché proviene dall’ambiente universitario ed unisce alla competenza un alto profilo culturale di cui il sistema della conoscenza ha estremo bisogno dopo i guasti causati dalla gestione Gelmini. La FLC CGIL, si augura che si torni a investire nel sistema pubblico della conoscenza come una delle vie per uscire dalla crisi ed aspetta di conoscere il programma del futuro ministro per valutarne la portata.

Intanto, l’ultimo atto del governo è stato quello di attaccare ancora i pubblici dipendenti. Posti di lavoro ATA in meno nella scuola, blocco dell’anzianità nell’alta formazione, sotto tiro l’anno sabbatico dei docenti universitari e dei ricercatori. 170 milioni di euro in meno ai settori pubblici, 20 milioni alle università private e 70 milioni ai policlinici universitari di proprietà delle università private, la scuola paritaria ottiene il ripristino integrale dei fondi pari a 242 milioni di euro.La copertura delle spese previste dalla legge di stabilità 2012 viene in larga misura assicurata dai tagli alla spesa pubblica.

Con feroce continuità ci si è accaniti contro i settori pubblici della conoscenza. Nel campo dell’istruzione pubblica avviene di tutto: docenti impiegati come tecnici, direttori amministrativi obbligati a prendere la reggenza di altri istituti, senza più rispetto di competenze e professionalità; negli istituti di alta formazione (accademie e conservatori) si bloccano per tre anni gli scatti di anzianità di docenti e personale tecnico amministrativo; si cancellano i congedi dei docenti per attività di ricerca e produzione artistica, compreso l’anno sabbatico addirittura con effetti retroattivi, con grave danno per la professionalità docente. Aumento del numero di alunni nelle istituzioni scolastiche.

Si è costituito il “Fondo da ripartire per la valorizzazione dell’istruzione scolastica, universitaria e dell’alta formazione artistica, musicale e coreuitica” che dovrebbe finanziare le attività del settore formativo, sulla base di un successivo decreto interministeriale. Intanto il Fondo di finanziamento delle Università, di 400 milioni nel 2012, rappresenta una cifra irrisoria rispetto ai tagli subiti in questi anni. Come irrisoria è la quota di 150 milioni per il diritto allo studio universitario. La legge contiene una norma su mobilità fuori regione, cassa integrazione e licenziamento pesantissima e chiaramente finalizzata a tagliare ulteriori posti di lavoro.

Il lavoratore in mobilità che non ritrova un posto mantiene un’indennità pari all’80% della retribuzione fino ad un massimo di due anni. Al termine di questi due anni viene licenziato. La legge di stabilità non poteva dimenticare le pensioni. A partire dal 2026 l’età minima per la pensione di vecchiaia si innalza a 67 anni. Questa misura è aggiuntiva a quelle peggiorative già varate. Il Governo Berlusconi ha fatto dell’ingiustizia e della disuguaglianza la sua bandiera, nonostante questa politica non porti né sviluppo né crescita. Mentre occorrerebbe combattere seriamente l’evasione, tagliare i costi della politica e i privilegi della casta, agire sui grandi patrimoni e sulle grandi ricchezze, su chi non ha mai pagato o ha pagato troppo poco, si continua a tagliare ancora i bilanci di ministeri, enti locali, delle scuole, delle università e di servizi pubblici fondamentali.

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