TERMOLI _ A distanza di 4 giorni dalla elezione di Luigi Mascio a presidente del Consorzio  Industriale di Termoli, ci corre l’obbligo di stigmatizzare il comportamento di ooloro che, con evidente parzialità cognitiva, elargisicono giudizi esclusiivamente finalizzati ad eviclenziare ciò che “fa comodo” alla propria bottega. Altro che interesse comune!

Agli smemorati, siano essi “quisque de populo” oppure Assessore Velardi, (eviderrtemente fulminato sulla strada di Damasco, rectius Bifernina) è il caso di ricordare il loro personale e quotidiano incitamento ai sottoscritti ad “andare avanti” nell’interesse dell’intero Basso Molise e non solo e non già del Comune di Termoli.

Agli improvvisati commentatori, nella foga demolitiva, sarà probabihmente sfuggita l’esigenza, quella si primaria, di dare finalrnente stabilità ad un’istituzione territorialmente strategica quale il COSIB.

Invero e fortunatamentete l’esigenza imprescindibile per consentire l’esigenza del Consorzio  Industriale di mettere in campo strategie politico-industriali adeguate alle esigenze delle aziende insediate nella ulteriore prospettiva di tornare a rendere attrattiva l’area a nuolvi insediamenti, non è mai sfuggita ai sottoscritti che hanno lavorato anche e specie in periodi di estrema difficoltà ecnomica e politico-grudrziaria, esclusivamente al raggiungimento di tale obiettivo. 

Da ultimo, ci si chiede: le ragioni della pervicace quanto finta difesa degli interessi del Comune di Termoli non risiedono forse nella ingestibilità politica dei sottoscritti?

I sindaci di Guglionesi, San Martino in Pensilis, Campomarino, Portocannone, Ururi e San Giacomo degli Schiavoni 

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4 Commenti

  1. confusione
    A parte il fatto di usare l’espressione anche se fra virgolette “quisque de populo” che implica un certo tono dispreggiativo verso i cittadini, i normali cittadini grazie ai quali questi signori sindaci siedono nei loro scranni. Faccio notare la confusione linguistica e quindi mentale nell’espressione usata: “Invero e fortunatamentete l’esigenza imprescindibile per consentire l’esigenza del Consorzio Industriale di mettere in campo strategie politico-industriali adeguate alle esigenze delle aziende…,” esigenza, esigenza, esigenza, esigenza, chi vi ha insegnato a scrivere un articolo, la fata turchina?, allora un quisque de populo qualsiasi vi invita ad essere più concreti e non nascondervi dietro a fumosità. La rappresentatività rispondere ad un criterio di proporzionalità territoriale. Punto primo. Punto secondo. Il presidente di un tutto non può essere il presidente (sindaco) di una parte. Non sarebbe giusto neanche se fosse Di Brino, comprensibile, ma sbagliato. Ma è totalmente inamissimible che a fare il presidente sia un sindaco cioè il dominus di un altro territorio. Il quale ovviamente e giustamente farà gli interessi del suo territorio. Cari sindaci andate a lezioni private di giornalismo e di politica prima di scrivere e di fare sciocchezze.

  2. patetici
    Ma, io mi chiedo, perché i signori sindaci dei comuni limitrofi a Termoli non se lo fanno sul loro territorio un nucleo industiale. Perchè non espropriano qualche centianio di ettari di terre, non bonificano, urbanizzano e pedispongono i servizi per accogliere imprese industriali. Così potranno gestire come voglio una cosa che appartiene a loro. Perchè vogliono comandare in casa d’altri. No questo, io, sarà perchè, sono vecchio, ma proprio non lo capisco.