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Paolo Marinucci
Paolo Marinucci
TERMOLI _ I Consiglieri comunali di minoranza di Termoli con una interrogazione chiedono “lumi” all’Amministrazione Di Brino sui dati dei controlli ambientali effettuati a Rio-Vivo Marinelle e lanciano accuse al Comune sulla mancata emissione di ordinanza per il divieto di balneazione nel tratto di mare. Questo il documento:

I sottoscritti Paolo Marinucci, Daniele Paradisi, Antonio Russo, Mario Di Blasio, Francesco Caruso, Antonio Giuditta e Filippo Monaco, in qualità di consiglieri comunali

CONSIDERATO che nei giorni passati il tratto di mare nella zona di Rio Vivo è stato interessato da un persistente stato di degrado;

PRESO ATTO che da indicazioni della stampa locale si sono ravvisati pericoli per la balneazione dopo interviste a tecnici preposti al controllo mentre dall’Amministrazione Comunale non sono arrivate indicazioni in merito ad un possibile inquinamento del suddetto tratto di mare; CONSIDERATO che il D.Lgs. 116/08 nelle competenze del Comune all’art.5 comma b prevede “la delimitazione delle zone vietate alla balneazione qualora nel corso della stagione balneare si verifichi o una situazione inaspettata che ha, o potrebbe verosimilmente avere, un impatto negativo sulla qualità delle acque di balneazione o sulla salute dei bagnanti”; e al comma d prevede “l’apposizione, nelle zone interessate, in un’ubicazione facilmente accessibile nelle immediate vicinanze di ciascuna acqua di balneazione, di segnaletica che indichi i divieti di balneazione di cui al comma 1, lettere c), e), ed f) dell’articolo 15” CONSIDERATO che il D.Lgs. 116/08 all’art.10 prevede che per gestioni in casi eccezionali le autorità competenti – nel nostro caso il Comune – provvedono affinché vengano adottate misure di gestione tempestive e adeguate qualora vengano a conoscenza di situazioni inaspettate che hanno, o potrebbero verosimilmente avere, un impatto negativo sulla qualità delle acque di balneazione o sulla salute dei bagnanti.

Tali misure includono l’informazione del pubblico e, se necessario, un divieto temporaneo di balneazione. CONSIDERATO che il D.Lgs. 116/08 all’art.14 – Partecipazione del pubblico – cita “Le autorità competenti, ciascuna per quanto di competenza, incoraggiano la partecipazione del pubblico all’attuazione del presente decreto e assicurano che siano fornite al pubblico interessato opportunità di informarsi sul processo di partecipazione, e di formulare suggerimenti, osservazioni o reclami, in particolare per la preparazione, la revisione e l’aggiornamento delle acque di balneazione di cui all’articolo 6, comma 1. Le autorità competenti tengono conto delle informazioni acquisite”.

CONSIDERATO che il D.Lgs. 116/08 all’art.15 – Informazione al pubblico – cita “I comuni assicurano che le seguenti informazioni siano divulgate e messe a disposizione con tempestività durante la stagione balneare in un’ubicazione facilmente accessibile nelle immediate vicinanze di ciascuna acqua di balneazione: (omissis)3) avviso tempestivo di inquinamento, previsto o presente, con divieto temporaneo di balneazione; d) informazioni sulla natura e la durata prevista delle situazioni anomale (omissis) 2. Le autorità competenti, ciascuna per la propria competenza, utilizzano adeguati mezzi e tecnologie di comunicazione, tra cui Internet, per promuovere e divulgare con tempestività le informazioni sulle acque di balneazione di cui al comma 1, nonché, ove opportuno, in varie lingue, le seguenti informazioni: (omissis)” VISTO il Decreto Ministeriale 30 marzo 2010 del Ministero della Salute di concerto con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare – “Definizione dei criteri per determinare il divieto di balneazione, nonché modalità e specifiche tecniche per l’attuazione del decreto legislativo 30 maggio 2008, n. 116, di recepimento della direttiva 2006/7/CE, relativa alla gestione della qualità delle acque di balneazione”.

CONSIDERATO che secondo l’art. 50 del Testo Unico Dlgs 267/2000, il Sindaco è l’autorità sanitaria locale; Tutto ciò premesso, si INTERROGA il SINDACO per sapere: Quali sono state la cause che hanno dato origine a tale problema e relative omissioni in merito; Quali sono i dati ambientali, chimico-fisici e batteriologici delle acque in oggetto; Quali sono stati gli interventi dell’ASReM e dell’ARPA Molise in merito a tale emergenza;

I motivi per la tardiva reazione degli organi competenti – per prima l’Amministrazione Comunale – trattandosi di salute umana; Quali sono state le azioni in termini di “informazione al pubblico” visto che non c’è stata nessuna comunicazione ufficiale in merito dall’Amministrazione Comunale; Se viene confermato l’inquinamento di tale tratto di mare e nel caso di rilevati danni alla salute a persone che ignare della situazione hanno continuato la balneazione quali sono i rischi civili e penali a cui sarà sottoposto il Comune di Termoli se ci sono state inadempienze.

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