TERMOLI – Pronto soccorso di Termoli al collasso. Due soli infermieri restano in servizio nella divisione d’emergenza a partire da oggi lasciando completamente sguarnita di paramedici il reparto del San Timoteo dove ogni giorno approdano centinaia di persone. Di fatto, a seguire i pazienti tra feriti traumatologici e malati di varia natura sarà un solo infermiere perchè il secondo dovrà occuparsi del “triage” ovvero della registrazione dei pazienti che arrivano nel reparto assegnando loro un codice in base alla gravità di sintomi e patologia.

Una situazione gravissima che ha scatenato la rabbia di tutto il personale e dello stesso primario, Antonio Occhionero che ha inviato una lettera urgente al direttore sanitario del presidio Filippo Vitale, al neo manager dell’Asrem ed al dirigente degli infermieri, Antonio Di Brino, sindaco della città. “La riduzione a 2 sole unità – ha fatto sapere Occhionero -, comporterà sicuri gravi disagi all’utenza con rischi per la salute degli stessi. E’ evidente, infatti, che una sola emergenza bloccherà l’attività dell’intero pronto soccorso con il prolungarsi dei tempi di attesa per tutti gli altri codici e con la speranza che non ci siano contemporaneamente altre emergenze“.

Qualora dovessero verificarsi più incidenti stradali unitamente a qualche altra patologia medica rilevante di natura cardiaca, gli operatori in servizio dovranno effettuare una scelta trovandosi nell’impossibilità di prestare soccorso contemporanamente a più pazienti gravi.La situazione, abbondantemente segnalata e già precaria – ha proseguito ancora Occhionero – è precipitata per il collocamento in pensione di alcuni infermieri non sostituiti”. Il blocco delle assunzioni sta determinando la “paralisi“. In vista dell’estate e del raddoppio della popolazione per l’arrivo ed il transito di turisti, gli utenti che giorno e notte si riversano nel nosocomio della città per ogni tipo di patologia sono in forte aumento e, davanti alla riduzione ulteriore del personale già all’osso, si rischia il peggio.

Nei mesi precedenti – si legge nella missiva del primario -, si è cercato di sopperire alle gravi carenze sospendendo le ferie ed i congedi di qualsiasi tipo e sospendendo, addirittura, i normali riposi compensativi con ordini di servizio. Questo, naturalmente, non è più possibile farlo pertando la situazione mi vede costretto a ridurre al minimo la qualità e la quantità delle prestazioni con tutti i rischi clinici ed assistenziali connessi”. Dunque al Pronto soccorso la condizione di lavoro di medici e personale è da “trincea” ed a rimetterci sono gli utenti per il prolunamento delle attese.

E’ diventato molto difficile lavorare in questo modo per noi operatori – hanno dichiarato i dipendenti dell’ospedale -, non possiamo riposarci, siamo sempre a fare turni che si prolungano, i riposi sempre più spesso vengono annullati e la gente è costretta ad aspettare per ore. La cura della salute umana non è qualcosa che si può sottovalutare o seguire quando si è stanchi e provati”. Lo stesso direttore sanitario Vitale ieri mattina si è recato nella sede centrale dell’Asrem alzando il tono della polemica e della voce nella richiesta di personale.

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