CAMPOMARINO _ Violentate dal “branco” in mezzo alla strada a Campomarino durante le uscite serali, hanno trovato la forza ed il coraggio di denunciare i loro “aguzzini” inchiodandoli alle loro responsabilità. L’odissea di 4 ragazze minorenni protagoniste di uno strupro collettivo messo in atto vicino al parco di Campomarino e nei pressi della stazione degli autobus, è approdata in Tribunale. Ieri mattina davanti al giudice dei minori di Campobasso si è aperto il procedimento giudiziario sulla scabrosa storia che ha sconvolto l’intera comunità del paese e molte famiglie del Basso Molise.

Imputati del processo, 4 giovani minorenni chiamati a rispondere di violenza sessuale di gruppo. Quella di ieri è stata un’udienza tecnica con la costituzione delle parti. La difesa ha sin da subito annunciato una serie di eccezioni preliminari. Il penalista termolese Antonio De Michele ha sottolineato la presentazione di opposizioni su questioni preliminari la cui trattazione data la rilevanza e complessità saranno argomentate nel corso di una udienza ad hoc fissata per il prossimo 26 maggio. Gli imputati lo scorso 10 febbraio sono stati rinviati a giudizio dal Gup del Tribunale di Larino mentre altri 7 giovani sono stati ammessi al periodo di prova di 8 mesi in cui i loro comportamenti sono tuttora monitorati dall’autorità giudiziaria.

Il caso del “branco” violentatore accadde nel 2009. Le 4 minorenni, secondo l’accusa, avrebbero subìto violenza sessuale nel parco del paese, all’imbrunire, e vicino il posteggio degli autobus. Le stesse avevano denunciato l’accaduto alle forze dell’ordine attraverso i genitori. I presunti abusi sessuali accaddero tra dicembre 2007 e marzo 2009 in luoghi diversi di Campomarino. I difensori dei minori coinvolti, i penalisti Antonio De Michele, Luigi Greco, Roberto D’Aloisio, Rosario De Cesare e Moretti, nel corso di un’altra udienza discussa davanti al Tribunale dei minori avevano sottolineato l’insufficienza di indizi a carico del “branco” in quanto i racconti delle giovani avrebbero presentato varie lacune. Il Pm della Procura dei minori aveva, invece, chiesto nei confronti dei presunti violentatori il loro arresto e recupero in un istituto che non fu accolto dal Tribunale minorile per cui il gruppo di ragazzi rimase in libertà in attesa del processo iniziato ieri.

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