TERMOLI _ Dopo un impegno tenace e costante i nostri politici ce l’hanno fatta; sono riusciti ad affossare l’Ospedale di Termoli. Il San Timoteo è stato per tanti anni il fiore all’occhiello della nostra cittadina, e nelle sue corsie si sono succeduti tanti illustri medici, prodigandosi per il benessere dell’utenza non soltanto basso molisana. Il nosocomio termolese è stato anche il vanto di quei politici illuminati che hanno profuso il loro impegno per offrire al proprio paese ciò che è più necessario alle popolazioni: il diritto alla salute. I termolesi che l’hanno visto crescere e perfezionarsi negli anni, che hanno visto passare tanti medici che ne hanno fatto la storia, che hanno visto consumarsi tante storie di dolore o di felicità, dovranno ora seppellire la speranza di trovare nella propria città una struttura sanitaria adeguata ai loro bisogni e che funga da valido riferimento per tutto i territori limitrofi. Un ospedale contribuisce a scrivere la storia di una comunità, rispecchiando e indirizzando il livello civico , culturale e anche politico delle popolazioni a cui eroga i suoi servizi. In questi giorni invece, nella complicità del silenzio assordante dei nostri politici, abbiamo assistito allo sgretolarsi di tutto quello che era stato costruito nel corso di decenni: sono stati eliminati reparti efficienti e determinanti e tagliati servizi indispensabili, e come se non bastasse anche ridotti i posti letto in molti reparti.

In sintesi,la funzione del San Timoteo è stata drammaticamente e profondamente decurtata, riducendolo a semplice presidio ospedaliero di base, riportando indietro di cinquanta anni le lancette dell’orologio. Non potranno più essere curati gli infarti e tutte la malattie cardiovascolari di particolare impegno, tutte le malattie ORL e Urologiche , ma anche i reparti che hanno conservato i loro posti letto subiranno le pesanti conseguenze della chiusura della Medicina d’Urgenza che assorbiva tutta la parte più acuta della patologia traumatica , internistica e quella di dubbia pertinenza chirurgica. Venendo a mancare l’attività di cura e selezione delle patologie (e quindi di razionalizzazione) che la Medicina d’Urgenza esercita, tantissimi pazienti saranno indirizzati in questi reparti a prescindere dall’appropriatezza del ricovero stesso e dalla giustezza della scelta fatta.

Va anche sottolineato che la riduzione dei posti letto ridurrà considerevolmente la possibilità per i pazienti di accedere al ricovero e favorirà fortemente la migrazione verso gli ospedali delle regioni limitrofe; che già si stanno peraltro preparando a ricevere l’utenza proveniente dal basso Molise. Sicuramente per i pazienti forzosamente rifiutati sarà logisticamente più facile raggiungere gli ospedali abruzzesi e pugliesi, piuttosto che dirigersi su Campobasso; ottenendo il risultato opposto a quello del risparmio, a cui a parole si aspira. A tutto ciò va aggiunto che a fronte del disfacimento della sanità bassomolisana è stata conservata e migliorata la sanità privata ; in particolare la Cattolica, la Neuromed e le varie cliniche dell’altomolise. Evidenziando quantomeno la scarsa lungimiranza e l’ottusa megalomania di alcuni politici, che ha impedito loro di comprendere che la nostra regione non poteva permettersi siffatte strutture, se non a danno delle strutture pubbliche; il loro progressivo potenziamento infatti pur producendo qualche prestazione sanitaria migliore ha fortemente impoverito gli ospedali pubblici e svuotato le casse regionali.

Dulcis in fundo, il Piano Sanitario Regionale del Dr. Basso, che evidentemente ritiene che tutti i problemi si possono risolvere con l’applicazione di asettiche formule matematiche, ha ritenuto opportuno di potare non i rami secchi dell’albero, ma di tagliare quelli floridi, rendendo così l’albero asfittico e infruttifero. Non è così che va difeso e tutelato il diritto alla salute, che è il bene pubblico che prima di qualunque altro va garantito. Quello che accadrà ad un termolese colpito da un infarto o da accidenti acuti urologici o ORL o da altra patologia, rivolgendosi al Presidio Sanitario di Termoli, sarà di essere valutato riguardo al livello di urgenza e poi si dovrà pensare al trasferimento in altro nosocomio; per la mancanza di strutture specifiche o di posti letto. Dando il via, mentre il paziente rimane parcheggiato in barella, alla girandola delle telefonate alla ricerca del posto letto, con le drammatiche conseguenze che è facile immaginare. Non c’era bisogno di scienziati per comprendere che anche l’obiettivo di riduzione della spesa poteva essere ottenuto con una riorganizzazione ospedaliera basata su tre strutture ben attrezzate e rappresentative di tutti i territori regionali, magari integrando il Cardarelli di Campobasso con qualche reparto di alta specializzazione.

Al tempo stesso eliminando non solo gli ospedali inutili ed inefficienti, ma anche quelli che a fronte di un alta o altissima specializzazione, comportano costi troppo onerosi. Non possono e non devono pagare i cittadini le inefficienze dei politici e/o dirigenti della sanità molisana; siamo una delle regioni che paga le tasse più alte per ottenere dei servizi poco meno che scadenti. Il Dr. Basso deve capire che non doveva eliminare le cose che funzionano , ma solo quelle che non funzionano , deve capire dove sono gli sprechi e ce ne sono; individuare le persone serie che lavorano con impegno e professionalità e valorizzarle, perché è cosi che si ottiene una buona sanità. Infatti se i bilanci saranno pareggiati, a danno della salute dei cittadini del basso Molise, Lui e i politici che avranno prima causato e poi permesso tutto questo, porteranno sulla propria coscienza le sofferenze dei nostri malati. Tutti confidiamo ancora nell’intelligenza e nell’impegno dei nostri dirigenti e speriamo ancora che questi problemi avranno una adeguata soluzione; ma se ciò non dovesse accadere nessun politico potrà più avere la possibilità e il coraggio di poterci rappresentare. Riteniamo anche che tutti i cittadini dotati di sensibilità umana e civile debbano gridare la loro rabbia e il loro dissenso in tutte le sedi opportune. Noi stiamo soltanto cominciando !!!

POLITEIA
Associazione Politico-Culturale

 

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2 Commenti

  1. c’era una volta qualcuno,specie su questo sito che parlava e diceva cose come queste,ma in tempo utile quando ancora non erano chiare a molti.ora si è zittito per le note vicende che hanno interessato il distretto di termoli. mi permetto,vista la necessità di mettere in campo le forze più capaci del bassomolise, di invitarlo a parlare pubblicamente sull’argomento taglio all’ospedale ed eventualmente riprendere a battersi per la conservazione dei posti letto come ha già fatto in passato prima degli altri

  2. siamo terrorizzati
    è incomprensibile come un funzionario del ministero, che non conosce l’esigenza sanitaria della nostra regione, abbia potuto tagliare e decurtare molti servizi sanitari degli ospedali pubblici di isernia e soprattutto di termoli specie privilegiando strutture private come la Cattolica e Neuromed e accentrando tutto su Campobasso per soddisfare e completare la facoltà di medicina che non ha senso di esistere per una regione di 300000 abitanti. I tagli sono stati fatti solo per la sanità pubblica sulla scorta che siamo un quartiere di Roma ma evidentemente questo non vale per la facoltà di medicina che purtroppo è uno spreco di soldi pubblici per dare le poltrone di docenti universitari a personaggi che vivevano ai margini di università più rinomate. Eppoi la Cattolica non è assolutamente vero che presenta centri di eccellenza, vari sono i doppioni con gli ospedali pubblici e anche la cardiochirurgia si è rivelata un fallimento (tanti molisani preferiscono dirigersi verso centri extraregionali) così per altri reparti ove si avvicendano a turno periodicamente giovani professionisti in cerca di esperienza sulla pelle dei molisani. Grazie sig. Basso per quanto di male, su ordinazione dei suoi mandanti,abbia potuto fare a noi poveri molisani!Per questo invitiamo la Politeia a farsi sentire sempre di più e a difendere la nostra salute.