AGNONE _ Insieme a venti sindaci abruzzesi e molisani, a centinaia di cittadini e a tanti rappresentanti di Associazioni, Amministrazioni e Comitati, tra un nugolo di lenzuola bianche calate per protesta sui balconi delle case, ho sfilato per le vie di Agnone in difesa dell’Ospedale e della sanità pubblica regionale. Per evitare l’inutilità della manifestazione intendo assumere, per la mia parte di responsabilità, le sollecitazioni lette dal sindaco di Agnone a nome di tutte le comunità dell’Alto Molise e dell’Alto Vastese.

Chiederò formalmente al Presidente della Giunta, all’Assessore alla Sanità, al Sub-Commisario Mastrobuono, al Manager dell’ASREM e al Presidente della Quarta Commissione di aprire un confronto trasparente nelle preposte sedi istituzionali per definire alla luce del sole il nuovo piano di riorganizzazione sanitario regionale. Questo atto reso indispensabile dal fallimento delle misure intraprese fino a questo momento non può essere scritto in clandestinità e in solitudine dagli stessi autori del disastro gestionale vigente. Né un tecnico governativo può venire in Molise e privare interi territori di un dignitoso ed adeguato sistema sanitario.

Per queste ragioni, senza rincorrere i campanilismi, ma col chiaro intento di scrivere a quattro mani il nuovo piano di rientro, è urgente aprire un confronto con gli amministratori locali, i comitato spontanei, i rappresentanti del personale medico e infermieristico, le associazioni dei consumatori e degli utenti, i sindacati e le rappresentanze istituzionali. La bozza nascosta nei cassetti della Giunta va portata all’attenzione di tutti così che ciascuno possa prenderne visione e offrire il proprio contributo per far quadrare il diritto dei cittadini ad avere un buon sistema sanitario con i soldi che sono a disposizione. Ognuno deve misurarsi con un piano sanitario che parla a tutta la regione senza lotte tra poveri e rigettando il Mors Tua Vita Mea. Dalle indiscrezioni giornalistiche il Presidente Iorio ha proposto la razionalizzazione del sistema con l’accorpamento dell’Ospedale di Agnone a quello di Isernia e la costruzione di un nuovo Presidio a metà strada tra Venafro e Isernia che supera sia il Veneziale che il SS. Rosario, l’accorpamento dell’ospedale di Larino a Campobasso e poco altro.

Ciò significa non tener conto della legge sulla montagna per ciò che riguarda Agnone e indebitarsi per decine di milioni di euro per edificare il nuovo Ospedale che sorgerà orientativamente a Monteroduni. Quindi un cittadino dell’Altissimo Molise, per lo più anziano, dovrà per gran parte delle patologie giungere in aperta campagna alle porte di Venafro per ricoverarsi con una serie di problematicità logistiche e indubbi danni per le città di Isernia e della stessa Venafro, che di fatto si vedrebbero chiudere il Veneziale e il SS. Rosario. Per questa ragione va aperto un confronto pubblico su una Bozza Ufficiale che costringa tutti a prendere posizione senza demagogie e rispondendo alle esigenze di tutto il territorio regionale.

Capisco l’amarezza della stragrande maggioranza degli agnonesi, dei venafrani e dei larinesi, che da nove anni danno fiducia al PDL e a Michele Iorio. Comprendo che si vergognano a chiamare le cose col loro nome nascondendosi dietro comitati civici “ apolitici “ per sostenere da perfetti qualunquisti che i politici sono tutti uguali e tutti colpevoli. Sono delusi dal tradimento del Centro-Destra e incapaci di dire una banalità che è plateale. Chi ha governato in questi nove anni ha dissestato e disastrato la sanità molisana. Il prezzo lo paghiamo tutti in termini di tagli e di tasse per questo è ora di dire basta !!!

Michele Petraroia

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