LARINO _ Ancora confusione e mancanza di adeguata informazione sui tributi e contributi sospesi a seguito del sisma del 31 ottobre del 2002. Per chi non ricordasse, all’inizio dell’anno, dopo un lungo travaglio e comunque con una serie di storture che in questa circostanza non è il caso di riferire, è stata definita la questione legata alla restituzione delle somme a titolo di tributi e di contributi che i cittadini contribuenti dell’area del cratere avevano sospeso per effetto del sisma. La soluzione ha previsto l’abbattimento del 60% delle somme sospese e la restituzione in dieci anni del restante 40% in 120 rate a partire dal 16 giugno 2009. Da quel momento, però, chi era deputato a informare i contribuenti dell’area sulle modalità di restituzione di tali oneri non ha fatto nulla. Sicuramente era compito di chi rappresenta il territorio del cratere nelle Istituzioni, a qualsiasi livello, di concertare con gli enti dello Stato (Agenzia delle Entrate e Inps o enti equipollenti) responsabili della riscossione di tali oneri a promuovere un’adeguata informazione a riguardo. Invece anche in questo caso si è verificata la consueta superficialità.

A pochi giorni dalla data fissata per l’avvio della restituzione la situazione è alquanto problematica. L’aspetto più complicato riguarda la modalità di restituzione dei tributi. Ogni contribuente, sia autonomo che dipendente, per usufruire delle agevolazioni previste per il sisma, dovrà compilare entro il 16 giugno 2009, una dichiarazione messa a disposizione dalla Agenzia delle Entrate dei tributi sospesi. L’assurdo consiste però nel fatto che l’Agenzia delle Entrate Centrale che fa riferimento al Ministero dell’Economia non ancora indica i codici da utilizzare per la compilazione di tale domanda e quelli da utilizzare per compilare il modello F24 per il pagamento della prima rata del 16 giugno 2009.

Il ridicolo si è raggiunto qualche giorno fa, quando un contribuente per il pagamento della prima rata si è recato in una banca con un modello compilato con un codice fornitogli dalla Agenzia delle Entrate locale. Il versamento non si è potuto effettuare perché il codice indicato non è stato riconosciuto dal sistema telematico della Agenzia delle Entrate a livello nazionale. Tale episodio testimonia la mancanza di organizzazione e di raccordo tra Istituti dello Stato centrali e periferici, tutto a danno del contribuente che non riesce a sapere come deve pagare il suo tributo a questo Stato. Anche se oggi fossero comunicati i relativi codici, il tempo rimasto a disposizione dei consulenti tributari e dei dottori commercialisti per espletare tutti gli adempimenti connessi alla restituzione risulterebbe insufficiente.

Dalla stampa si è appreso che i rappresentanti degli Ordini Professionali competenti, già il 28 aprile 2009, hanno convenuto di segnalare alla Agenzia Regionale delle Entrate la necessità di rinviare il termine di inizio della restituzione, tra l’altro richiesta resa pubblica in un comunicato stampa all’inizio di maggio u.s. Purtroppo tale richiesta non ha sortito gli effetti sperati, almeno fino alla data odierna, pertanto si chiede ai rappresentanti delle Istituzioni che fanno riferimento all’area del cratere di attivarsi con sollecitudine al fine di ottenere un’adeguata dilazione del termine di inizio della restituzione dei tributi sospesi.

                                                                                                                                 Pino Puchetti Consigliere Comunale di Larino

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