PESCARA _ Oggi, nella sede del Consiglio regionale d’Abruzzo, i rappresentanti delle Regioni Marche, Abruzzo e Molise e delle Province di Ancona, Macerata, Fermo, Ascoli Piceno, Teramo, Pescara, Chieti e Campobasso hanno firmato il Protocollo d’intesa che costituisce il primo concreto passo verso la realizzazione della Dorsale Marche – Abruzzo – Molise, un corridoio stradale che, nella sostanza, riprende la vecchia idea progettuale della transcollinare ed ha lo scopo di mettere in collegamento le aree interne delle tre regioni interessate. La riunione è stata presieduta dal Presidente Chiodi; per il Molise ha firmato l’assessore Velardi. Nel suo intervento Velardi ha detto : “L’idea programmatica di questo asse strategico di grande comunicazione è quello di costruire un corridoio di comunicazione parallelo a quello adriatico, che favorisca lo spostamento di merci NORD-SUD, interessando i territori interni, montani e collinari. Con questa nuova arteria stradale verranno messi in collegamento tra loro le strade di fondovalle che costituiscono le principali infrastrutture di collegamento trasversale. Ad esempio, nel Molise, si avrà finalmente un raccordo fra la Trignina ( S.S. 650) e la Bifernina (S.S. 647) . Dobbiamo tener conto , che l’assenza di grandi vie di comunicazione ha penalizzato le nostre aree interne, determinandone lo spopolamento. Solo con un raccordo veloce fra la montagna e la costa sarà possibile frenare l’esodo di popolazioni verso la costa. Ma in questa arteria stradale io racchiudo un concetto ancora più elevato, cioè quello di creare contatti sempre più spediti fra le genti, favorendo l’approccio verso il mare, che nei millenni passati è sempre stato portatore di progresso e di civiltà”.

Nel Protocollo la Dorsale Marche – Abruzzo – Molise è stata individuata come un’arteria di grande comunicazione con due obiettivi strategici fondamentali: a) realizzare una viabilità alternativa a quella lineare della costa, da tempo sovraccarica di traffico; b) cercare di tamponare l’esodo delle zone interne, determinato anche dalla mancanza di adeguate vie di comunicazione. Il vecchio progetto della transcollinare è stato ripreso nel 2002 dall’Intesa, firmata dal Governo e dalle Regioni, che definiva le infrastrutture regionali di interesse nazionale. La dorsale Marche – Abruzzo – Molise rientra nelle opere di interesse nazionale in quanto infrastruttura strategica a valenza interregionale. Le opere previste in Molise avranno il costo presumibile di 18 ml. di euro. “Noi – ha proseguito Velardi nel suo intervento – abbiamo fatto la scelta di utilizzare tratti di strade già in via di realizzazione e da completare. Non vogliamo un’altra grande incompiuta per carenza di fondi. Vogliamo, attraverso altri investimenti non esorbitanti, portare a compimento quanto già realizzato, utilizzando queste arterie stradali nel contesto più ampio della Dorsale”.

Le opere che verranno realizzate nel Molise si raccordano con la Fondovalle Sangritana in modo da dare continuità alla Dorsale. I tratti molisani da mettere in collegamento tra loro sono:
Tratto 1: S.P, 158 (già realizzata e aperta al traffico) dallo svincolo di Mafalda sulla F.V. Trigno sino all’intersezione della stessa S.P. 158 con la S.P. 81 (Ripaltina) – Lunghezza Km. 2,70 circa.
Tratto 2: Castellerce (già realizzata ma non aperta al traffico in quanto mancante di opere accessorie) dall’ intersezione della S.P. 158 con la S.P. 81 (Ripaltina) sino alla località Mustini in agro di Tavenna – Lunghezza Km. 6,60 circa.
Tratto 3: Castellelce 2° Lotto (Ipotesi originaria) riprende la Castellerce dalla località Mustini sino alla S.P. 163 in prossimità del santuario di Santa Giusta in agro di Palata.
Tratto 4: S.P. 150 (già realizzata ed aperta al traffico) parte dalla S.P. 163 all’altezza del santuario di Santa Giusta e si raccorda con la F.V. Biferno (S.S. 647) all’altezza dello svincolo di Larino II – Lunghezza Km. 8,00 circa. Per quanto sopra riportato, allo stato attuale, per consentire il collegamento delle due arterie stradali (F.V. Trigno e F.V. Biferno) e garantire continuità al sistema complessivo interregionale nord-sud è necessario ripristinare ed adeguare il Tratto 2 e realizzare ex-novo il Tratto 3.

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