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CAMPOBASSO _ Il segretario regionale intende presentare un ordine del giorno, che farebbe bene a riformulare dopo essere passato in assessorato per informarsi. Tutto ciò al fine di evitargli una brutta figura, non su opinioni politiche, che ha la piena titolarità ad assumere, ma su dati di fatto che non rispondono al vero e, soprattutto, su un argomento così vasto e complesso, del quale Leva non conosce neppure i primi fondamenti. “In prima battuta – ha dichiarato Velardi – la riforma che stiamo portando avanti scaturisce da una legge approvata in Consiglio regionale a gennaio 2010, ed è in piena sintonia con quanto lo stesso Leva, ma il consigliere Petraroia, e molti altri colleghi dell’opposizione hanno sostenuto: occorre una riforma dei trasporti; bisogna eliminare gli sprechi; si deve espletare la gara pubblica; bisogna affidare il servizio, attraverso la gara, al gestore unico. Sono dichiarazioni fatte in Consiglio regionale, e sono, tra l’altro, in linea con quanto è maturato a livello nazionale in questo settore.

Una riforma che, voglio informare Leva, è bipartisan, perché quasi tutti i partiti e i Governi ,di destra e di sinistra, hanno portato avanti, muovendo dal famoso decreto Burlando, il cui nome qualcosa a Leva dovrebbe dire”. Ma, nel suo delirio propagandista, di mero interesse preelettorale, Leva fa una serie di affermazioni, forse attinte da qualche compagno di merende, che ora lo spinge ad apporsi proprio a quel processo di riforma che Leva auspicava, non a caso mentre è in fase di arrivo. Ora, invece, la riforma và bloccata perché tocca gli interessi di questo o quell’altro amico, di questa o quell’altra impresa che possono servire ai fini di una futura cordata elettorale. Dimenticandoci sempre che ogni riforma implica qualche sacrificio e che il nostro compito non è quello di rinunciare alle riforme , ma di mettere in campo ogni sforzo per ridurre al minimo l’impatto sociale. Come sempre, nella storia di questa nazione, la Sinistra predica bene e razzola male! Si riempie la bocca di bei proclami riformistici, salvo poi a rinnegare tutto , quando si scende nel concreto, quando le riforme vengono applicate, perché vale la vecchia norma del “tanto paga sempre Pantalone”, con buona pace delle tasche dei contribuenti .

Leva : la rete dei servizi minimi non è stata bocciata in Commissione, perché è stato espresso parere favorevole, condizionato ad alcune prescrizioni di dettaglio, che nulla tolgono al contenuto positivo del parere. Leva; la rete dei servizi minimi, per la prima volta nella storia di questa Regione, è stata approvata da una Conferenza di Servizi fra Regione ed Enti Locali, alla quale hanno partecipato i 2/3 dei Sindaci molisani, con soli due voti contrari e col voto favorevole di tanti amministratori di sinistra. Leva: la rete dei servizi minimi, è stato oggetto di discussione in Conferenza di Servizi per circa tre mesi, e sono agli atti significative dichiarazioni di importanti esponenti di sinistra, i quali hanno non solo riconosciuto la bontà del lavoro svolto, ma invitato la Regione ad andare avanti con maggiore speditezza. Solo gli amministratori locali sono i depositari degli interessi del territorio e delle comunità locali e, alla luce della conoscenza effettiva della realtà locale, sulla quale nessuno può pensare di dispensare giudizi a vanvera o, peggio, speculare in funzione solo politica , mettendo da parte ogni senso di responsabilità. E’ mai possibile che la politica sia stata ridotta al solo refrain della richiesta di dimissioni, mentre tanti seri e coscienziosi amministratori locali si dibattono quotidianamente con i veri problemi della gente ? Leva : a studenti e lavoratori sono state garantiti i servizi, perché i tagli sono stati fatti secondo criteri stabiliti dalla legge e sulla base della valutazione della frequenza di traffico.

Leva: al momento la nuova rete non ancora entra in esercizio, per cui non possono esserci disservizi per effetto di un provvedimento ancora non applicato, né possono esserci lamentele degli utenti se non nella fantasia distorta di un agitatore di professione. Leva: né i Sindacati, né le ditte di Trasporto, né la Regione conoscono l’entità di eventuali esuberi di personale, per cui come si fa a parlare di licenziamenti, se non in funzione puramente strumentale, di ricatto, di diffusione del panico fra i lavoratori se non col fine, puramente di parte, di creare uno stato di agitazione, solo nel quale può sperare di raccogliere improbabili consensi chi, appunto, sa fare solo il mestiere di agitatore.

Tra l’altro, tutte le sigle Sindacali si sono dichiarate d’accordo sulla necessità di questa riforma ed hanno sottoscritto con la Regione un documento per la messa in campo degli ammortizzatori sociali , come la cassa integrazione straordinaria ed altre misure di accompagnamento. Ma, al momento, non conoscendo degli esuberi, che scaturiranno dai turni di lavoro sul nuovo programma di esercizio, è prematuro anche parlare delle misure da mettere in campo. Leva : i dieci annunciati esuberi sulla linea statale Termoli – Roma , nulla hanno a che fare con la Regione, in quanto stiamo parlando di concessioni ministeriali che vanno fatte a rischio di impresa , come fanno tutte le imprese di trasporto in Italia e anche nel Molise. Leva: l’accordo di programma del quale parli nulla a che fare con l’altro tipo di accordo, di tipo semiprivatistico, che invece reclama una ditta sulle proprie linee statali, in difformità con quanto sancito dall’art. 54 ter della legge 122/2010 e in spregio alle norme sulla concorrenza.

Leva: alla luce di queste semplici e brevi e non complete (ma sempre completabili) delucidazioni, ti invito a riconsiderare quanto affermato e , semmai, ad informarti meglio su basi tecniche. Infine, potrei anche accogliere l’invito alle dimissioni, ma solo dopo che Leva avrà accolto l’invito alle dimissioni da segretario che da tante parti si alza all’interno del suo partito, tante voci timorose di una debacle definitiva .. Ma, soprattutto, Leva faresti bene a dimetterti da leader di uno schieramento politico che si candida a governare all’insegna di un programma di riforme, e che, invece, si ritrova un leader che, di fatto, è contro ogni tipo di riforma, nei trasporti come in altri settori.

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