LARINO _ “Mi convincevano a spogliarmi ad ogni carta che tiravano fuori dal mazzo fino a restare completamente nuda in loro compagnia”. Queste le parole di una delle due adolescenti davanti ai giudici del Tribunale di Larino all’apertura del processo contro due pensionati residenti in un centro a pochi chilometri da Termoli accusati di abusi sessuali su minore. La ragazzina, all’epoca dei fatti dodicenne, oggi adolescente, tra qualche settimana potrà conoscere la decisione dei giudici sulla scabrosa vicenda che fece discutere non poco la popolazione del Basso Molise qualche anno fa e che la vide come sfortunata protagonista. L’allora dodicenne, convinta dai due anziani a trascorrere in loro compagnia tra quattro mura, lunghe serata dense di erotismo avvalendosi di carte da gioco con lee quale si dedicavano al loro gioco prediletto: lo “strip poker”, potrà ora ottenere l’attesissima sentenza.

Entro qualche settimana i magistrati dovranno decidere sul caso. La decisione inizialmente era prevista per oggi, a conclusione dell’ultima udienza “fiume”
svoltasi in Tribunale a Larino ma all’ultimo momento, a sorpresa, il difensore di uno dei due imputati, il penalista Antonio De Michele ha chiesto la visione di una cassetta video girata dalla Polizia di Stato inerente gli imputati. Una registrazione che, per la difesa, assume un significato di rilievo e, per tale motivo, da prendere in debita considerazione prima della sentenza finale sul caso di pedofilia che ha fatto discutere e non poco l’intera popolazione del Basso Molise sulla colpevolezza o meno dei due imputati. Sono state varie e tutte dense di colpi di scena le udienze susseguitesi nel Palazzo di Giustizia frentano.

“Non dovevo dire nulla a mia madre altrimenti mi avrebbe sgridato e punito _ aveva detto la ragazzina all’epoca della sua testimonianza _. Ad un certo punto, non ce l’ho fatta più ed ho confessato tutto”. Con lei sul banco dei testimoni sono saliti anche i genitori nel corso delle molte udienze che si sono susseguite negli ultimi anni. Momenti di grande tensione per la madre ed il padre della ragazzina, provata profondamente.

Quattro le persone ascoltate nella prima tornata processuale poi proseguita con l’interrgatorio, sempre a porte chiuse, degli altri imputati fino alla moglie di uno dei due pensionati che sottolineò la sua costanze presenza in casa e la difficoltà per i due di scendere in garages e praticare i giochi proibiti tra cui quello con le carte di poker. Le serate ed i pomeriggi “particolari” si svolgevano infatti all’interno di un garage del piccolo centro situato a 5 chilometri da Termoli.

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