TERMOLI _ Da pochi giorni è partita una frenetica campagna elettorale, con richieste insistenti di voto, pacche sulle spalle, elencazione di nobili principi e di buone intenzioni, assunzione di impegni vari. I telefoni squillano in continuazione, persone che normalmente fanno fatica a salutarti, ti fanno cenni cortesi da lontano, ti sorridono, ti abbracciano, ti corteggiano “politicamente”, con richieste di voto o di candidatura, in base all’interlocutore che ti trovi davanti. Le Associazioni civiche diventano improvvisamente importanti e il Presidente è molto “gettonato”. E’ il classico rituale della campagna elettorale, condito di “ammiccamenti”, di aperitivi, cene, strette di mano, auguri, slanci generosi. Una campagna elettorale ancora senza certezze sui candidati sindaci, senza programmi concreti, ma con tantissime persone interessate alla politica, sicure che per la nostra Città si possa aprire un nuovo periodo. Sembra una corsa spasmodica, senza un chiaro traguardo all’orizzonte, se non l’elezione personale. Tutto legittimo, tutto naturale per il momento, ma tra pochi giorni, quando le squadre cominceranno a prendere forma e gli schieramenti saranno chiari, occorrerà approntare il programma elettorale e presentarlo alla cittadinanza. Tantissimi sono i punti importanti, ma ne vorrei ricordare uno dei tanti. Termoli deve rinforzare la propria identità e merita di tornare importante sul contesto regionale, in quanto è l’unica Città del Molise che può portare lustro a questa terra dimenticata sotto tanti aspetti. E’ avvilente vivere in una Città dalle enormi potenzialità, ma relegata al rango di paesino, come appare tutt’ora. Sembra quasi che ci sia un disegno doloso per soffocare Termoli, per impedirle di esprimere la sua compiuta identità, il suo carattere, la sua volontà di crescita e di autodeterminazione. Un amico una volta mi disse “Termoli è temuta, per questo le hanno messo la museruola”.

Solo per fare un esempio emblematico, senza offendere nessuno, basti ricordare dove e con chi gioca il Termoli Calcio! Al di là della metafora calcistica, probabilmente questa Città meriterebbe ben altri palcoscenici. C’è sicuramente un dato sociologico da rilevare: Termoli è cresciuta in fretta in questi anni, con tantissime persone che si sono qui trasferite da altri contesti (soprattutto paesini dell’hinterland), sicché l’attaccamento per la Città non è immediato, ma ha bisogno di tempo per maturare. Ma non si può aspettare ancora: Termoli merita di essere Città guida di tutto il Basso Molise e Città di rappresentanza e di prestigio per l’intero Molise, in quanto rappresenta il vero motore produttivo, economico, culturale e sociale della nostra Regione. E’ necessario quindi uno scatto d’orgoglio di tutta la cittadinanza, è auspicabile in questo senso una unità di intenti, a prescindere dagli schieramenti che si contenderanno la vittoria finale.

Tutti i candidati dovranno portare nel cuore l’amore per Termoli, riscattandola dal predominio di altre aree geografiche, consapevoli che questa Città possiede un’altra marcia, un altro livello, una fortuna geografica straordinaria, un mare fantastico, un’industria di rilievo, etc… Il futuro Sindaco, forte di questa consapevolezza e di questo rinnovato orgoglio, potrà aprire per Termoli nuovi ed entusiasmanti scenari. Egli dovrà impegnarsi attivamente per ricucire il rapporto prima di tutto con la Cittadinanza, poi con le Periferie, che meritano ben altra importanza e considerazione. Ci sono i soldi di Sorgenia da investire per opere pubbliche? Bene, oltre alla pavimentazione legittima del Corso Nazionale, si progettino delle opere pubbliche in periferia, in modo da ricucire il rapporto tra il Centro e le Contrade, dando respiro all’economia, alla socializzazione, alla qualità della vita in queste aree, troppe volte dimenticate. In questo modo potrà forse rinascere un entusiasmo collettivo contagiante, in grado di unire la Città e ridare lustro alla nostra amata Termoli.

Enrico Miele Presidente de IL MOSAICO
Associazione di Promozione Sociale

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