MetereSbrocca
TERMOLI – Dopo la deludente messa in scena dell’ultimo atto del Consiglio Comunale – nel quale è stata negata alla minoranza di discutere sulla fattibilità o meno del Tunnel – è sceso un velo tra i contendenti.  I due schieramenti, oggi,  si guardano in cagnesco con gli occhi di brace e digrignando i denti. Sono volate parole grosse: “Qui non c’è più Democrazia! Si nega il dibattito politico!”.   Ha urlato l’ex sindaco Di Brino. E anche frasi più pesanti, pronunciate  da un altro rappresentante della minoranza: ”…ce lo state proprio mettendo nel…!”.  Si è trasceso a tal punto che il presidente del Consiglio ha fatto intervenire la  polizia municipale per sedare gli animi.

Pertanto, a “bocce ferme”, tutti i problemi in ballo, rimangono insoluti: il Tunnel, i parcheggi sotto Piazza S. Antonio e Pozzo Dolce, il “Pidocchietto”, il raddoppio della ferrovia.L’unica cosa positiva è stata l’elezione dei quattro rappresentanti per indire il referendum.  
E intanto il paese gode di… Panem et circenses, pane e giochi nel Circo…pardon, nel Corso, come facevano gli imperatori romani per distrarre il popolo dai veri problemi!  I solerti collaboratori, hanno organizzato una serie di spettacoli teatrali al Cinema S. Antonio, Animazioni di strada per il Corso Nazionale e nel Borgo Antico; in prossimità del Natale, una serie di mercatini in Piazza Monumento e persino un concerto Gospel. Insomma una vera pacchia per quanti vogliono divertirsi dimenticando che manca l’acqua; che non ci si può lavare  ne bere; che i neonati  devono essere lavati con l’acqua minerale; che il Cinema Adriatico rimarrà ancora nelle condizioni in cui si trova; che il Tunnel è “argomento proibito”, ecc… Scrivono lettere accorate e petizioni. Arrivano persino a minacciare il Sindaco su facebook, se le cose non torneranno alla normalità.
Questi si discolpa  rispondendo che  ”… solo di recente, l’ Egam (Ente gestore dell’acqua municipale) e la Crea (che gestisce l’acqua del Comune e anche il depuratore del porto), hanno raggiunto un accordo”.  I termolesi potranno così tornare a chiedere le volture dell’acqua e i nuovi allacci. Per il Porto, poi – il cui depuratore è sempre stato sottodimensionato –  sono stati previsti lavori straordinari che consentiranno di smaltire l’acqua relativa al numero di abitanti. E’ stato, inoltre,  previsto  un secondo depuratore al Sinarca che, per il momento,  è stato rinviato a causa di motivi burocratici; e ”… che risolverà, nel più breve tempio possibile, tutti i problemi relativi alle abitazione della zona  nord del paese.”
MetereCalmaPiattaInsomma, in questa che sembra proprio una CALMA PIATTA…APPARENTE, si pensa, si spera, e nel frattempo si…spira!
Per ultimo, il comitato referendario “Termoli DECIDE”, nei giorni scorsi – oltre all’invio di 3 esposti inerenti l’iter amministrativo di approvazione del progetto preliminare del Tunnel – ha segnalato la mancata adozione del Piano Generale del Traffico Urbano, nel quale, comunque,  non si parla affatto del Tunnel.

C’è solo una gran confusione e il timore che vengano prese decisioni non consone alle reali esigenze e aspettative del paese.  In particolar modo, il progetto del Tunnel costituisce il vero e proprio capro espiatorio e il contrasto con una politica municipale che  pare, invece, avere  idee chiare relativamente ad uno sviluppo strategico del paese. Si affida il futuro alla conservazione di un tessuto urbano obsoleto che richiede, viceversa, interventi nuovi e qualificanti. Vengono, comunque, elusi i principali principi della Democrazia che, non è inutile ripeterlo ancora una volta, E’ IL GOVERNO DEL POPOLO che da tempo chiede che venga  indetto un REFERENDUM.

C’è qualcosa che  non va! E’ il destino di tutte le “Amministrazioni forti”, che perseguono progetti non condivisi. A volte il suo entourage difetta di una certa disponibilità. E allora le cose si complicano e il governo del paese diventa più difficile. Ed è proprio  questo che determina quella CALMA PIATTA che sembra APPARENTE, ma in realtà sussiste ed è come il fuoco sotto la cenere, un vulcano in ebollizione che potrebbe scoppiare da un momento all’altro.
E allora, che si fa? 
 
Non c’è una formula per governare! Neanche Machiavelli saprebbe sopperire ad una situazione così ingarbugliata, in cui sembra che  si parlino lingue diverse, diametralmente opposte. E il compromesso non è attuabile perché i contendenti non hanno nessuna intenzione di abbandonare le proprie posizioni, insofferenti a qualsiasi suggerimento di controparte.

Emergono, così, tendenze particolaristiche che, contro la crescente spersonalizzazione causata dalle risorse,  rivendicano identità di gruppo a volte regressive.  Alcuni ritengono che si pensi solo ai facili guadagni derivanti dallo sfruttamento della propria rendita di posizione per amministrare il potere che deriva da essa. L’individuo, con le sue potenzialità di differenziazione e di autonomia, viene disperso e inglobato. Pertanto, alla crescente accelerazione verso un’interdipendenza,  fa riscontro la rivendicazione di una oggettività  esterna, consistente nell’evocazione d’interventi che, a volte, possono sembrare estranei al volere del popolo.

Questa è oggi la politica, NON SOLO NEL NOSTRO PICCOLO CENTRO RIVIERASCO ma IN TUTTA LA NOSTRA BELLA PENISOLA
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Saverio Metere
Saverio Metere è nato a Termoli il 23 settembre del 1942. Vive e lavora a Milano dove esercita la professione di architetto libero professionista. Sposato con Lalla Porta. Ha tre figli: Giuseppe, Alessandro, Lisa. Esperienze letterarie. Oltre ad interventi su libri e quotidiani, ha effettuato le seguenti pubblicazioni: Anno 1982: Lundane da mazze du Castille, Prima raccolta di poesie in vernacolo termolese; anno 1988: I cinque cantori della nostra terra, Poeti in vernacolo termolese; anno 1989: LUNDANANZE, Seconda raccolta di poesie in vernacolo termolese; anno 1993 da Letteratura dialettale molisana (antologia e saggi estetici–volume primo); anno 1995: da Letteratura dialettale molisana (antologia e saggi estetici–volume secondo); anno 2000: I poeti in vernacolo termolese; anno 2003 (volume unico): Matizje, Terza raccolta di poesie in vernacolo termolese e Specciamece ca stá arrevanne Sgarbe, Sceneggiatura di un atto unico in vernacolo termolese e in lingua; anno 2008: Matizje in the world, Traduzione della poesia “Matizje” nei dialetti regionali italiani e in 20 lingue estere, latino e greco.