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CAMPOBASSO _ Già da tempo i militari del Nucleo Investigativo Carabinieri di Campobasso gli stavano alle calcagna, osservando i suoi movimenti e le sue frequentazioni perché sospettavano che avesse messo in piedi un bel giro di vendita al dettaglio di hashish e marijuana. Negli ultimi giorni, poi, le visite dei clienti, diversi ragazzi del capoluogo alcuni anche giovanissimi, erano diventate più frequenti. Ed a questo punto, avendo la certezza che il pusher avesse ancora un discreto carico da piazzare, il Capitano GISMONDI ed i suoi uomini, ancora una volta, hanno fatto scattare la trappola.

Hanno atteso l’ennesima visita nel garage dello spacciatore e poi sono piombati su di lui, mentre preparava l’ultima fornitura da consegnare ad un cliente. Spiazzato dalla tempestività dell’intervento, al giovane, un 26enne pregiudicato residente nel quartiere di via Monte Grappa, non è rimasto che assistere impotente alla perquisizione dei militari. Subito, da una valigia nascosta su di uno scaffale del garage, sono spuntate diverse piante di marijuana, già in avanzato stato di essiccazione e pronte per essere lavorate e poste in vendita, per un peso di quasi 460 grammi.

Nella casa del giovane perquisito, invece, incastrati tra la rete ed il materasso del letto, sono saltati fuori due panetti di hashish pronti al frazionamento in dosi, pere un peso di quasi 135 grammi, ed un bilancino di precisione. Dopo le formalità di rito, la giornata del giovane fermato, dichiarato in stato di arresto per detenzione di sostanza stupefacente con finalità di spaccio, è proseguita in una cella del carcere di via Cavour, ove è stato tradotto per rimanervi a diposizione della Procura della Repubblica di Campobasso. Tutta la sostanza stupefacente, come il bilancino, è stata sottoposta a sequestro.

L’azione di contrasto dei Carabinieri prosegue inesorabile nella convinzione, da parte dei militari, che lo spaccio degli stupefacenti rappresenti un fenomeno spesso direttamente collegato ad altri reati comuni, quali gli scippi, i furti, o anche ad alcuni fenomeni di bullismo, nella misura in cui spesso tali azioni illecite sono finalizzate al procacciamento delle somme di denaro da impiegare nell’acquisto di droga sia per farne uso personale, sia per destinarla alla vendita al dettaglio.

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