TERMOLI _ La questione Zuccherificio è stato argomento di numerosi e ripetuti interventi sulla stampa regionale e locale. Sull’argomento ho voluto tenere finora una posizione discreta legata anche agli obblighi di privacy che il ruolo ricoperto nel management aziendale mi impongono.

Pur tuttavia ritengo che, nel rispetto di tali obblighi, la funzione politica di consigliere comunale mi richiede e mi concede di esplicitare i miei convincimenti al riguardo per commentare le argomentazioni lette sui quotidiani, a mio parere, spesso scomposte.

 Lo Zuccherificio del Molise SpA, che ha rappresentato nel bene e nel male un riferimento economico-sociale importantissimo e irrinunciabile per tutta la Regione negli ultimi quarant’anni, sta ancora scontando gli effetti devastanti della riforma OCM zucchero della UE.

Tale riforma, contingentando la produzione zucchero nazionale a circa 500.000 ton/anno (a fronte di un consumo di circa 1.500.000 ton/anno) e stravolgendo le condizioni di mercato con prezzi zucchero inferiori ai costi di produzione, ha smantellato di fatto un intero settore economico portando alla chiusura di numerosi stabilimenti italiani. In questo scenario, condivido quotidianamente la situazione di incertezza complessiva dei lavoratori, interni ed esterni, anche a causa dei modificati assetti societari, che ci tiene aggrappati affannosamente al nostro posto di lavoro. Ma il Piano Industriale, che faticosamente muove i suoi passi, mi ha convinto, e insieme a me i sindacati aziendali e le RSU, quantomeno per le direttrici concettuali. E, per quanto mi riguarda, la valutazione non deriva da analisi acritica o politicamente orientata; mi convince perché gli assi portanti si basano su punti cardine sostanziali.

La conservazione della lavorazione tradizionale delle barbabietole per continuare a produrre zucchero attraverso interventi di efficientamento tecnologico che porteranno all’innalzamento dei livelli produttivi e al contenimento dei costi di produzione; la differenziazione dei prodotti attraverso lo sviluppo di nuove linee a maggiore valore aggiunto dirette ai mercati del confezionamento e all’Industria Alimentare; la diversificazione produttiva risponde alla sempre più forte esigenza, dell’industria moderna in generale e dello zuccherificio nello specifico, di conseguire risultati di sostenibilità economica finanziaria finalizzata a garantire un’adeguata valorizzazione di prodotti e sottoprodotti, sono obiettivi strategici e peculiari che qualificano il P.I. Lo stato di necessità che mi coinvolge sul piano personale di lavoratore però non mi ha offuscato la visione complessiva che riguarda anche i suoi effetti ambientali sul Territorio. Ciò perché la sensibilità ambientale non è, né può essere, a convenienza o a baratto se viene messo a rischio il proprio lavoro.

La condivisione personale del Piano industriale deriva dal mio convincimento che esso è anche rispettoso dell’ambiente perché le principali attività di complementarizzazione della produzione zucchero sono tutte orientate alla produzione di energia da fonti rinnovabili (fotovoltaico) o di energia pulita (impianti a biogas). Inoltre, già dalla campagna 2011, è prevista la dismissione dell’impianto Quentin con la conseguente riduzione dei cattivi odori che si sprigionavano dalle acque reflue , ricche di cloruri e prodotte da questo impianto, durante lo stoccaggio nelle vasche e prima del trattamento depurativo. “L’Impianto a Biogas nel Piano Industriale” si intitola così la presentazione, elaborata dal sottoscritto in veste di Responsabile dell’Ufficio Tecnico e di Direzione Nuovi Impianti, posta all’attenzione del Sindaco di Termoli dott. Di Brino e dei tecnici comunali arch. Gianfrancesco e Iorio nella giornata del 30 maggio scorso presso lo Stabilimento. L’incontro è stato concordato con il CdA con l’obiettivo di fornire una corretta e dovuta informazione all’Istituzione locale sulle peculiari caratteristiche di un impianto del genere ma soprattutto per fugare dubbi su supposti impatti ambientali al territorio.

Non so se le informazioni fornite in quell’occasione hanno modificato o rafforzato le convinzioni del Sindaco. Posso dire che la mia posizione favorevole sugli impianti a biogas, anche a seguito degli approfondimenti tecnologici, rimane coerente con quella espressa in occasione delle scelte politiche nel ruolo di assessore dell’Amministrazione Greco. E ciò perché le due tipologie di impianti si basano sullo stesso processo di digestione anaerobica e si differenziano essenzialmente per la materia prima utilizzata: FORSU (frazione organica rifiuti solidi urbani) per l’ipotizzato impianto comunale e matrice polpa/melasso per i moduli del progetto Zuccherificio; entrambi portano alla valorizzazione della materia prima e consentono di ottenere energia pulita (in particolare l’utilizzo dei FORSU “chiude virtuosamente” il ciclo della raccolta differenziata, spiccatamente nel “porta a porta”).

Gli impianti a biogas del progetto dello Zuccherificio comportano l’ulteriore vantaggio ambientale di ridurre i quantitativi di CO2 emessi in atmosfera (7.960 ton CO2/anno, pari a 1.484 T.E.P.), per effetto della prevista dismissione degli impianti di essiccazione e di pellettizzazione, insieme alla produzione di “energia pulita” e l’utilizzo dei derivati come ammendanti e/o correttivi dei terreni. In tal modo si realizza la cosiddetta “filiera chiusa” che “inizia dai campi e termina nei campi”. Da ultimo, nel sottolineare che la scelta di non sottoscrivere la nota politica diramata dai colleghi consiglieri di centrosinistra al Comune di Termoli è stata concordata e condivisa con loro per evidenti motivi di opportunità, auspico che le materie riguardanti il nostro ambiente e il nostro territorio sia affrontate da tutti con maggiore serenità senza prefigurare inadeguati scenari apocalittici in qualche caso e magari sorvolare su criticità conclamate ed accertate in altri. Le strumentalizzazioni di posizione sono davvero dannose al Territorio, sotto tutti i punti di vista.

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3 Commenti

  1. !!!
    Ill.mo Ing., è comprensibile che Lei possa avere un parere favorevole riguardo alla realizzazione di questi impianti, che per quanto siano mirati ad ottenere BIOGAS con processi anaerobici (che parola ambientalista!!!)restano in verità degli impianti a COMBUSTIONE e che in quanto tali avranno emissioni in atmosfera… Lei parla in qualità di progettista e lavoratore – come dice – di questa azienda, pertanto ha oggettivamente un interesse che non Le consente di essere al di sopra della questione. Io ritengo invece che questo sia il risultato ottenuto da una gestione a perdere dello Zuccherificio… in altre parole, per tanti anni con soldi pubblici si è tenuto in vita un MORTO che ora sarà attaccato ad una macchina (3 macchine) che presumibilmente lo resusciterà… A vantaggio di chi???? Questo non garantisce agli OPERAI continuità occupazionale, ne’ mi pare rappresenti un toccasana per l’ambiente bassomolisano… I rifiuti organici provenienti dal porta a porta, così come dalla lavorazione bieticola,ben potrebbero essere trattati da centrali biogas già operative in loco… In altri termini Ingegnere, Lei non dice tutto su questa questione e non può farlo perchè Lei è in conflitto di interessi… Termoli non ne può più, bisogna guardare lungo sulle cose, non si possono aggiungere problemi su altri problemi, è ora di finirla

  2. povera Termoli
    Zaraffo! sei un grande, complimenti!!!! l’ing. non solo è in conflitto d’interesse, ma pensa anche alla sua pensione, se dovesse chiudere lo zuccherificio? il proprio ruolo si adatta sempre in occasione dei tempi, la coerenza non è di tutti.

  3. a mariolì ma la giacchetta rossa della foto e quando la cambiamo? e manda a mytermoli un’altra foto cosi che almeno sappiamo che ti cambi!
    cmq zaraffo ha ragione come gia’ detto cosa bruciamo ? le scorce di banana? o le scorce dei coPPertoni conZumati? o visto che ti ci trovi ABBRUCIA pure u giacchitillo rosso ca nu support chj’