LARINO – “Cosa costa un infermiere a fronte di tutto questo disagio che si paga sulla pelle dei cittadini? O piuttosto esiste un disegno, ormai pare neppure tanto nascosto, che vuole la chiusura definitiva pure del centro trasfusionale del Vietri?” Sono gli interrogativi che pone Antonio Campitelli, imprenditore di Larino, il quale interviene sulla questione della chiusura temporanea del centro trasfusionale, di cui Responsabile è il dott.Guerino Trivisonno.

“Per la mancanza di un infermiere” hanno denunciato gli operatori in servizio  da domani 6 settembre il centro di raccolta sangue e ambulatorio di ematologia del Vietri di Larino verrà chiuso per 18 giorni. Ed è solo l’ennesima sciagura che si abbatte sul Vietri.

“Chi come me, resecato gastrico, ma non solo, necessita periodicamente di terapia di ferro non sa dove andare per continuare la propria cura che è URGENTE…non posso assumere ferro per bocca ma soltanto per via endovenosa. Il ferro è vitale – prosegue Campitelli-e per tanti come me è necessaria una terapia periodica. Non capisco perché un centro trasfusionale come quello di Larino che raccoglie oltre 1.200 sacche di sangue l’anno debba chiudere.

La sanità Basso Molisana dov’è in tutto questo? Si sta creando un ulteriore disservizio per tanti cittadini dell’area del cratere che avevano nel centro trasfusionale di Larino il loro fondamentale punto di riferimento. Ancora una volta chi lavora bene e ottiene risultati viene punito piuttosto che essere premiato. Esprimo lamia solidarietà al dott.Trivisonno che si sta battendo da tempo contro questa situazione e invito pertanto la cittadinanza – conclude Campitelli- ad intervenire al set-in di protesta che si svolgerà domani mattina 6 settembre dinnanzi al centro trasfusionale”.

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