Il Comune di Termoli

TERMOLI _ Nel leggere le dichiarazioni di Vincenzo Criniti rilasciate la scorsa settimana a proposito della lamentata inaffidabilità di noi socialisti in relazione ad una supposta rottura di ciò che egli definisce “patto di legislatura”, mi è tornato alla mente il personaggio di Emilio Brentani raccontato da Italo Svevo nel romanzo “Senilità”. Come Brentani, anche Criniti non sa riportare la realtà se non deformandola. Ed allora, per amore della verità e per sgombrare il campo da ogni equivoco o strumentalizzazione, mi corre l’obbligo di ricostruire i fatti attraverso lo stesso strumento da egli utilizzato.

Per farlo devo partire dal patto di inizio legislatura, allorchè, nella parte relativa agli assetti ed agli equilibri istituzionali, si convenne che il Partito privo della presidenza di una commissione consiliare avrebbe avuto la presenza, quale componente, in due commissioni. In virtù di tale patto, a seguito del nostro ingresso in giunta con le relative dimissioni dalla presidenza della IV commissione, doveva esserci garantita la presenza di due commissioni, appunto.

Tale presenza, benchè sia stato oggetto di trattazione e di discussione in diverse riunioni dei capigruppo di maggioranza, non ha ancora trovato concreta attuazione. Ciò nonostante, pur essendo ormai trascorsi sei mesi, in nessuna circostanza mai ne abbiamo fatto pubblicamente parola, manifestando, una volta di più, il senso di responsabilità che connota la nostra appartenenza a questa maggioranza. E’ accaduto, poi, che, dovendosi procedere a raccogliere le disponibilità di coloro che volevano prestare il proprio contributo all’interno della allora istituenda commissione tematica sulla raccolta differenziata, è emersa una obiettiva difficoltà in seguito alla quale si è giunti alla indicazione del mio nominativo affinchè tale commissione non naufragasse sul nascere. Senonchè, dopo neppure una settimana, a qualcuno deve essersi sviluppato l’appetito, e dal collega capogruppo del Partito Democratico (di cui lo stesso Criniti fa parte), mi è stato fatto notare – prima ancora che vi entrassi – che non potevo stare in tre commissioni!

A fronte di tale osservazione – avanzata in altra riunione dei capigruppo di maggioranza – ho osservato a mia volta che prendevo atto che erano cambiate le condizioni che avevano portato alla mia nomina nella commissione tematica e che rimettevo sul tavolo tale nomina in attesa che si procedesse ad una eventuale nuova indicazione. Una volta ugualmente convocata per lo scorso 25 giugno, alla presenza dei soli componenti di maggioranza e senza il designato segretario, mi è sembrato corretto rappresentare che, una volta messa in discussione la mia nomina ed in attesa che venisse definita l’intera vicenda, mi sarei astenuto dal parteciparvi allo scopo di evitare che mi si accusasse di essere un “poltronista”, che, per chi mi conosce, è logica assai lontana dalla mia cultura. Questi, dicevo, i fatti che mi si costringe a rendere pubblici e che lascio senza commento perché ciascuno possa valutarli da sé. Mi sento solo di dire che confondere il senso di responsabilità, la lealtà e la correttezza istituzionale, con l’inaffidabilità può capitare solo a chi, dei primi ha scarsa pratica.

Il Consigliere comunale
Gianni Santoro

Articolo precedenteBox in porto: Il Consigliere di maggioranza Coscia vuole vederci chiaro e presenta interpellanza al Sindaco
Articolo successivoGiacciaia porto: parla il Sindaco in conferenza stampa. “I box saranno smantellati e rimontati in un’altra zona da concordare con Regione Molise”

1 commento

  1. rivoglio Cencelli
    Il tanto vituperato manuale Cencelli della tanto vituperata DC stabiliva i criteri di ripartizione delle rappresentanze all’interno del Partito. Oggi si continua a vituperare il manuale Cencelli, ma la spartizione continua, non tanto all’interno dei partiti che non esistono più, ma tra soggetti che solo perchè prestati alla politico o perchè eletti con 13 voti, ritengono di potersi spartire le vesti…della cosa pubblica e quindi della gente!!!