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CAMPOBASSO _ La frantumata maggioranza che regge il Governo Iorio da tempo non riesce ad esprimere una posizione comune su nessuna delle questioni più importanti in agenda, incapace oramai di tenere insieme tutti e sempre più vicina alla definitiva ed inevitabile implosione. A rimetterci, come al solito, sono i molisani. Da mesi vengono rimandate di continuo decisioni essenziali, alcune divenute oramai indifferibili, come quelle per sostenere le imprese e i cittadini in questo durissimo periodo di crisi. Il centrodestra ha perso il contatto con la realtà! Basti pensare che il Consiglio regionale è impantanato da mesi nella definizione della nuova norma che regolamenta la caccia al cinghiale! Mesi di rinvii e discussioni inutili, senza neppure decidere. Stessa sorte toccata alla proposta di legge per la riorganizzazione del settore commerciale, da mesi inscritta all’ordine del giorno, decine di riunioni, commissioni, audizioni, e ieri in Consiglio l’ennesimo rinvio.

Tutti argomenti per lo più già ampiamente dibattuti ed approvati in Giunta o in commissione, ma che una volta approdati in Consiglio per il voto definitivo si trasformano, per Iorio ed i suoi, in vere e proprie trappole mortali, causa di estenuanti fibrillazioni e ritardi inaccettabili. Eppure di questioni urgenti da affrontare ce ne sarebbero! Come le misure a favore delle famiglie in difficoltà, delle imprese che chiudono, della tutela dell’ambiente, della sicurezza dei cittadini, della ricostruzione post sisma, provvedimenti concreti per arginare la disoccupazione giovanile mai così alta, l’emergenza precarietà, il disastro della sanità e della scuola pubblica, i conti in rosso, l’aumento delle imposte regionali, ecc.

Tutti argomenti per i quali i gruppi del centrosinistra hanno avanzato in questi anni idee e progetti. Come ad esempio le proposte di legge a favore del pluralismo dell’informazione regionale, dei lavoratori delle imprese e cooperative sociali, immediatamente accantonate in commissione, o quelle per l’istituzione anche in Molise del reddito minimo d’inserimento, la nuova norma per la sicurezza stradale dei motociclisti ed automobilisti, o il disegno di legge per mantenere pubblica l’acqua molisana, tutte proposte neppure iscritte all’ordine del giorno. Il centrodestra molisano sta implodendo, tra mille conflitti interni ed infinite guerre per la leadership. Ma soprattutto perché non è più in grado di comprendere il presente, i suoi problemi, le ansie e le speranze, e, ancor più grave, perché incapace di immaginare un futuro migliore.

Antonio Pardo D’Alete

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