Antonio Di Pietro
CAMPOMARINO _ L’onorevole Anita Di Giuseppe ha presentato in Parlamento una nuova interrogazione relativa alla drammatica situazione che sta vivendo il settore tessile. “E’ palese che la crisi finanziaria che sta investendo i mercati internazionali abbia colpito anche la produzione e tra i settori più colpiti – ha affermato il sindaco di Campomarino vi è quello tessile, attorno al quale ruota un indotto non indifferente. Vittime di questa situazione sono le famiglie che stanno vivendo un momento di forte crisi economica”. Poche settimane fa l’Italia dei Valori aveva già segnalato al Governo questa grave situazione, occupandosi in particolare della vicenda dell’Ittierre di Isernia. “Vogliamo ricordare che l’indotto non è limitato soltanto al territorio molisano, ma investe migliaia di fasonisti su tutto il territorio nazionale. Ora, ancora una volta, desideriamo conoscere quali misure urgenti intende assumere il Governo per affrontare la crisi del settore tessile e soprattutto per sostenere i contoterzisti”.

 

Immediata la risposta del Ministro per i rapporti con il Parlamento, Elio Vito: “Il Governo è fermamente intenzionato, pur nei limiti della situazione attuale di finanza pubblica e nel contesto dell’attuale crisi internazionale, a continuare a sostenere ed a valorizzare il più possibile interventi a sostegno del comparto tessile, evitando comunque di adottare misure indirizzate ad un solo settore e di entrare nella logica degli aiuti di Stato che tra l’altro è incompatibile nel contesto comunitario”.

Secondo l’onorevole Vito, il Ministro dello sviluppo economico avrebbe già avviato alcune misure che si starebbero concentrando su due possibili linee di intervento condivise con tutte le categorie interessate, con gli enti territoriali e con le camere di commercio. Le direttrici riguarderebbero anzitutto le misure per favorire l’accesso al credito.
Nel decreto-legge a sostegno dei settori industriali in crisi all’esame proprio della Camera, il Governo ha presentato un emendamento che incrementa sino a 1,5 miliardi di euro la dotazione finanziaria del Fondo centrale di garanzia per favorire l’accesso al mercato dei capitali e del credito da parte delle piccole e medie imprese, delle imprese artigiane e, tra queste, delle imprese del settore tessile”.

La seconda direttrice riguarderebbe misure specifiche orientate al sostegno del settore. “In particolare – ha specificato – sono stati approntati progetti di innovazione industriale con una misura a valere sui residui del Fondo competitività e sviluppo rivolta agli investimenti nel settore; è stato istituito il Fondo per l’innovazione tecnologica per venire incontro alle esigenze delle imprese soggette alle esigenze di doversi adeguare ai nuovi regolamenti internazionali per le sostanze chimiche pericolose ed è stato istituito il credito di imposta per la ricerca e lo sviluppo”.Per quanto riguarda, infine, la vicenda dell’Ittierre, il Ministro Vito ha dichiarato che la procedura di amministrazione straordinaria è stata estesa anche ad altre nove società del gruppo a norma della legge Marzano e che al riguardo “è comunque impegno dell’Esecutivo di dare congiuntamente e prontamente conto al Parlamento di quanto sarà svolto in proposito, naturalmente non appena i commissari straordinari avranno completato il compito loro assegnato”.  

Nella discussione è intervenuto infine anche Antonio Di Pietro che ha richiesto al Ministro l’adozione di tre provvedimenti: sospendere almeno per il 2009 il pagamento dei tributi e dei contributi, dal momento che queste aziende stanno pagando l’IVA anche su fatture congelate; estendere l’amministrazione straordinaria di cui alla legge Marzano anche alle aziende monofornitore e monocliente; cartolarizzare i loro crediti.

 

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