CAMPOMARINO _ La Camera ha approvato il testo sul legittimo impedimento, contro il quale l’Italia dei Valori ha fatto un serrato ostruzionismo. E’ un provvedimento creato per il Premier e allargato ai Ministri: il Governo sovverte in questo modo il principio della legge uguale per tutti, sancito nell’Art.3 della Costituzione. La Corte Costituzionale ha già chiarito che non è possibile introdurre la discriminazione del legittimo impedimento in sede processuale con legge ordinaria, quindi è evidente che l’Aula è stata impegnata a discutere un provvedimento che porterà a un progetto di modifica più ampio. Si tratta di uno schema ben congegnato dalla maggioranza, iniziato con il provvedimento sulle intercettazioni, che lega le mani agli investigatori, immobilizza la polizia e inibisce la lotta alla mafia e alla criminalità organizzata, a cui poi seguirà il processo breve, che non risolve affatto il problema dei tempi lunghi della giustizia.
Con la legge sul legittimo impedimento non si prospetta nessun programma di riforma ed è seriamente impossibile dimostrare che tale atto sia pensato per tutelare l’interesse generale al buon funzionamento della giustizia, cosa che dovrebbe fare una riforma ben ponderata. Invece le priorità, lo sappiamo tutti, dovrebbero essere ben altre, ad esempio la grave situazione del sovraffollamento nelle carceri, che è drammaticamente peggiorata a causa della carenza di personale e di educatori penitenziari e che rende difficoltosa l’attuazione del principio costituzionale della funzione rieducativa della pena.

Quello che la maggioranza sta facendo è deludente: il Fondo unico Giustizia fornisce 1.590 milioni di euro, di cui solo 61 sono attualmente disponibili e l’immobilismo del Governo, il quale si dimostra sempre molto loquace nelle dichiarazioni d’intenti, è dimostrato dal mancato ampliamento degli istituti penitenziari, uno degli impegni presi dal Ministro Alfano già nel 2008. Occorre un sistema giudiziario efficiente, efficace, che garantisca la certezza del diritto, non l’impunità per Berlusconi.

Non è concepibile immaginare un sistema, quello della magistratura, piegato al servizio di interessi personali. Sicuramente è compito del Parlamento fare le leggi, ma nel rispetto del bilanciamento dei poteri e per il mantenimento dello stato di diritto, è indispensabile mettere le due Camere nelle condizioni di farlo. Questo non è stato possibile, perché la maggioranza ha un unico interesse, quello di evitare che siano celebrati i processi in cui è imputato il Presidente del Consiglio e tenta con ogni mezzo di distoglierci da altre questioni. In questi giorni, mentre il Parlamento è impegnato a imporre articolati e complessi provvedimenti normativi sul sistema giudiziario, il Governo non si preoccupa minimamente della grave crisi economica che attanaglia il Paese, è totalmente disinteressato ai diritti dei cittadini e toglie risorse economiche e umane alla giustizia.

on. Anita di Giuseppe

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