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Marcella Stumpo Fondazione “Lorenzo Milani” ONLUS, Termoli
TERMOLI – Tante voci si sono levate, negli ultimi giorni, per condannare l’ennesimo scellerato colpo inferto in Molise all’articolo 32 della Costituzione, quello che dovrebbe (mai come qui il condizionale è d’obbligo) tutelare la salute dei cittadini. 
Ma l’espressione del dissenso, sempre doverosa in democrazia, diventa ineludibile per noi della Fondazione Milani, che siamo nati in primis per occuparci di salute e ambiente e da più di dieci anni cerchiamo di farlo: se il Registro Tumori, sia pure tra mille problemi, ha visto la luce e sta faticosamente avanzando, è soprattutto per la testardaggine nostra e di altri sognatori come noi.  Se nel 2010 si è potuto fornire ai cittadini del Basso Molise una prima piccola indagine di mortalità tumorale e uno studio dell’inquinamento nell’area del Nucleo Industriale di Termoli, lo si deve alla Fondazione Milani, e alla sensibilità dell’allora amministrazione provinciale.

Non possiamo, e non vogliamo, quindi tacere su quanto è stato deciso contro i cittadini molisani con il voto della “manovrina” parlamentare: ma prima ancora che quello di  Roma, contro i cittadini molisani ha agito il governo regionale, che oltretutto senza vergogna motiva la richiesta di trasformazione della “riorganizzazione” sanitaria in legge dello stato con la necessità di impedire i ricorsi al TAR da parte della popolazione, al grido di “Basta perdere tempo! Ora è tempo di agire”.
Occorre considerare che già di per se stessi i provvedimenti regionali in materia di sanità gridano vendetta al cielo, con lo smantellamento puntuale del sistema pubblico e quella oscena percentuale del 42% ai privati che non ha uguali in Italia; ma motivare l’esproprio dell’autonomia del Consiglio Regionale con la volontà precisa di impedire proteste e dissenso è davvero rivoltante.

Perché è inutile girarci intorno, di questo si tratta: ai nostri rappresentanti eletti viene impedito di esprimersi su una materia fondamentale come il diritto alla salute. E lo si fa per togliere ai comitati civici o ai singoli cittadini l’opportunità di appellarsi al tribunale amministrativo; e già, perché l’esercizio dei  diritti costituzionali fa perdere tempo ai manovratori, che  in questo caso  vogliono avere le mani libere nella privatizzazione della sanità.
Non è un copione originale: lo abbiamo già visto all’opera con il mai abbastanza deprecato Sblocca Italia, che si inventò le opere strategiche per impedire alle Regioni di bloccare trivelle, inceneritori e altre attività mortifere; per non parlare dell’acqua pubblica, salvata dal referendum e affossata con i vari decreti successivi, in barba alla Costituzione

Ma diventa davvero schifoso vedere lo stesso teatrino applicato direttamente alla vita delle persone: con i ricoveri bloccati, i reparti smantellati, i primariati in condominio (dono dell’ubiquità?), la sopravvivenza stessa messa a rischio negli spostamenti da un posto all’altro in cerca di terapie salvavita. E’ su questo che hanno votato a Roma (e non dimentichiamoci i nomi dei parlamentari molisani che docilmente lo hanno fatto!): su richiesta del nostro Presidente di Regione hanno stabilito che in Molise la sanità non può perdere tempo con stupidaggini come ricorsi e diritti costituzionali.

Se vogliamo dimenticare per un attimo (ma è difficile..) le conseguenze dirette di questa vergogna sulla vita quotidiana dei cittadini, c’è un altro aspetto da considerare, meno direttamente evidente ma non per questo meno importante: ancora un altro diritto, come i tanti che abbiamo perso negli ultimi anni (lavoro, istruzione, tutela dell’ambiente, salute), ci viene sottratto con arroganza e impudenza.

Perché è il diritto al dissenso che questa vicenda cancella: non si deve disturbare con opinioni dissonanti, non si deve far perdere tempo. Ricorrere in giudizio per difendersi da ciò che si sente come un sopruso è un diritto costituzionale: anche questo oggi in Molise è fuori moda, per la sanità non si fa più. Lo ha deciso il presidente Frattura.
Come aderenti al Forum Regionale della Sanità Pubblica, esprimiamo tutta la nostra condanna, nel merito e nel metodo, per questa vicenda; ma soprattutto manifestiamo profonda preoccupazione per il continuo venir meno dei diritti dei cittadini, e per lo scandaloso disprezzo dei dettami costituzionali, che pure gli italiani, e i molisani, hanno appassionatamente difeso il 4 dicembre 2016. 

Invitiamo tutti a mobilitarsi per fermare la desertificazione della democrazia, di cui l’attacco alla sanità pubblica è strumento purtroppo efficacissimo. Mai come ora stare zitti e buoni, o pensare che altri parleranno per noi, può essere mortale. Senza dimenticarci mai che, come scriveva Ernesto Sabato, “c’è un modo per contribuire al cambiamento, ed è quello di non rassegnarsi”.

Fondazione “Lorenzo Milani” ONLUS, Termoli
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