Don Elio mentre canta
TERMOLI _  Don Elio Benedetto, 40 anni di vita sacerdotale cantando madre Teresa nel suo primo centenario. Da quarant’anni  al servizio  del  Signore,  don Elio,  consacrato sacerdote  il 15 agosto del 1960 a Montenero di Bisaccia, suo paese natale, dall’allora vescovo della diocesi di Larino mons. Pietro Santoro,  ha ricordato  il centenario di Madre Teresa di Calcutta con una solenne liturgia celebrata dal vescovo  Gianfranco De Luca ed altri confratelli. Perfettamente integrato nel  paesino dell’entroterra molisano e molto stimato dai parrocchiani per la forte carica di umanità,  è un sacerdote che ha voluto rinnovare e predicare la fede in un modo originalmente inusuale e assolutamente non convenzionale.“ Come  Sant’Agostino, faccio mia la sua esperienza  ritenendo il canto un cammino di raccoglimento “. 

Preso d’incanto dalle opere di una fragile ma invincibile suora, fa vibrare  tra le corde vocali  le semplici ma incisive preghiere della piccola donna di Skoplje . Le preghiere  e le invocazioni di Madre Teresa  hanno ispirato il  semplice curato del paesino molisano, che ha prestato la sua voce  ai messaggi  della piccola grande donna, di origine e lingua albanese, che il papa ha nominato Beata.

Don Elio, il 26 agosto  ricorre il centenario della nascita di madre Teresa di Calcutta,  sappiamo che lei da diversi anni  ha scelto di interpretare i messaggi di questa ineguagliabile  figura femminile del novecento.  Quando e come è nata in lei l’idea di divulgare con il canto gli insegnamenti della madre?

Ero sempre affascinato  dalle testimonianze, gli esempi, da tutta la vita della Madre dei poveri: nessuno tra i personaggi della nostra epoca mi attirava come Lei. Ma la molla definitiva che mi ha spinto ad interessarmi cosi profondamente della sua persona, è stata la visione di un film della sua vita, che per la prima volta, la televisione presentava al grande pubblico. Guardando il film l’emozione cresceva sempre più sino a piangere di gioia e la notte stessa non riuscendo a dormire, ho preso la chitarra e ho composto la prima canzone ispirata alle parole attribuite a M.Teresa che più mi risuonavano nel cuore:”Il meglio di te”. Da quella notte di ottobre è iniziata la mia avventura di cantautore cristiano, cercando tutti i testi, che risalivano a Lei sotto forma di preghiera o poesia, riportandoli in musica di stile pop-rock.

Qualche anno fa lei ha pubblicato un cd intitolato “ Cammino Semplice” e ha portato in giro i testi di madre Teresa in diversi luoghi  a volte  anche in contesti  dolorosi, come per esempio tra i reclusi nelle carceri.  Ci ricorda l’effetto che le parole di madre Teresa hanno prodotto tra queste persone attraverso la sua voce?

E’ uno dei concerti che più hanno segnato la mia esperienza di sacerdote cantautore. A Larino gli ottimi insegnanti che aiutano i detenuti in un percorso di formazione, mi hanno invitato all’interno di questo cammino di recupero. Una certa trepidazione all’inizio del concerto, poi un crescendo di applausi e di partecipazione sincera hanno sbloccato tutti i sentimenti più profondi dell’animo. Quello che più ha meravigliato  gli addetti alla formazione è stata la gioia dei reclusi, che in altre circostanze, dopo qualche momento di attenzione, senza dir nulla se ne tornavano in cella senza alcun interesse. Invece in questo concerto, erano attenti e affascinati. La mia felicità, quando alla fine mi hanno regalato una grande torta, fatta da loro e  sono saliti sul palco a cantare insieme a me, raccontandomi, subito dopo le varie storie della loro vita ringraziandomi del messaggio ricevuto e promettendo di farne tesoro per il loro futuro. 

Madre Teresa, a cui sono particolarmente devoti gli Arbereshe d’Italia e del Molise è nata a Skoplje  nella regione della Macedonia all’epoca territorio albanese  il 26 agosto del 2010,  quali i suoi progetti  per  le celebrazioni del centenario?  Ha in mente di cavalcare ancora la scena con  i suoi concerti? Ha mai pensato di  attraversare l’Adriatico e proporre un concerto nelle terre di nascita della madre?

Non ho nessuna pretesa, in quanto , quello che ho fatto sinora è stato puro dono Dio e quindi non faccio alcun programma. Se il Signore vuole servirsi di me con le mie canzoni, eccomi pronto, sempre in armonia con i miei impegni sacerdotali di parroco, che sono prioritari: vorrei avere lo stesso spirito di Madre Teresa che diceva” ogni giorno della vita devi dire di sì, la resa deve essere totale”. Desidero, con queste canzoni, compiere “qualcosa di bello per Dio”.

 Intanto in questi mesi ho molti inviti e varie richieste: Domani 26 agosto alle ore 16, a cento anni esatti dalla nascita sono ospite di TelePADREPIO(SKY 821) con una intervista speciale per parlare di Lei attraverso le mie canzoni; da parte della Provincia di Campobasso ho ricevuto l’invito per un concerto da tenere nella sala dell’Ente, a favore dei malati e dei poveri coinvolgendo le Associazioni di volontariato;  dall’Assessorato al Turismo della Regione Molise, è stato proposto alle 4 Diocesi di attivarsi a ricordare M.Teresa attraverso i miei concerti- testimonianze, dando l’opportunità anche a coloro che visitano il nostro Molise. Gli eventi immediati a ricordo del centenario sono: il 10 settembre a Lucito , il 12 settembre a Vasto con diretta televisiva di TRSP (SKY Magliano 886),il 16 settembre a S.Croce di Magliano in occasione della festa della Famiglia. Non mi dispiacerebbe comunque, andare nei luoghi che hanno dato i natali alla Beata, in Macedonia, nonché a Calcutta, dove riposa il suo corpo.

Qual è stato l’effetto  suscitato tra i suoi concittadini e i fedeli della sua parrocchia  dalle performance canore?Quali, invece i riscontri  tra i confratelli sacerdoti?

Ho trovato molta accoglienza e disponibilità: penso alle circa 2000 persone che hanno assistito al mio primo concerto in piazza S.Rocco a Palata, penso alla nascita del Gruppo Video B.Giacomo Alberione e alle persone che  spesso mi accompagnano nei concerti. Certo comunque che la gente vuole vedermi prima di tutto sacerdote che cura il popolo di Dio, e questo, come dicevo, per me è prioritario.

I sacerdoti, nella maggioranza, hanno caldeggiato in più di un’occasione le mie testimonianze canore, come segno di stima e condivisione.

Come si sente dopo aver cantato la fede?  Lei pensa  che lo stile ed il genere  musicale da lei  interpretato possono essere un buon mezzo di evangelizzazione?

Faccio mia  l’esperienza di S.Agostino che ritiene il canto un cammino di raccoglimento perchè ci conduce nella stanza più interna della nostra anima, in cui Dio dimora in noi. Per Agostino è il canto di giubilo quello tramite il quale arriviamo al mistero più intimo di Dio, alla dimora segreta di Dio nel nostro cuore.

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