Il Vescovo De Luca
COLLETORTO _ Per i cristiani di tutto il mondo la Pasqua è il culmine, il vertice in cui si può toccare con mano la grandezza di Dio. Pasqua non è solo riti, la sua forza per un miliardo di persone risiede nel grande messaggio di amore e di speranza. Da duemila anni il mondo canta il giorno dei giorni, il mistero dei misteri, l’amore che vince il male, la vita che schiaccia la morte. Il Risorto di Gerusalemme diviene l’uomo della speranza e della gloria, l’icona del dono e dell’abbandono fiducioso nella mani del Padre. Nonostante la tecnica, le ricerche scientifiche più elaborate e vicine alla scoperta dell’origine della vita, l’uomo non può far a meno dell’amore, dell’amicizia, della solidarietà, della concordia e della pace. Se non fosse così sarebbe un automa, una macchina, insensibile ad ogni evento. Ebbene la Pasqua ci fa svegliare dalla nostre incomprensioni, ci riporta in quel mondo che Dio ha voluto per noi è il mondo dell’amore della collaborazione fraterna e dell’amicizia.

Il sepolcro senza il cadavere del condannato Gesù è vuoto, Lui non è più tra i morti perché è il Vivo è Risorto. Pasqua è essenzialmente, allora, tempo nuovo, diverso, tempo di vita e di speranza, tempo che ci cambia interiormente. Il poeta Mario Luzi ha centrato in una sua poesia il senso della pasqua. Vita, senso del vivere, regno di Dio, richiesta di aiuto e di amore sono le prerogative che possiamo scoprire nel messaggio della risurrezione di Cristo: “Dal sepolcro la vita è deflagrata. Comincia un’era nuova: l’uomo riconciliato nella nuova alleanza sancita dal tuo sangue ha dinanzi a sé la via. Difficile tenersi in quel cammino.

La porta del tuo regno è stretta Ora sì, o Redentore, che abbiamo bisogno del tuo aiuto, ora sì che invochiamo il tuo soccorso, L’offesa del mondo è stata immane, Infinitamente più grande è stato il tuo amore. Noi con amore ti chiediamo amore” (Mario Luzi). Il messaggio della Pasqua accolto e diffuso diventa vero annuncio di quel vangelo che cambia il cuore e le menti degli uomini. Oggi Pasqua deve fare i conti con le difficoltà economiche, sociali e morali, della nostra società incurante, a volte, delle richieste di aiuto dei deboli e dei poveri; oggi Pasqua deve fare i conti con una classe politica litigiosa e poco attenta al grido dei bisogni di molti; oggi Pasqua deve fare i conti con la poca fede di tanti cristiani che hanno partecipato ai riti suggestivi della settimana santa e non sanno amare e perdonare; oggi Pasqua deve fare i conti con l’esasperante attacco e condanna alla Chiesa per i casi di pedofilia; oggi Pasqua deve fare i conti con tanti papà e mamme che hanno dimenticato che l’amore inizia e cresce nell’atto educativo. Però ne siamo certi, Pasqua, brilla della luce del Risorto perchè senza di questa il mondo sarebbe veramente oscuro.

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