Termoli, Corso Nazionale oggi

TERMOLI – C’è chi non ha preso sul serio questo momento importante della sopravvivenza dell’umanità. Non dico che non si deve ironizzare. L’ironia è il sale della vita! Però a tutto c’è un limite. Solo se comprenderemo questo limite, riusciremo a debellare questo virus che ci sta strappando da una vita normale e dal contatto con gli altri; anche e, specialmente, da quello dei nostri cari e dagli amici.

L’uomo si è conquistato con la sua intelligenza, con secoli di lavoro e di esperienze, la possibilità di vivere libero. Ha studiato, inventato, creato cose che l’hanno reso felice. Non è giusto che per la superficialità e la dabbenaggine di pochi –  che in modo esponenziale trasmettono il virus a tutti quelli che fanno sacrifici per aiutare gli altri – debbano soccombere tutti!  

Quelli dai cinquant’anni in su, poi, sono i più a rischio!

Questa mattina un amico mi ha spedito un video che mostrava un complessino musicale composto da quattro giovani che si cantavano e si respiravano addosso. Se anche uno solo di essi avesse avuto il morbo avrebbe infettato gli altri tre. E questi avrebbero (o hanno!) infettato i propri familiari e altri amici. E questo si verifica in qualsiasi occasione quando più persone vengono a contatto tra di loro.  Lo stesso dicasi per i giocatori e gli sportivi in genere che spesso e volentieri si abbracciano; o per tutti quelli che frequentano spazi comuni e stanno gomito a gomito.  Insomma, ci stanno chiedendo dei sacrifici che siamo in grado di fare! Dobbiamo farli per il bene di tutti. Questo è un virus subdolo che non perdona.

Si potrebbe continuare a scrivere tante altre notizie. Lo Stato Italiano è stato molto accorto e ha preso subito dei provvedimenti drastici e adeguati: leggi, decreti informativi, la chiusura di scuole, la soppressione di eventi importanti a tutti i livelli.   Se riusciamo a ottemperare a tutte queste disposizioni, possiamo stare sicuri che ce la potremo fare

E qui chiudo il mio articolo. I versi che seguono descrivono un VIRUS che si dimostra a volte disponibile e altre vendicativo: non riesce a comprendere come un popolo che ha compiuto tanti progressi in tutti i campi, non riesca a fare qualche rinuncia per sopravvivere a se stessa. E alla fine, è proprio lui, il VIRUS che, fattosi… persona, conclude invitando l’umanità a farcela!

SCI, VUJE CIA PETÎTE FÂ!
 
ATTENZIONE! ATTENZIONE!
Sònghe ‘u VIRUS C’A CORÓNE
so’ capáce a fá ‘na stragge
sulamènte c’u contagge.
Stîte chjuse addind’i cáse
ne bbevite e né magnáte
iáte tutte a fâ ‘a spèse 
sule ‘ndi supérmercáte.
 
Però ‘hi ve ‘raccumanne!
Se ve pije  pu’ l’affanne
e ‘a fréfe v’ha ’cchjappáte
îte fatte ‘na cazzáte:
sîte asciute ‘mmizz’a stráde
sènza guante e mascherine
pròprje come ‘lli crètine
c’u cervèlle ne je aggráde.
 
…E trascite ‘nda pahure!
Camenanne mure mure
da ‘u dottore compéténte
denunciáte  ‘llu frangènte.
‘A…frettáte orma’ ‘hé fatte!
N’a capîte l’importanze
ca ne jève ‘nu recatte:
Penzaváte sole a ‘a panze?!
 
Quest’é  proprje ‘a Terza Guèrre!
Sènza spáre né cannune
‘hi  v’accide a ‘hune a ‘hune
e ve manne sotto tèrre!
Perciò, nenn ascîte cchjù!
Stîte chjuse addind’i cáse
stîte ‘nzime a moje e fije
a fâ a paste c’u ragù.
 
E ve dènghe ‘nu cusije
‘nu cusije spassionáte.
‘Hi ne songhe intéressáte
a ‘na stragge de famije!
Vu’ ‘u petite vènge
quistu VIRUS PRÉPOTENTE:
sîte tutte intelligente…
SCI, VUJE CIA PETÎTE FÂ!
SÌ, VOI CE LA POTETE FARE!
 
ATTENZIONE! ATTENZIONE!
Sono il VIRUS CON LA CORONA
sono capace di fare una strage
con il solo mio contagio.
Restate chiusi nelle case
non bevete né mangiate
andate tutti a fare la spesa
solo nei supermercati.
 
Però io vi raccomando!
Se vi prende poi l’affanno
e vi viene la febbre…
avete fatto una cazzata:
siete usciti in strada
senza guanti e mascherina
proprio come quei cretini
che non hanno cervello.
 
…E entrate nella paura!
Camminando quatti quatti
andate dal dottore di famiglia
a denunciare l’accaduto.
La…frittata ormai è fatta!
Non avete compreso l’importanza 
che (il mio) non era un ricatto:
voi pensavate solo ad abbuffarvi!?
 
Questa è proprio la III Guerra!
Senza spari e né cannoni
io vi uccido una alla volta
e vi mando tutti sotto terra!
Perciò, non uscite più!
Rimanete nelle vostre case
state insieme a mogli e figli
a fare la pasta col ragù.
 
Io vi do un consiglio!
Un consiglio spassionato.
Io non sono interessato
a una strage di famiglie!
Voi lo potete vincere 
questo VIRUS PREPOTENTE:
siete tutti intelligenti…
SÌ, VOI CE LA POTETE FARE!

Articolo precedenteCarluccio: «Ringraziamenti al personale dell’ospedale San Timoteo di Termoli»
Articolo successivoCoronaexit: sole, mare, sport all’aria aperta e passeggiate a 6 zampe
Saverio Metere
Saverio Metere è nato a Termoli il 23 settembre del 1942. Vive e lavora a Milano dove esercita la professione di architetto libero professionista. Sposato con Lalla Porta. Ha tre figli: Giuseppe, Alessandro, Lisa. Esperienze letterarie. Oltre ad interventi su libri e quotidiani, ha effettuato le seguenti pubblicazioni: Anno 1982: Lundane da mazze du Castille, Prima raccolta di poesie in vernacolo termolese; anno 1988: I cinque cantori della nostra terra, Poeti in vernacolo termolese; anno 1989: LUNDANANZE, Seconda raccolta di poesie in vernacolo termolese; anno 1993 da Letteratura dialettale molisana (antologia e saggi estetici–volume primo); anno 1995: da Letteratura dialettale molisana (antologia e saggi estetici–volume secondo); anno 2000: I poeti in vernacolo termolese; anno 2003 (volume unico): Matizje, Terza raccolta di poesie in vernacolo termolese e Specciamece ca stá arrevanne Sgarbe, Sceneggiatura di un atto unico in vernacolo termolese e in lingua; anno 2008: Matizje in the world, Traduzione della poesia “Matizje” nei dialetti regionali italiani e in 20 lingue estere, latino e greco.