Massimo Romano
CAMPOBASSO _ Questa mattina il Consiglio regionale ha approvato, con il mio voto di astensione, la pdl n. 230 sul personale regionale. Mi astenuto per due motivi. Perché sono stati bocciati gli emendamenti che ho presentato per la soppressione della legge regionale 15/2009, quella che consente ai componenti dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale e ai presidenti delle commissioni permanenti e a quelli delle commissioni “porcata” di assumere dall’esterno personale nelle segreterie politiche. Mentre tutti si riempiono la bocca con la necessità di ridurre i costi della politica e degli apparati politici, in Molise sono ancora in carica 5 presidenti di 5 commissioni che non si riuniscono mai (come risulta dai verbali), che se si riuniscono discutono di nulla (come risulta dai verbali), che si sovrappongono per materia alle commissioni permanenti (ma intanto i rispettivi presidenti percepiscono indennità aggiuntive del 10%) e che hanno anche assunto, ai sensi della legge regionale 15/2009 di cui appunto con gli emendamenti chiedevo l’abrogazione, unità di personale addetto alle segreterie politiche esterno all’amministrazione e senza alcuna verifica dei titoli o delle competenze connesse all’argomento delle commissioni.

Il secondo motivo di astensione sulla legge riguarda l’emendamento presentato dal Presidente del Consiglio regionale Picciano che aggiunge al testo della legge un articolo aggiuntivo, l’articolo 2, che è un aborto giuridico, pieno zeppo di vizi di incostituzionalità e rappresenta una norma “contra personam”.

Anche in questo caso, approvato con il parere favorevole della Giunta Regionale e con il mio voto contrario, motivato come segue. La norma dispone che “nelle more dell’attuazione della riorganizzazione” del personale regionale (l.r. 10/2010, rispetto al quale la Giunta è ancora inadempiente), è “revocato l’incarico di Segretario generale del Consiglio”, “risolto il connesso contratto di lavoro” e le funzioni di questo sono attribuite ad interim “al Direttore generale della Direzione Generale I della Giunta”, che come è noto da mesi è direttore ad interim di tutte le altre direzioni generali, esclusa la Sanità. Come detto, una leggina-provvedimento “contra personam” (la persona è il dott. Luciano Iacobitti), che contravviene ai più elementari principi giuridici che richiedono il carattere “generale ed astratto” delle leggi, e non il “carattere personale e concreto” delle stesse, e oltretutto, come ben dovrebbero sapere i miei colleghi, le leggi non possono legiferare su materie rimesse alla contrattazione collettiva.

Dopotutto, era proprio questo il motivo della impugnazione della legge “quadri” che ha costretto all’adozione della proposta di legge regionale n. 230 approvata questa mattina. Dunque una leggina costituzionalmente illegittima (non si può risolvere con legge un contratto regolato dal diritto privato, e non si può incidere su materia rimessa alla contrattazione) e politicamente vergognosa, in quanto “ad personam”, anzi “contra personam”, adottata contro una persona fisica e non nell’interesse della collettività. Non mi interessa neppure comprendere i motivi di ordine politico o personale che hanno spinto il proponente a firmare l’emendamento ed il Consiglio ad approvarlo. Ritengo che il segretario generale Iacobitti sia una persona perbene, autorevole e preparata, e che abbia svolto il suo lavoro con assoluta competenza e serietà, ma, a scanso di equivoci, se anche si fosse trattato di una figura meno autorevole l’ordinamento non consente, né potrebbe consentire, di rimuovere figure sgradite con un atto illegittimo e probabilmente illecito.

Per questo, non appena la legge sarà pubblicata sul Bollettino, provvederò a segnalarla al Governo affinché promuova la questione di legittimità costituzionale contro l’art. 2. Spiace constatare che l’abitudine di certi “governanti nazionali” ad approvare “leggi ad personam” stia contagiando anche il “legislatore” molisano. E’ accaduto con la delibera di Giunta “salva amici” (quella che fissa il principio di non costituzione di parte civile nei procedimenti penali a carico degli amministratori regionali imputati per reati contro la Regione). E’ successo oggi con la legge “contra Iacobitti”.

Articolo precedenteRubata auto in nottata a Termoli. Denuncia ai Carabinieri
Articolo successivoIl Pd del Molise contro Manovra Tremonti. Leva: “Il Ministro abbandoni la filosofia”